Eny Serenari, Enzo Francini, Renzo Groppi.
Storie di gente comune per non dimenticare
INTERVISTE TESTIMONIANZE
E
BIOGRAFIE DI ABITANTI
DELLA
COMUNITA' DI CASTELNUOVO DI VAL
DI
CECINA
(1823-1963)
- Premessa.
1474 – Un
giorno di vita nel Borgo di Castrinovi de Montanea.
1823 – Biografia della famiglia Moriani.
1873 – Il Piazzone di Castelnuovo.
1874 – 1910: Note di storia del movimento operaio nella Comunità di Castelnuovo di Val di Cecina attraverso i suoi
protagonisti:
- Alle origini del partito socialista
nel Volterrano.
- Paolo Baldi
- Ottavo Cascinelli.
Questo sindaco non s’ha da fare!
- Pietro Cascinelli:
amava il sole, il vento, le stelle…
- Battaglie
elettorali
- I giorni del
dolore: la morte di Ottavo Cascinelli
Storie e biografie.
1878 – Emilio Fanetti.
1884 – Enélide Benucci.
1887 – Filiberto Francini.
1889 – Fortunato Milani.
1900 – Ciro Francini (“Ciro di Naso”).
1900 – Bruno Cappelli. L’uomo, il medico e lo scienziato.
1905 – Armando Bartalesi (Robot). Un secolo di
miseria e di emigrazione.
1905 – Gino Cascinelli.
1906 – Leonida Grassini.
1910 - Alba Costantini.
1912 – Sesto Bisogni, nei ricordi del nipote Dino Bisogni.
1913 – Enzo Francini. (Il “Chiò”).
1914 – Mario Pighetti.
1914 – Leonardo Viola e Paola Triolo.
1914 – Moderino Neri.
1915 – Ario Lolini.
1915 – Steno Ferri.
1916 – Benso
Cheli.
1916 - Franz Von Wesendonck.
1917 – Anna Serenari. (Eny).
1920 – Adema Manetti.
1920 – Adolfo Battaglini.
1921 – Alfo Bandinelli. (Saporito).
1922 – Mario Pierattini di Gualtiero. (Il
“Castrino”).
1922 – Alvaro Cappellini. (Il "Nero").
1922 – Enza Centini.
1923 – Michele Rossi di Amerigo. (“Michelone).
1924 – Aldo Borgianni.
1925 – Enzo Bartoli. (La “Faina”).
267 - 1925 – Renato Confortini. (“Batacchio”).
1925 – Navarino Cerboneschi.
1926 – Alberto Conti.
1927 – Elisa Innocenti.
1928 – Silvio Serenari. (11/4/2021).
1928 – Eugenio Rossi.
1928 – Walter Benini. (“Valterone).
1928 – Marisa Giorgi.
1933 – Ermanno Serenari. (Il “Truci”).
1938 - Carlo Groppi, Autobiografia. (dal 1938 – al 1963).
1943 – Geo Desi, Diario, 1943 – 1945.
1943 – 1945 - Storie di guerra e di
resistenza:
- Guido Nenciolini (1900 – 1944).
- Cherubino Ulivelli (1885 – 1944).
- Guido Salvadori (1924 – 1944).
- Isidoro Santi (1924 -1944).
- Piero Bernardi (1925 – 1945).
1944 - Stella d’Argento, un’orchestrina
jazz a Castelnuovo, 1944 – 1952,
nei
ricordi di:
- Renzo Groppi (1915-1985)
- Emio Frasconi (1917 - + )
- Ciro Panichi (1918 – 2012)) (“Cirone”).
- Alfio Benincasa (1920-2001)
- Alfio Fulceri (1922- + )
- Alberto Ciampi (1924 - 2006 )
- Avio Morelli (1927 - + )
1944 – Il maldocchio ai maialini. Lotta
politica e vita quotidiana dei mezzadri nelle Colline Metallifere Toscane (1944-1955), nei ricordi
di:
- Aldo Bianciardi (1911 - + )
- Antonio Cini (1912 - + )
- Rita Cappellini (1912 - +)
- Attilio Cheli ( 1915 - + )
- Maria Pericci (1916 - 2005)
- Egeo Salvi ( 1917 - + )
- Rita Guarguaglini (1918 - + )
- Ilva Gorini (1918 - + )
- Bruno Ricci (+ )
- Alvaro Cheli (1925 - )
- Adelmo Carli (1927 - + )
- Rino Cambi (1930 - )
Indice dei nomi di persona.
