venerdì 20 dicembre 2019

ANTONIO MACHADO (1875 – 1939).

Ieri ho accompagnato, per le viuzze ed i vicoli del Borgo di Castelnuovo di Val di Cecina, una gentile giovane donna. Abbiamo anche parlato di poesia. Lei avrebbe volentieri parlato delle “mie poesie”, dato che tiene il libriccino POESIE (quello scritto da me e Luciana) accanto al letto e ne legge, ogni tanto, una prima di addormentarsi. Ma ho cercato di non entrare in tale argomento, deviando il discorso sul poeta Antonio Machado! Ella non lo conosceva e non ne aveva mai sentito parlate , nonostante la laurea e una buona cultura generale. Così le ho detto di aver termina la lettura del volume “Machado. Tutte le poesie e prose scelte”, pubblicato nei Meridiani di Arnoldo Mondadori, 2010, 1592 pagine! A cura di Giovanni Caravaggi e nella traduzione di Oreste Macrì. Una grande fatica!
Avevo già letto i due volumi della Lerici Editori”: POESIE, di Antonio Machado, 1959, prima edizione in Italia, di pagine 700; e Antonio Machado, Prose, di pagine 716, 1968, prima edizione in Italia. Entrambi i volumi nella traduzione di Oreste Macrì.
La poetica e la vita di Machado, e la sua morte, fuggiasco, sotto l’avanzata delle armate franchiste, mi hanno talmente coinvolto ed emozionato che continuamente lo leggo e lo rileggo! Qua e là! Ci ho tratto anche un mio piccolo testo letterario, tra storia vera, fantasia e poesia ed anche una selezione del carteggio, naturalmente da me creato, perché, come sappiamo, la stragrande maggioranza delle lettere d’amore di Machado con Pilar sono andate perdute, mentre, sullo sfondo della creazione poetica, Pilar si trasformerà in Guiomar, alla quale son dedicate deliziose poesie! E’ un testo che non si pubblicherà mai, ma la mia voglia è tanta che lo esporrò in qualche incontro nei rari luoghi dove ancora si può fare “comunicazione orale”!

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