giovedì 13 maggio 2021




Filiberto Francini


Enélide Benucci



Eny Serenari, Enzo Francini, Renzo Groppi.

STORIE CASTELNUOVINE.

All'inizio del 1970 cominciai un progetto "memoria" relativo alla Comunità di Castelnuovo di Val di Cecina (PISA, TOSCANA, ITALIA), facendo interviste col mio primo registratore GELOSO, e successivamente con registratori più piccoli e portatili, ad un campione di persone, che conoscevo, e che, a parte alcuni miei familiari, rappresentavano meglio di altre il compimento del mio progetto. Delle oltre 300 registrazioni, più o meno lunghe, ne ho sbobinate e trascritte sul PC ed anche stampate su carta, circa un centinaio. Tengo per me questo lavoro, ma, quando è possibile, ne stampo copie singole per le famiglie  del soggetto registrato. I ringraziamenti dei congiunti mi ripagano abbondantemente della fatica! Adesso metterò sul blog "L'Indice", la "Prefazione", e le storie di 4 miei familiari. 

MEMORIE LONTANE

 Storie di gente comune per non dimenticare

INTERVISTE  TESTIMONIANZE

E

BIOGRAFIE DI ABITANTI

DELLA

COMUNITA' DI CASTELNUOVO DI VAL DI

CECINA

                                                                       (1823-1963)

 

 - Premessa.

  1474 – Un giorno di vita nel Borgo di Castrinovi de Montanea.

 1823 – Biografia della famiglia Moriani.

 1873 – Il Piazzone di Castelnuovo.

 1874 – 1910: Note di storia del movimento operaio nella Comunità di Castelnuovo di                Val di Cecina attraverso i suoi protagonisti:

 - Alle origini del partito socialista nel Volterrano.

             - Paolo Baldi

            - Ottavo Cascinelli. Questo sindaco non s’ha da fare!

            - Pietro Cascinelli: amava il sole, il vento, le stelle…

            - Battaglie elettorali

            - I giorni del dolore: la morte di Ottavo Cascinelli

 

Storie e biografie.

 1878  – Emilio Fanetti.

 1884  – Enélide Benucci.

1887 – Filiberto Francini.

1889 – Fortunato Milani.                                

1900 – Ciro Francini (“Ciro di Naso”).

1900 – Bruno Cappelli. L’uomo, il medico e lo scienziato.

1905 – Armando Bartalesi (Robot). Un secolo di miseria e di emigrazione.

1905 – Gino Cascinelli.

1906 – Leonida Grassini.

1910 - Alba Costantini.

1912 – Sesto Bisogni, nei ricordi  del nipote Dino Bisogni.

1913 – Enzo Francini. (Il “Chiò”).

1914 – Mario Pighetti.

1914 – Leonardo Viola e Paola Triolo.

1914 – Moderino Neri.

1915 – Ario Lolini.

1915 – Steno Ferri.

1916 – Benso Cheli.

1916 -  Franz Von Wesendonck.

1917 – Anna Serenari. (Eny).

1920 – Adema Manetti.

1920 – Adolfo Battaglini.

1921 – Alfo Bandinelli. (Saporito).

1922 – Mario Pierattini di Gualtiero. (Il “Castrino”).

1922 – Alvaro Cappellini. (Il "Nero").

1922 – Enza Centini.

1923 – Michele Rossi di Amerigo. (“Michelone).

1924 – Aldo Borgianni.

1925 – Enzo Bartoli.  (La “Faina”).

267 - 1925 – Renato Confortini. (“Batacchio”).

1925 – Navarino Cerboneschi.

1926 – Alberto Conti.

1927 – Elisa Innocenti.

1928 – Silvio Serenari. (11/4/2021).

1928 – Eugenio Rossi.

1928 – Walter Benini. (“Valterone).

1928 – Marisa Giorgi.

1933 – Ermanno Serenari. (Il “Truci”).

1938 - Carlo Groppi, Autobiografia. (dal 1938 – al 1963).

 1943 – Geo Desi, Diario, 1943 – 1945.

 1943 – 1945 - Storie di guerra e di resistenza:

                       - Guido Nenciolini (1900 – 1944).

                       - Cherubino Ulivelli (1885 – 1944).

                       - Guido Salvadori  (1924 – 1944).

                       - Isidoro Santi (1924 -1944).

                       - Piero Bernardi (1925 – 1945).

             

1944 - Stella d’Argento, un’orchestrina jazz a Castelnuovo, 1944 – 1952,

            nei ricordi di:

                  - Renzo Groppi (1915-1985)

                  - Emio Frasconi (1917 -  + )

                 - Ciro Panichi (1918 – 2012)) (“Cirone”).

