PASSIONI, SPERANZE, ILLUSIONI. CAP. 23.
36. Saluto alla delegazione dei sindacalisti di
Polonia in visita a Larderello[1]
Cari compagni amici polacchi,
il
sindacato Fidae-Cgil di Larderello vi porge un caloroso e fraterno saluto e si
augura che la visita agli impianti geotermici sia stata per voi interessante e
piacevole. Lo sfruttamento del vapore endogeno per la produzione di energia
elettrica e la ricerca di nuovi campi geotermici sono oggi più che mai
all’attenzione dei governi di tutti i paesi che presentano condizioni
geotettoniche favorevoli. Le forze geotermiche, calore, vapore, acqua calda,
possono offrire un notevole contributo al potenziamento delle risorse
energetiche di numerosi paesi in via di sviluppo e per il loro relativamente
basso costo, purezza e molteplicità d’uso vengono intensamente ricercate anche
dai paesi che possiedono già grandi potenziali energetici, quali Usa, Urss e
Giappone.
Il sindacato Fidae-Cgil, le
Associazioni democratiche della Valdicecina e i lavoratori, conducono da anni
una vigorosa azione affinché anche in Italia le forze geotermiche siano valorizzate,
partendo in primo luogo da una vasta e sistematica ricerca su tutto il
territorio nazionale. Già oggi, comunque, con 2,6 miliardi di KWh/anno, esse
rappresentano il 50% dell’intera produzione toscana e il 2,6% della produzione
nazionale. Gli impianti che avete visitato o intravisto, le opere sociali e gli
impianti sportivi ad uso dei lavoratori di Larderello, un tempo proprietà
padronale, poi monopolio privato, sono state nazionalizzate nel 1963 a
coronamento di una impegnativa lotta politica. Prima della nazionalizzazione le
condizioni economiche e sociali all’interno della Fabbrica erano molto peggiori
e le Organizzazioni sindacali e le forze politiche di sinistra discriminate.
Oggi possiamo dire che per il nostro impegno, per il grado di unità sindacale
raggiunto, per la maturità della classe operaia, non solo è impensabile ritornare
a quei tempi, ma è possibile andare ancora avanti sulla strada delle conquiste
sociali e tecnico-scientifiche.
Come sapete, compagni, c’è ancora in
Italia chi non ha abbandonato folli illusioni di riportare al Governo il
fascismo. E c’è purtroppo chi, anche all’interno dei partiti
democratico-borghesi, con lo scopo di
isolare il Pci e di ostacolare l’avanzata della classe operaia alla direzione
dello Stato, ha creduto utile appoggiarsi alle forze di destra collocando e
proteggendo i suoi uomini nell’apparato statale medesimo. Il fascismo,
condannato dalla storia e respinto dalla stragrande maggioranza degli italiani,
ha potuto così mantenersi in vita fino a seminare una lunga serie di violenze e
delitti. Negli ultimi mesi, a Brescia e sul treno Italicus, decine di inermi
cittadini sono stati assassinati dai fascisti. Ma il fascismo non ha ottenuto i
risultati sperati e più forte s’è alzata dalle fabbriche e dal Paese la
richiesta di annientare gli esecutori e i mandanti protettori dei fascisti.
Amici, parlando dei nostri problemi
vogliamo ricordare e rendere omaggio anche ai comunisti, ai lavoratori, ai
resistenti polacchi che caddero lottando contro i nazifascisti ed ai soldati
dell’Armata Polacca che combatterono valorosamente in Italia a fianco degli
Alleati, da Montecassino a Bologna, contro i tedeschi. Il sacrificio del popolo
polacco non ha paragoni nella storia per le vite umane e le distruzioni
sofferte e bene dice quel bambino ebreo polacco, prossimo alla morte: “se il
cielo fosse carta e il mare inchiostro non basterebbero per descrivere la
nostra sofferenza”.
Ho potuto rendermi personalmente conto,
visitando nell’ottobre scorso a Milano i padiglioni della Polonia, ospite
d’onore al Festival Nazionale dell’Unità, del grandioso sforzo e
dell’avanzamento compiuto in tutti i campi dal popolo polacco.