Indice dei luoghi.
Premessa
La “Cronologia della Comunità di
Castelnuovo” è un’opera che doveva abbracciare, in forma di brevi dati,
appunto, cronologici, la storia, dalle lontanissime origini fino ai giorni
nostri, e della quale, sono soltanto usciti due volumi, il primo nel 1996, “Né latino né tedesco né lombardo né francesco. La Comunità di Castelnuovo
dalle origini alla fine del XIII secolo” ed il secondo, nel 2000, “Sopra le
tombe vecchie è passato l’aratro. La Comunità di Castelnuovo dall’inizio del XIV
secolo alla morte di Michele Marullo (1500)”, mentre sono ancora incompleti e
manoscritti quelli relativi al periodo dal 1501 ad oggi.
Essa
doveva accogliere anche saggi storici e materiale documentario eterogeneo, si
da costituire una summa delle conoscenze del passato della nostra piccola
Comunità. Così sono usciti gli altri volumi e saggi sparsi: 1997, “Dare
qualcosa in cambio di niente. Storia di congreghe, compagnie e confraternite di
Misericordia”; 1998, “Fabbrica amica. Sindacato e lotta politica a Larderello
(1944-1956)”; 1998, “Dina Ferri: antologia lirica”; 1999, “Il maldocchio ai
maialini. Lotta politica e vita quotidiana dei mezzadri nelle Colline
Metallifere (1944-1955)”; 1999, Fiorin di cacio, facciamo finta di chiamare il
micio...Proverbi e modi di dire sulla pastorizia delle alte valli del Cecina e
del Cornia”; 2003, “La piccola banda di Ariano. Storie di guerra e di
Resistenza nelle Colline Metallifere Toscane (1940-1945)”; 2004, Castel del
Sasso in Val di Cornia: 2000 anni di santità; 2005, Stella d’argento.
Un’orchestrina jazz a Castelnuovo (1944-1951); 2006, Larderello, geotermia:
dagli Etruschi al 2004; 2007, La cometa Swan, poesie. 2007, In questi fummacchi
risiede un grandissimo tesoro…Dalla scoperta dell’acido borico nei lagoni
toscani, alle soglie del terzo millennio. Cronologia, 1702-2004, 2008; El
poeta canta por todos, poesie, 2009;
Di passere e d’altri uccelli…proverbi licenziosi, 2010; La vita larga.
Zibaldone di pensieri poetici di un blogger ai margini (2007-2009), 2010;
Viandante nella memoria. Poesie e prose, (2010-2011), 2012; Grazie alla vita,
poesie, 2014; Ora son fiore, ombra, albero, vento…partigiani sardi nelle
Colline Metallifere Toscane. Dina Ferri, in Rassegna Volterrana, (2017; Nous
sommes ici, poesie, insieme a Luciana Radi, 2018; Vita di Marie Curie, 2018;
POESIE, insieme a Luciana Radi, 2019.
Ai
volumi e saggi editi si accompagnano numerosi più brevi articoli apparsi su
riviste locali, che molte volte integrano e aggiornano le opere maggiori, e
numerosi inediti autobiografici, stesi sotto forma di post, apparsi, fin dal
2007, nei blog “La vita larga” e “Grazie alla vita” ancora in corso.
Inoltre,
si può aggiungere il materiale raccolto in lunghi decenni di studio e ricerca
e parzialmente ordinato, conservato inedito.