                 - Alfio Benincasa (1920-2001)

                 - Alfio Fulceri (1922-  +  )

                 - Alberto Ciampi (1924 - 2006 )

                 - Avio Morelli (1927 - +   )

 

1944 – Il maldocchio ai maialini. Lotta politica e vita quotidiana dei mezzadri nelle Colline Metallifere Toscane (1944-1955), nei ricordi di:

              - Aldo Bianciardi (1911 - + )

             - Antonio Cini (1912 -   +  )

             - Rita Cappellini (1912 -  +)

             - Attilio Cheli ( 1915 -  +    )

             - Maria Pericci (1916 - 2005)

             - Egeo Salvi ( 1917 -  +  )

            - Rita Guarguaglini (1918 - +   )

            - Ilva Gorini (1918 -   +  )

            - Bruno Ricci  (+ )

            - Alvaro Cheli (1925 -    )

            - Adelmo Carli (1927 - +  )

           - Rino Cambi  (1930 -    )

        

Indice dei nomi di persona.

Indice dei luoghi.       

 

Premessa

             La “Cronologia della Comunità di Castelnuovo” è un’opera che doveva abbracciare, in forma di brevi dati, appunto, cronologici, la storia, dalle lontanissime origini fino ai giorni nostri, e della quale, sono soltanto usciti due volumi, il primo nel 1996, “Né latino né tedesco né lombardo né francesco. La Comunità di Castelnuovo dalle origini alla fine del XIII secolo” ed il secondo, nel 2000, “Sopra le tombe vecchie è passato l’aratro. La Comunità di Castelnuovo dall’inizio del XIV secolo alla morte di Michele Marullo (1500)”, mentre sono ancora incompleti e manoscritti quelli relativi al periodo dal 1501 ad oggi.

             Essa doveva accogliere anche saggi storici e materiale documentario eterogeneo, si da costituire una summa delle conoscenze del passato della nostra piccola Comunità. Così sono usciti gli altri volumi e saggi sparsi: 1997, “Dare qualcosa in cambio di niente. Storia di congreghe, compagnie e confraternite di Misericordia”; 1998, “Fabbrica amica. Sindacato e lotta politica a Larderello (1944-1956)”; 1998, “Dina Ferri: antologia lirica”; 1999, “Il maldocchio ai maialini. Lotta politica e vita quotidiana dei mezzadri nelle Colline Metallifere (1944-1955)”; 1999, Fiorin di cacio, facciamo finta di chiamare il micio...Proverbi e modi di dire sulla pastorizia delle alte valli del Cecina e del Cornia”; 2003, “La piccola banda di Ariano. Storie di guerra e di Resistenza nelle Colline Metallifere Toscane (1940-1945)”; 2004, Castel del Sasso in Val di Cornia: 2000 anni di santità; 2005, Stella d’argento. Un’orchestrina jazz a Castelnuovo (1944-1951); 2006, Larderello, geotermia: dagli Etruschi al 2004; 2007, La cometa Swan, poesie. 2007, In questi fummacchi risiede un grandissimo tesoro…Dalla scoperta dell’acido borico nei lagoni toscani, alle soglie del terzo millennio. Cronologia, 1702-2004, 2008; El poeta canta por todos, poesie, 2009; Di passere e d’altri uccelli…proverbi licenziosi, 2010; La vita larga. Zibaldone di pensieri poetici di un blogger ai margini (2007-2009), 2010; Viandante nella memoria. Poesie e prose, (2010-2011), 2012; Grazie alla vita, poesie, 2014; Ora son fiore, ombra, albero, vento…partigiani sardi nelle Colline Metallifere Toscane. Dina Ferri, in Rassegna Volterrana, (2017; Nous sommes ici, poesie, insieme a Luciana Radi, 2018; Vita di Marie Curie, 2018; POESIE, insieme a Luciana Radi, 2019.

             Ai volumi e saggi editi si accompagnano numerosi più brevi articoli apparsi su riviste locali, che molte volte integrano e aggiornano le opere maggiori, e numerosi inediti autobiografici, stesi sotto forma di post, apparsi, fin dal 2007, nei blog “La vita larga” e “Grazie alla vita” ancora in corso.

