DAVID LAZZARETTI, IL “PROFETA
DELL’AMIATA”. 140° ANNIVERSARIO DELLA SUA MORTE
David Lazzaretti (1834-18 agosto 1878) ha dato vita ad una forma
religiosa, dentro il Cristianesimo, denominata “Giurisdavidica”, ossia del diritto di Davide. Dopo la sua morte
(18 agosto 1878), per mano dei gendarmi regi, il suo culto si diffuse dal Monte
Amiata ai territori circonvicini, con l’erezione di chiese e oratori e,
addirittura, conobbe notorietà in Italia ed in Francia. Questo culto fu aspramente
combattuto, sia dallo Stato Regio che dalla Chiesa Cattolica ed oggi è
praticamente scomparso. Vive invece nella tradizione popolare e, a poco a poco,
nella “sua leggenda”. Sono salito anch’io, due o tre volte, sul Monte Labbro, all’Eremo ed alla grotta
dove si compivano i riti.
La sua
comunità, sembrò assumere i caratteri di un socialismo mistico e utopistico: egli prese le difese della Comune di Parigi e raccolse consensi anche da figure che, nella Chiesa,
avevano posizioni sociali favorevoli ai ceti più deboli e diseredati, come San Giovanni Bosco, che lo ospitò e lo sostenne.
I resti dell'eremo, della torre e della
grotta di David Lazzaretti sorgono sulla sommità del Monte Labbro (1193 slm),
nel versante sud-occidentale del monte Amiata. Questi rudimentali edifici
furono costruiti tra il 1869 ed il 1875 e costituirono il centro della comunità
giurisdavidica.
David Lazzaretti, conosciuto anche come
“il Profeta dell'Amiata”, era nato ad Arcidosso il 6 novembre 1834 da una
famiglia di contadini. Uomo di grande carisma, predicava temi religiosi e
sociali, facendo numerosi seguaci, soprattutto tra i contadini della zona del
Monte Amiata.
La vita di David Lazzaretti si concluse tragicamente il 18
agosto 1878, quando venne colpito a morte da un gruppo di militari all'ingresso
del borgo di Arcidosso, mentre era alla testa di un'imponente e pacifica
processione di oltre tremila persone.
L'interesse
verso questa figura affascinante e misteriosa non si è tuttavia spento, ed il
Centro Studi David Lazzaretti, ad Arcidosso, raccoglie molto materiale per chi
intenda approfondire l'argomento. La bibliografia di riferimento è imponente, sia cartacea che sul web.
Ma, soprattutto, resta l’aria di misticismo salendo sul Monte Labbro, al calar
della notte.
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