Di quest’ultimo materiale i fascicoli più significativi sono: La casa di legno
ed altre storie dell’età fiorita, Racconti;
Urbanistica&Gastronomia; Il gioco nel Comune di Castelnuovo Val di
Cecina. Prospettive di ricerca; Analisi del voto nelle elezioni politiche,
regionali e nei referendum svoltesi nel Comune di Castelnuovo di Val di Cecina
dal 1946 al 1979, con alcune considerazioni e dati sul voto politico in Italia
dal 1861 al 1929; La
Primavera di Praga; Su Fratelli! Su compagni! Note di storia
del movimento operaio nella Comunità di Castelnuovo di Val di Cecina,
attraverso i suoi protagonisti (1902– 1910); Faville, prose sparse; La grande
illusione. Per una storia del periodo fascista, della Resistenza e
dell’attività del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) nel territorio della
Comunità di Castelnuovo di Val di Cecina (1919-1946); Il sogno negato. Storia
del Partito Socialista Italiano (PSI) in un centro operaio della provincia di
Pisa: Castelnuovo di Val di Cecina; 29 giugno 1944 - 7 giugno 1953: dalla
guerriglia partigiana, all’esperienza del CLN ed alla ripresa della vita
democratica. La sconfitta del “Fronte Popolare” il 18 aprile 1948 e il
tentativo di “colpo di stato” messo in atto dalla Democrazia cristiana nel
giugno 1953, con un cenno alle vicende dei protagonisti e delle battaglie
proletarie, dal primo “Circolo Socialista” alla conquista del Comune, prima
dell’avvento del fascismo e tra gli operai della “Boracifera”; Il lungo sonno
di Castelnuovo sotto i granduchi di Toscana e il Marchesato degli Albizzi, (1501-1859);
Italia bella mostrati gentile. La
Comunità di Castelnuovo, dalla fuga del Granduca Leopoldo II
di Lorena da Firenze al “regicidio” (1859-1900); Passioni, speranze, illusioni.
Antologia di scritti politici e sindacali (1964-1985); Canzoniere, poesie,
1952-2021; Soprannomi castelnuovini; Piangono
i cieli stille di rugiada. Dina Ferri: (1908-1930), una singolare esperienza di
donna e di poetessa che non cessa di stupirci.
A tali scritti inediti si unisce il presente lavoro, che raccoglie testimonianze
ed interviste degli abitanti della Comunità, consentendo in tal modo di
disporre di un filo conduttore che ci accompagna per quasi due secoli (le
memorie storiche iniziano nel 1823 e terminano, praticamente, nel 1998).
Purtroppo i testimoni, per gli
eventi che vanno dall'Unità d'Italia agli anni ’20 del Novecento, non ci sono
più. Alcuni potenziali testimoni ancora in vita, quasi centenari, hanno perduto
la memoria, altri ricordano solo minimi e frammentari episodi e troppo gravoso
sarebbe stato un lavoro di registrazione e decodificazione, per un singolo
ricercatore. Perciò ho cercato di selezionare i soggetti in base a parametri
oggettivi: età, sesso, qualità della memoria, appartenenza sociale e politica,
aver svolto funzioni significative nella vita della Comunità (sindacalisti,
soldati, prigionieri di guerra, fascisti, partigiani, possidenti, sindaci, donne,
dirigenti del movimento cooperativo...), non trascurando i legami di parentela,
per avere un'immagine più nitida dei rapporti familiari nello scorrere del
tempo. Si tratta, in sostanza, di un lavoro "aperto", perché esso potrà
arricchirsi di nuovi filoni di ricerca se andranno avanti le biografie.
Si deve inoltre tener conto che
l'intervista orale (adesso tutti i nastri registrati, quasi trecento, sono in
attesa di essere digitalizzati in un progetto sostenuto dalla Regione Toscana e
dall’Università di Siena), ha le sue regole, di lunghezza, di impostazione, di
approccio psicologico con l’intervistato e che, pertanto, nell’intervista
possono andare perduti molti dettagli, cioè i particolari che il soggetto, nel
raccontarsi, ritiene non essenziale sia
tramandato e conosciuto della sua vita: le stagioni, il cibo, il sesso, l'amore
per gli animali, le avventure giovanili, le feste, le vacanze, le malattie,
"i pensieri" e le tristezze o le gioie di ogni giorno, ed anche il
contesto urbano o contadino può apparire, il più delle volte, come sfuocato
nella sequenza interminabile di date, nomi, fatti. Tuttavia, pur con tali
limiti, queste “memorie di gente comune” riescono ad umanizzare l’insieme della
“Cronologia Storica” portando il soffio della vita vissuta più vicino ai nostri
sentimenti, ed anche, in larga misura, ai nostri ricordi. Ci fa sentire che,
"nelle cucine della storia", ci siamo, o ci siamo stati, anche noi.