             Inoltre, si può aggiungere il materiale raccolto in lunghi decenni di studio e ricerca e  parzialmente ordinato, conservato inedito. Di quest’ultimo materiale i fascicoli più significativi sono: La casa di legno ed altre storie dell’età fiorita, Racconti;  Urbanistica&Gastronomia; Il gioco nel Comune di Castelnuovo Val di Cecina. Prospettive di ricerca; Analisi del voto nelle elezioni politiche, regionali e nei referendum svoltesi nel Comune di Castelnuovo di Val di Cecina dal 1946 al 1979, con alcune considerazioni e dati sul voto politico in Italia dal 1861 al 1929; La Primavera di Praga; Su Fratelli! Su compagni! Note di storia del movimento operaio nella Comunità di Castelnuovo di Val di Cecina, attraverso i suoi protagonisti (1902– 1910); Faville, prose sparse; La grande illusione. Per una storia del periodo fascista, della Resistenza e dell’attività del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) nel territorio della Comunità di Castelnuovo di Val di Cecina (1919-1946); Il sogno negato. Storia del Partito Socialista Italiano (PSI) in un centro operaio della provincia di Pisa: Castelnuovo di Val di Cecina; 29 giugno 1944 - 7 giugno 1953: dalla guerriglia partigiana, all’esperienza del CLN ed alla ripresa della vita democratica. La sconfitta del “Fronte Popolare” il 18 aprile 1948 e il tentativo di “colpo di stato” messo in atto dalla Democrazia cristiana nel giugno 1953, con un cenno alle vicende dei protagonisti e delle battaglie proletarie, dal primo “Circolo Socialista” alla conquista del Comune, prima dell’avvento del fascismo e tra gli operai della “Boracifera”; Il lungo sonno di Castelnuovo sotto i granduchi di Toscana e il Marchesato degli Albizzi, (1501-1859); Italia bella mostrati gentile. La Comunità di Castelnuovo, dalla fuga del Granduca Leopoldo II di Lorena da Firenze al “regicidio” (1859-1900); Passioni, speranze, illusioni. Antologia di scritti politici e sindacali (1964-1985); Canzoniere, poesie, 1952-2021;  Soprannomi castelnuovini; Piangono i cieli stille di rugiada. Dina Ferri: (1908-1930), una singolare esperienza di donna e di poetessa che non cessa di stupirci.

             A tali scritti inediti si unisce  il presente lavoro, che raccoglie testimonianze ed interviste degli abitanti della Comunità, consentendo in tal modo di disporre di un filo conduttore che ci accompagna per quasi due secoli (le memorie storiche iniziano nel 1823 e terminano, praticamente, nel 1998).

             Purtroppo i testimoni, per gli eventi che vanno dall'Unità d'Italia agli anni ’20 del Novecento, non ci sono più. Alcuni potenziali testimoni ancora in vita, quasi centenari, hanno perduto la memoria, altri ricordano solo minimi e frammentari episodi e troppo gravoso sarebbe stato un lavoro di registrazione e decodificazione, per un singolo ricercatore. Perciò ho cercato di selezionare i soggetti in base a parametri oggettivi: età, sesso, qualità della memoria, appartenenza sociale e politica, aver svolto funzioni significative nella vita della Comunità (sindacalisti, soldati, prigionieri di guerra, fascisti, partigiani, possidenti, sindaci, donne, dirigenti del movimento cooperativo...), non trascurando i legami di parentela, per avere un'immagine più nitida dei rapporti familiari nello scorrere del tempo. Si tratta, in sostanza, di un lavoro "aperto", perché esso potrà arricchirsi di nuovi filoni di ricerca se andranno avanti le biografie.

             Si deve inoltre tener conto che l'intervista orale (adesso tutti i nastri registrati, quasi trecento, sono in attesa di essere digitalizzati in un progetto sostenuto dalla Regione Toscana e dall’Università di Siena), ha le sue regole, di lunghezza, di impostazione, di approccio psicologico con l’intervistato e che, pertanto, nell’intervista possono andare perduti molti dettagli, cioè i particolari che il soggetto, nel raccontarsi,  ritiene non essenziale sia tramandato e conosciuto della sua vita: le stagioni, il cibo, il sesso, l'amore per gli animali, le avventure giovanili, le feste, le vacanze, le malattie, "i pensieri" e le tristezze o le gioie di ogni giorno, ed anche il contesto urbano o contadino può apparire, il più delle volte, come sfuocato nella sequenza interminabile di date, nomi, fatti. Tuttavia, pur con tali limiti, queste “memorie di gente comune” riescono ad umanizzare l’insieme della “Cronologia Storica” portando il soffio della vita vissuta più vicino ai nostri sentimenti, ed anche, in larga misura, ai nostri ricordi. Ci fa sentire che, "nelle cucine della storia", ci siamo, o ci siamo stati, anche noi.