La Polonia socialista rappresenta una
sicurezza di pace per tutti i popoli europei, e molto apprezzate sono le posizioni
espresse dal ministro Rapacky sul disarmo, la sicurezza, e la distensione.
Naturalmente, propri di ogni epoca storica, esistono anche da voi i problemi,
talvolta difficili, che tuttavia occorre non nascondere, ma affrontare e
risolvere. Il socialismo apre all’uomo strade nuove e libera energie immense,
ma non elimina automaticamente gli squilibri preesistenti e le contraddizioni sociali.
Per le analogie con la società italiana siamo interessati alla costruzione del
socialismo in Polonia, al ruolo delle forze cattoliche, dei ceti medi e della
funzione che esercitano i sindacati e altre associazioni di massa. Siamo altresì interessati al rafforzamento
dei vincoli di amicizia, di collaborazione tecnico-scientifica, artistica,
economica tra l’Italia e la Polonia e anche i rapporti che tra i Sindacati dei
lavoratori elettrici si sono instaurati da alcuni anni testimoniano questa
volontà.
Compagni, facendo nostre le parole che
scrisse il diplomatico Guarino, Ambasciatore del Duca di Ferrara alla Corte di
Polonia, “i luoghi sono lontani, ma le anime vicine”, a nome dei lavoratori di
Larderello e del sindacato Fidae-Cgil che ho l’onore di rappresentare vi auguro un felice
soggiorno in Italia sperando che questo incontro possa rinnovarsi nel futuro e
augurando al popolo polacco i migliori successi nell’edificazione del
socialismo.
37. Risoluzione del Comitato direttivo Fidae-Cgil di
Larderello (27 dicembre 1974)
Il Comitato direttivo della Fidae-Cgil
di Larderello, riunito il 19 dicembre 1974, ha esaminato la situazione
politico-sindacale del Paese alla luce delle vertenze in atto per la difesa del
potere di acquisto delle masse popolari, per il miglioramento delle pensioni
più basse, della contingenza e per la realizzazione delle riforme ritenute
prioritarie: casa, trasporti, sanità.
Il Comitato direttivo sottolinea il
merito dei lavoratori italiani per aver contribuito nel corso di queste
settimane, con grandi lotte e dando prova di accresciuta coscienza politica, a
contrastare efficacemente gli attacchi delle forze padronali e conservatrici
tendenti a scaricare sui lavoratori, sulle grandi masse popolari e sui ceti
medi, le conseguenze della crisi, eludendo i gravi problemi economici e sociali
del paese ed esasperando tutte le tensioni esistenti nella società italiana.
Ancora una volta il movimento sindacale ha dimostrato di essere una componente
essenziale nella lotta per la piena affermazione dei valori della Resistenza e
della Costituzione repubblicana e un baluardo contro l’eversione fascista.
Il Comitato direttivo ha esaminato
inoltre la vertenza che abbiamo aperto da mesi nei confronti dell’Enel, sia per
la riduzione delle tariffe, per la politica energetica e per la parte
economico-normativa del contratto di lavoro. I risultati fino ad oggi conseguiti,
dopo 26 ore di sciopero, sono insoddisfacenti. Innanzitutto dobbiamo rilevare
l’assoluta mancanza di responsabilità da parte dell’Enel, che ha nuovamente
tentato di scaricare tutto il suo potere decisionale sul Governo – dove è stato
peraltro possibile conseguire l’accordo sulle tariffe - e su una intesa
politica ancora da precisare nei dettagli, per i problemi energetici. Oltre a
ciò permane una totale chiusura sugli altri aspetti della vertenza.
