domenica 8 dicembre 2019




ROBERTO MARMELLI, CHARCOT e MARIE CURIE.

Ieri alle ore 17  ho partecipato, a Saline di Volterra, come relatore, insieme alla critica d’arte Elena Capone, alla inaugurazione della Mostra d’Arte Plastica e Pittorica dedicata al ricordo di Roberto Marmelli, recentemente deceduto. Roberto è stato un personaggio largamente conosciuto nelle Colline Metallifere Toscane, e sulla Costa Tirrenica, non solo come artista di notevole valore, ma come manager  della captazione e distribuzione dell’acqua pubblica e come assessore al Comune di Volterra. C’è stata una partecipazione di visitatori come da molto tempo mi capitava di vedere, nemmeno in centri abitati più grandi! E la Mostra resterà aperta  fino al 22 dicembre. Non erano esposte  soltanto  opere del Marmelli, ma di molti suoi amici artisti, che  hanno voluto in tal modo manifestargli  la loro amicizia, maturata  negli anni  dei loro sodalizi: Martina Berlemieri, Daniele Bianchi, Renato Frosali, Ennio Furiesi, Paolo Grigò, Giuliano Mannucci, Giampaolo Minuti Innocenti, Lenio Morganti, Mauro Stefanini, Valerio Trafeli, Anita Trinciarelli.  Naturalmente  c’era, tra le opere di Marmelli, la piccola realizzazione ”Charcot”, utilizzata da un gruppo rok per la copertina di un CD, quella che mi mostrò Roberto mentre stavo lavorando ad un saggio su Marie Curie, la scienziata della quale  conosciamo quasi ogni istante della sua vita, ma che, nelle centinaia di biografie, film, saggi,  hanno sempre omesso un elemento molto importante: la sua visita, nell’agosto 1918, dell’Area Geotermica di Larderello per studiare le possibilità di estrazione del radio dal vapore endogeno. La sua visita dette importanti contributi allo sviluppo della fisica italiana, che da lì a poco si evidenzieranno nel lavoro dei fisici di Via Panisperna a Roma e di Enrico Fermi.  Charcot (1825-1893) è stato il Direttore di uno dei più grandi manicomi del Mondo, e la sua fama aveva dato il suo nome anche ad uno dei padiglioni del grande Manicomio di Volterra.  Marie e Pierre Curie erano molto interessati alle manifestazioni del magnetismo umano e del paranormale e frequentavano  le esibizioni organizzate da Charcot, soprattutto servendosi di una sua paziente, Blanche, poi sua amante e, forse, assassina.  Blanche fu per un po’ di tempo, al servizio di Marie Curie, pur essendo invalida a causa delle radiazioni e avendo gli arti  amputati.

Marie Curie continua a far parlare di se, scrittori, ricercatori e cineasti! La novità è data dalla presentazione (14/9/2019) in Canada, al Festival Cinematografico Internazionale di Toronto, del film RADIOACTIVE della regista Marjane Satrapi, basato sulla storia di Marie Curie tratta da un fumetto di Laure Rednisse e interpretato da Rosamund Pike. Spero tra non molto di vederlo anche in Europa. Marjane Satrapi è famosa per essere stata la regista del film Persepolis.  

Il film dovrebbe partire dall’incontro di Marie con Pierre Curie, colui che diventerà suo marito, e affronterà anche la relazione amorosa tra Marie e lo scienziato Paul Langevin , già suo collaboratore ed amico di Pierre.  Questa relazione  e il suo breve drammatico svolgimento sono ampiamente note e senz’altro essa si presta alle riprese cinematografiche ed alle sensibilità dell’epoca attuale!

Credo invece che non ci sia praticamente nulla sulla vicenda Charcot-Blanche-Marie, anch’essa abbastanza accennata nelle biografie, ma con molte omissioni.

Un’altra opera del Marmelli in esposizione è l’ampia vela rossa con sopra la scritta, tratta dal titolo di un mio libro uscito nel 2014:  “Ora son fiore, ombra, albero, vento…Partigiani sardi nelle Colline Metallifere Toscane, Alfredo Gallistru, Francesco Piredda, Vittorio Vargiu “. In essa soffia il vento dell’amore di Roberto per la Sardegna.

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