Infine permettetemi qualche citazione. Mi
preme, in primo luogo, sottolineare il ricordo affettuoso dei miei nonni Enélide
e Filiberto, intervistati nel 1972, quando ormai la loro memoria, un tempo vivissima,
si era appannata, pur restando sempre commovente. Al di là di questo ricordo
personale voglio esprimere la più grande gratitudine per la disponibilità, la
sensibilità e il costante stimolo a seguire la ricerca nel tempo, da parte di un
numero molto grande di persone - che per me ha costituito uno dei motivi
principali per proseguire il lavoro, – come
importante testimonianza di civiltà e di cultura. Perciò sono fiero di
aver tentato di dar volto e voce a uomini e donne della nostra terra, a quelli
che hanno fatto la storia ed a quelli che ancora, per molti versi, ne
costituiscono i saldi punti di riferimento. Le biografie riportate in questo
testo sono 71, selezionate tra le
centinaia di registrazioni effettuate a partire dal 1970 ma, per la maggior
parte, raccolte tra il 1994 ed il 1999. Ad esse si affiancano le ricerche
storiche: le vicende della famiglia di “briganti”, i Moriani; la costruzione
del “Piazzone”; le note di storia del movimento operaio nella Comunità di
Castelnuovo di Val di Cecina; il “Diario” di Geo Desi; le storie legate alla
guerra ed alla Resistenza; alla rinascita della musica a Castelnuovo attraverso
i componenti della jazz band “Stella d’Argento”; ai mezzadri e mezzadre
protagonisti delle lotte per la “terra”, fino al declino irreversibile della
mezzadria, alla grande invenzione del “regolo clinico” del medico castelnuovino
Bruno Cappelli, ed infine, alla mia autobiografia, un diario, che iniziato nel
1952, si chiude con l’anno 1963.
Insieme ai ringraziamenti per tutti coloro
che mi hanno concesso il privilegio di ascoltare – viva voce – in indimenticabili incontri, le storie delle
loro vite, non posso tacere i ringraziamenti a: Susanna Mattiangeli, per il
completamento della vita della nonna Elisa; Elmanno Benini per avermi messo a
disposizione il “Diario” di Geo Desi e le altre carte del suo archivio privato;
Adelmo Fanetti per il materiale su Emilo Fanetti, il “contadino della Leccia”; Lidio
Milani, per avermi ricostruito la biografia minima del padre, il poeta
Fortunato, ed avermi fornito i testi dei poemi riprodotti; Alba Costantini e
Paola Gigli per la disponibilità a tratteggiare la vita e la personalità di
Costantino Costantini, notevole figura di antifascista, confinato politico e
dirigente il PCI di Montecastelli; l'amico Paolo Cascinelli per avermi fornito
il manoscritto con la biografia di suo padre, Gino, notevole figura di uomo
politico e presidente del CLN comunale. Dal volume di R. Wagner “Mein Leben”,
Torino, 1954, ho tratto la citazione che compare nell'intervista a Franz
Wesendonck e dal vecchio testo di A. Ribera, “Riccardo Wagner, la vita e le
opere”, e dal saggio di Gustavo Macchi "Wagner", alcuni elementi di
dettaglio. I riferimenti al lager di Vorkuta sono tratti da L'Araldo, del 22
maggio 1955, oltre ai ricordi di Franz. L'intervista a Eugenio Rossi è stata
completata con i testi delle poesie della zia Giannina, nata nel 1902 a Sasso Pisano e la cui
vita interessantissima non è potuta
entrare che di sfuggita in questo lavoro. Alcuni dati relativi alle vicende
del fascismo a Radicondoli, che compaiono nella testimonianza di Alba
Costantini, sono tratti dal testo di G.
A. Chiurco "Fascismo senese. Martirologio toscano dalla nascita alla
gloria di Roma", Siena, 1922 e da “Storia della rivoluzione fascista”, I-V,
Firenze, Vallecchi, 1929.
Ho inserito la mia
"autobiografia" 1938-1963, che contiene poesie di varie epoche, nella
versione, con piccole varianti, depositata nell’Archivio Diaristico Nazionale
di Pieve Santo Stefano (AR) e, quindi, a disposizione di tutti, che dedico, in
particolare, alle mie figlie e nipoti: loro non sanno di quel tempo lontano
mille anni luce nel quale ho vissuto e mi sono formato: forse svelandomi li
aiuterò a costruirsi una più salda identità, come vorrei fare con tutti gli
uomini della "Comunità", nel raccontare le loro “Storie". Ho aggiungo
infine, alla Premessa, un piccolo saggio storico, “Un giorno di vita nel Borgo di “Castrinovi
de Montanea”, A.D. 1474”,
plausibilmente da me ricostruito sulla base dello Statuto entrato in vigore in
quel tempo, per
valutare il percorso effettuato a quattro-cinquecento anni di distanza dalle
storie “moderne”.