messo
nella zona delle Porrine,
aveva
sollevato le speranze
che
si fosse all’inizio e non alla fine.
La
geotermia a Larderello non è morta,
tutti
i nemici metteremo al passo,
con
un foro profondo sarà risorta
e
questo foro lo faremo al Sasso.
Scorre
la Possera sotto il ponte,
fumano
ancora i soffioni:
-allegri
ragazzi! la paga
ci
assicurano i nuovi padroni!-
Uno
sforzo supremo, europeo,
vede
impegnata l’alta dirigenza,
con
uno spirito nuovo, euclideo,
che
intreccia praticume e scienza.
L’otto
di marzo questa grande impresa
inizia
trepidante il suo cammino:
di
circa due miliardi sarà la spesa
se
ci assistono la tecnica e il destino.
Scorre
la Possera sotto il ponte,
fumano
ancora i soffioni:
-
allegri, ragazzi! La paga
ci
assicurano i nuovi padroni! -
La Cgil aveva denunciato
i
ritardi, i doppioni e la confusione
di
un reparto burocratizzato
dove
manca l’organizzazione.
Cambiar,
cambiar, sempre cambiare,
purché
tutto alla fine resti uguale,
cambiare
tutto per non cambiar niente
ripete
il novello dirigente.
Scorre
la Possera sotto il ponte,
fumano
ancora i soffioni:
-
allegri, ragazzi! La paga
ci
assicurano i nuovi padroni! -
A
Latera viene giù l’impianto,
a
Bagnore invece è tutto un pianto,
avanzamenti
più non se ne fanno:
ogni
nuovo sondaggio è un nuovo danno.
Anche
al Sasso le cose vanno male
tanti
dottori sono al capezzale:
questo
pozzo così reclamizzato
per
troppo tempo è stato trascurato.
Da
cinque mesi ormai non si fa un metro,
né
per parte, né avanti, né indietro,
non
si apre più la strada lo scalpello
nel
pozzo fatto a forma di succhiello.
Un
miliardo in più se n’è già andato,
-
addio Sasso mio
tanto amato!
E
alla fine i partners europei
non
saranno davver così babbei.
Scorre
la Possera sotto il ponte,
fumano
ancora i soffioni:
-
allegri, ragazzi! La paga
ci
assicurano i nuovi padroni! –
Chi
pagherà le spese
di
questa razza mediocre e padrona
legata
al potere borghese,
al
denaro, all’intrallazzo, alla poltrona?
Come
sempre pagheranno gli operai,
gli
utenti, gli oscuri cittadini:
pagherà
“pantalone”
le
spese del mancato soffione!
Ma
ora l’acqua non scorre più in giù,
anche
i soffioni non soffiano più:
la
paga insicura è in prospettiva
in
una attività non produttiva.
Davvero
ora occorre cambiare,
la
classe operaia può e deve governare,
uniamoci
tutti e diamo uno scossone
a
questo traballante carrozzone!
PASSIONI, SPERANZE, ILLUSIONI.
CAP. 58.
Primavera 1979[1]
Ancora
nebbie nelle valli
e
freddi venti che spogliano
anzitempo
l’albicocco fiorito
in
questa primavera che tarda,
ancora
vesti pesanti
e
sguardi di fanciulle malinconici
ai
vetri appannati
di pioggia.
Sono
giorni di timide speranze
sofferte
lungamente nel buio
questi
che viviamo trepidando
con
l’ansia antica
che
accende il futuro
di
fantastiche armonie,
è
la vita nuova
che
ci stringe in una morsa
dolce
e possente
di
legami, parole, ricordi,
che
credevamo irreali,
a
scuotere il torpore
dalle
membra impigrite.
E’
questa nostra lotta
meravigliosa
questi
compagni
mai
così tanto amati
che
ci svelano l’essenza
della
stagione dai grandi cieli azzurri
che
con ansia spiamo
sulle
tenere foglie
dei platani.
[1] Il 3
e 4 giugno 1979 si svolgeranno le elezioni politiche anticipate, seguite, il 10
giugno, da quelle per il primo Parlamento europeo. Infine il 17 e 18 si
terranno le elezioni amministrative in Sardegna. Avvenimenti di eccezionale
rilevanza ai quali i militanti di “sinistra” guardano con ansia e speranza.
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