Il Comitato direttivo ritiene che vada
fermamente respinto il disegno di chi vuol mortificare la categoria sulla parte normativo-salariale
che, dopo il rinnovo del 1973 (lire 16.000), si è vista tagliare una grossa
fetta di salario dall’inflazione. Questo vale in particolar modo per tutti i
neo-assunti o inquadrati nelle categorie più basse che ammontano ad oltre il
50% dell’intero personale. Ritiene inoltre che, nelle linee tracciate dalla
Federazione Fidae-Flaei-Uilsp e dalla Federazione Cgil-Cisl-Uil, occorra
mobilitare tutte le energie di lotta dei lavoratori elettrici in modo da
stringere i tempi della soluzione della vertenza, dandogli una maggiore
articolazione e rifuggendo da visioni paralizzanti che altro non porterebbero
se non la rottura dell’unità di classe con tutti i lavoratori italiani, oggi faticosamente
raggiunta.
In particolare, il Comitato direttivo
ha esaminato la situazione del “Geotermico” di Larderello, rilevando come la
partecipazione alla lotta sia stata assai diversa nei due Gruppi: Minerario ed
Elettrico. Al Gruppo Minerario infatti c’è stata una notevole flessione nel
numero degli scioperanti, causata dall’alto numero degli impiegati che vanno
regolarmente al lavoro e dal sistema paternalistico adottato dalla Direzione
che, attraverso gli straordinari e la concessione di ferie, ha portato un
profondo elemento di insoddisfazione tra tutti i lavoratori. Il Comitato direttivo
denuncia con forza questo sistema e invita la Direzione al pieno rispetto del
contratto collettivo di lavoro, in modo particolare per quanto attiene
l’effettuazione degli straordinari, che hanno registrato a Larderello la
colossale cifra di 100.000 ore in un anno. Altrimenti saremo costretti a
ricorrere ai nostri legali. Il Comitato direttivo ritiene comunque che siamo in
presenza a un notevole impoverimento della coscienza di classe, a un diminuito
senso di responsabilità e dignità da parte dei lavoratori che non solo fanno
volentieri lo straordinario e prendono la feria il giorno dello sciopero, ma
ricorrono in modo massiccio alla Cassa Mutua ed ai permessi più svariati per
evitare di partecipare alle lotte, cioè per puro egoismo. La libertà e la
democrazia conquistate dai lavoratori sono un patrimonio collettivo che va
difeso e ravvivato.
Il Comitato direttivo della Fidae-Cgil
non sarà perciò disponibile a portare avanti le istanze di chi sistematicamente
boicotta le lotte, danneggia i propri compagni, di chi cerca esclusivamente una
sistemazione personale. Il Comitato direttivo denuncia altresì con forza tutti
quei lavoratori che guardano al proprio lavoro con senso di disprezzo, dando
origine a sprechi, abusi, infrazioni negli orari, assenze immotivate,
violazioni delle più elementari norme antinfortunistiche, fino a mettere in
pericolo la propria e l’altrui vita.
Il Comitato direttivo rivolge pertanto un pressante
appello a tutti i lavoratori affinché adottino un costume di responsabilità e
di serietà verso l’attività lavorativa che non è solo la fonte delle loro
condizioni economiche e sociali, ma è un bene di tutta la collettività.
Il Comitato direttivo fa proprio il programma di lotte
varato dalla Segreteria della Federazione Fidae-Flaei-Uilsp, che vedrà
impegnata la categoria fin dal 24 gennaio 1975. Il successo di queste lotte è
legato allo spirito unitario dei lavoratori elettrici che, insieme a tutta la
classe operaia, saranno chiamati tra breve ad una ampia mobilitazione per il
rilancio del processo di unità organica che dovrà essere conseguita per dare a
tutta l’azione sindacale un ben più ampio e mordente respiro. Come Fidae-Cgil
siamo fin da ora disponibili a discutere con tutti, non per fare referendum pro
o contro l’unità stessa, ma per affrontare liberamente, scevri da qualsiasi
pregiudiziale, il tema dell’unità dei lavoratori che sia base fondamentale per
un miglioramento del livello di vita e per una maggiore giustizia sociale della
classe operaia e del popolo italiano.
Il Comitato direttivo porge, in questo spirito, un
caloroso augurio ai propri iscritti e a tutti i lavoratori elettrici che
facendosi carico dei problemi generali lottano per trasformare la società
italiana.
[1] Prolusione di gc al pranzo
offerto ai sindacalisti polacchi, Motel Conti, Castelnuovo V.C., 1974.
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