Infine permettetemi qualche citazione. Mi preme, in primo luogo, sottolineare il ricordo affettuoso dei miei nonni Enélide e Filiberto, intervistati nel 1972, quando ormai la loro memoria, un tempo vivissima, si era appannata, pur restando sempre commovente. Al di là di questo ricordo personale voglio esprimere la più grande gratitudine per la disponibilità, la sensibilità e il costante stimolo a seguire la ricerca nel tempo, da parte di un numero molto grande di persone - che per me ha costituito uno dei motivi principali per proseguire il lavoro, – come  importante testimonianza di civiltà e di cultura. Perciò sono fiero di aver tentato di dar volto e voce a uomini e donne della nostra terra, a quelli che hanno fatto la storia ed a quelli che ancora, per molti versi, ne costituiscono i saldi punti di riferimento. Le biografie riportate in questo testo sono  71, selezionate tra le centinaia di registrazioni effettuate a partire dal 1970 ma, per la maggior parte, raccolte tra il 1994 ed il 1999. Ad esse si affiancano le ricerche storiche: le vicende della famiglia di “briganti”, i Moriani; la costruzione del “Piazzone”; le note di storia del movimento operaio nella Comunità di Castelnuovo di Val di Cecina; il “Diario” di Geo Desi; le storie legate alla guerra ed alla Resistenza; alla rinascita della musica a Castelnuovo attraverso i componenti della jazz band “Stella d’Argento”; ai mezzadri e mezzadre protagonisti delle lotte per la “terra”, fino al declino irreversibile della mezzadria, alla grande invenzione del “regolo clinico” del medico castelnuovino Bruno Cappelli, ed infine, alla mia autobiografia, un diario, che iniziato nel 1952, si chiude con l’anno 1963.

Insieme ai ringraziamenti per tutti coloro che mi hanno concesso il privilegio di ascoltare – viva voce –  in indimenticabili incontri, le storie delle loro vite, non posso tacere i ringraziamenti a: Susanna Mattiangeli, per il completamento della vita della nonna Elisa; Elmanno Benini per avermi messo a disposizione il “Diario” di Geo Desi e le altre carte del suo archivio privato; Adelmo Fanetti per il materiale su Emilo Fanetti, il “contadino della Leccia”; Lidio Milani, per avermi ricostruito la biografia minima del padre, il poeta Fortunato, ed avermi fornito i testi dei poemi riprodotti; Alba Costantini e Paola Gigli per la disponibilità a tratteggiare la vita e la personalità di Costantino Costantini, notevole figura di antifascista, confinato politico e dirigente il PCI di Montecastelli; l'amico Paolo Cascinelli per avermi fornito il manoscritto con la biografia di suo padre, Gino, notevole figura di uomo politico e presidente del CLN comunale. Dal volume di R. Wagner “Mein Leben”, Torino, 1954, ho tratto la citazione che compare nell'intervista a Franz Wesendonck e dal vecchio testo di A. Ribera, “Riccardo Wagner, la vita e le opere”, e dal saggio di Gustavo Macchi "Wagner", alcuni elementi di dettaglio. I riferimenti al lager di Vorkuta sono tratti da L'Araldo, del 22 maggio 1955, oltre ai ricordi di Franz. L'intervista a Eugenio Rossi è stata completata con i testi delle poesie della zia Giannina, nata nel 1902 a Sasso Pisano e la cui vita interessantissima non è potuta  entrare che di sfuggita in questo lavoro. Alcuni dati relativi alle vicende del fascismo a Radicondoli, che compaiono nella testimonianza di Alba Costantini, sono  tratti dal testo di G. A. Chiurco "Fascismo senese. Martirologio toscano dalla nascita alla gloria di Roma", Siena, 1922 e da “Storia della rivoluzione fascista”, I-V, Firenze, Vallecchi, 1929.

Ho inserito la mia "autobiografia" 1938-1963, che contiene poesie di varie epoche, nella versione, con piccole varianti, depositata nell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano (AR) e, quindi, a disposizione di tutti, che dedico, in particolare, alle mie figlie e nipoti: loro non sanno di quel tempo lontano mille anni luce nel quale ho vissuto e mi sono formato: forse svelandomi li aiuterò a costruirsi una più salda identità, come vorrei fare con tutti gli uomini della "Comunità", nel raccontare le loro “Storie". Ho aggiungo infine, alla Premessa, un piccolo saggio storico, “Un giorno di vita nel Borgo di “Castrinovi de Montanea”, A.D. 1474”, plausibilmente da me ricostruito sulla base dello Statuto entrato in vigore in quel tempo, per valutare il percorso effettuato a quattro-cinquecento anni di distanza dalle storie “moderne”.

 

 


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