ROBERTO MARMELLI,
CHARCOT e MARIE CURIE.
Ieri alle ore 17 ho
partecipato, a Saline di Volterra, come relatore, insieme alla critica d’arte
Elena Capone, alla inaugurazione della Mostra d’Arte Plastica e Pittorica
dedicata al ricordo di Roberto Marmelli, recentemente deceduto. Roberto è stato
un personaggio largamente conosciuto nelle Colline Metallifere Toscane, e sulla
Costa Tirrenica, non solo come artista di notevole valore, ma come manager della captazione e distribuzione dell’acqua
pubblica e come assessore al Comune di Volterra. C’è stata una partecipazione
di visitatori come da molto tempo mi capitava di vedere, nemmeno in centri
abitati più grandi! E la Mostra resterà aperta
fino al 22 dicembre. Non erano esposte
soltanto opere del Marmelli, ma
di molti suoi amici artisti, che hanno
voluto in tal modo manifestargli la loro
amicizia, maturata negli anni dei loro sodalizi: Martina Berlemieri,
Daniele Bianchi, Renato Frosali, Ennio Furiesi, Paolo Grigò, Giuliano Mannucci,
Giampaolo Minuti Innocenti, Lenio Morganti, Mauro Stefanini, Valerio Trafeli,
Anita Trinciarelli. Naturalmente c’era, tra le opere di Marmelli, la piccola
realizzazione ”Charcot”, utilizzata da un gruppo rok per la copertina di un CD,
quella che mi mostrò Roberto mentre stavo lavorando ad un saggio su Marie
Curie, la scienziata della quale
conosciamo quasi ogni istante della sua vita, ma che, nelle centinaia di
biografie, film, saggi, hanno sempre
omesso un elemento molto importante: la sua visita, nell’agosto 1918, dell’Area
Geotermica di Larderello per studiare le possibilità di estrazione del radio
dal vapore endogeno. La sua visita dette importanti contributi allo sviluppo
della fisica italiana, che da lì a poco si evidenzieranno nel lavoro dei fisici
di Via Panisperna a Roma e di Enrico Fermi.
Charcot (1825-1893) è stato il Direttore di uno dei più grandi manicomi
del Mondo, e la sua fama aveva dato il suo nome anche ad uno dei padiglioni del
grande Manicomio di Volterra. Marie e
Pierre Curie erano molto interessati alle manifestazioni del magnetismo umano e
del paranormale e frequentavano le
esibizioni organizzate da Charcot, soprattutto servendosi di una sua paziente,
Blanche, poi sua amante e, forse, assassina.
Blanche fu per un po’ di tempo, al servizio di Marie Curie, pur essendo invalida
a causa delle radiazioni e avendo gli arti amputati.
Marie Curie continua a far parlare di se, scrittori,
ricercatori e cineasti! La novità è data dalla presentazione (14/9/2019) in
Canada, al Festival Cinematografico Internazionale di Toronto, del film
RADIOACTIVE della regista Marjane Satrapi, basato sulla storia di Marie Curie
tratta da un fumetto di Laure Rednisse e interpretato da Rosamund Pike. Spero tra non molto di vederlo anche in Europa. Marjane Satrapi è famosa per essere stata la regista del film Persepolis.
Il film dovrebbe partire dall’incontro di Marie con Pierre
Curie, colui che diventerà suo marito, e affronterà anche la relazione amorosa tra
Marie e lo scienziato Paul Langevin , già suo collaboratore ed amico di
Pierre. Questa relazione e il suo breve drammatico svolgimento sono
ampiamente note e senz’altro essa si presta alle riprese cinematografiche ed
alle sensibilità dell’epoca attuale!
Credo invece che non ci sia praticamente nulla sulla vicenda Charcot-Blanche-Marie,
anch’essa abbastanza accennata nelle biografie, ma con molte omissioni.
Un’altra opera del Marmelli in esposizione è l’ampia vela
rossa con sopra la scritta, tratta dal titolo di un mio libro uscito nel 2014: “Ora son fiore, ombra, albero, vento…Partigiani
sardi nelle Colline Metallifere Toscane, Alfredo Gallistru, Francesco Piredda, Vittorio
Vargiu “. In essa soffia il vento dell’amore di Roberto per la Sardegna.
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