sabato 15 luglio 2017



PASSIONI, SPERANZE, ILLUSIONI. CAP. 23.

36. Saluto alla delegazione dei sindacalisti di Polonia in visita a Larderello[1]


         Cari compagni amici polacchi,
il sindacato Fidae-Cgil di Larderello vi porge un caloroso e fraterno saluto e si augura che la visita agli impianti geotermici sia stata per voi interessante e piacevole. Lo sfruttamento del vapore endogeno per la produzione di energia elettrica e la ricerca di nuovi campi geotermici sono oggi più che mai all’attenzione dei governi di tutti i paesi che presentano condizioni geotettoniche favorevoli. Le forze geotermiche, calore, vapore, acqua calda, possono offrire un notevole contributo al potenziamento delle risorse energetiche di numerosi paesi in via di sviluppo e per il loro relativamente basso costo, purezza e molteplicità d’uso vengono intensamente ricercate anche dai paesi che possiedono già grandi potenziali energetici, quali Usa, Urss e Giappone.
         Il sindacato Fidae-Cgil, le Associazioni democratiche della Valdicecina e i lavoratori, conducono da anni una vigorosa azione affinché anche in Italia le forze geotermiche siano valorizzate, partendo in primo luogo da una vasta e sistematica ricerca su tutto il territorio nazionale. Già oggi, comunque, con 2,6 miliardi di KWh/anno, esse rappresentano il 50% dell’intera produzione toscana e il 2,6% della produzione nazionale. Gli impianti che avete visitato o intravisto, le opere sociali e gli impianti sportivi ad uso dei lavoratori di Larderello, un tempo proprietà padronale, poi monopolio privato, sono state nazionalizzate nel 1963 a coronamento di una impegnativa lotta politica. Prima della nazionalizzazione le condizioni economiche e sociali all’interno della Fabbrica erano molto peggiori e le Organizzazioni sindacali e le forze politiche di sinistra discriminate. Oggi possiamo dire che per il nostro impegno, per il grado di unità sindacale raggiunto, per la maturità della classe operaia, non solo è impensabile ritornare a quei tempi, ma è possibile andare ancora avanti sulla strada delle conquiste sociali e tecnico-scientifiche.
         Come sapete, compagni, c’è ancora in Italia chi non ha abbandonato folli illusioni di riportare al Governo il fascismo. E c’è purtroppo chi, anche all’interno dei partiti democratico-borghesi, con lo scopo  di isolare il Pci e di ostacolare l’avanzata della classe operaia alla direzione dello Stato, ha creduto utile appoggiarsi alle forze di destra collocando e proteggendo i suoi uomini nell’apparato statale medesimo. Il fascismo, condannato dalla storia e respinto dalla stragrande maggioranza degli italiani, ha potuto così mantenersi in vita fino a seminare una lunga serie di violenze e delitti. Negli ultimi mesi, a Brescia e sul treno Italicus, decine di inermi cittadini sono stati assassinati dai fascisti. Ma il fascismo non ha ottenuto i risultati sperati e più forte s’è alzata dalle fabbriche e dal Paese la richiesta di annientare gli esecutori e i mandanti protettori dei fascisti.
         Amici, parlando dei nostri problemi vogliamo ricordare e rendere omaggio anche ai comunisti, ai lavoratori, ai resistenti polacchi che caddero lottando contro i nazifascisti ed ai soldati dell’Armata Polacca che combatterono valorosamente in Italia a fianco degli Alleati, da Montecassino a Bologna, contro i tedeschi. Il sacrificio del popolo polacco non ha paragoni nella storia per le vite umane e le distruzioni sofferte e bene dice quel bambino ebreo polacco, prossimo alla morte: “se il cielo fosse carta e il mare inchiostro non basterebbero per descrivere la nostra sofferenza”.
         Ho potuto rendermi personalmente conto, visitando nell’ottobre scorso a Milano i padiglioni della Polonia, ospite d’onore al Festival Nazionale dell’Unità, del grandioso sforzo e dell’avanzamento compiuto in tutti i campi dal popolo polacco.
         La Polonia socialista rappresenta una sicurezza di pace per tutti i popoli europei, e molto apprezzate sono le posizioni espresse dal ministro Rapacky sul disarmo, la sicurezza, e la distensione. Naturalmente, propri di ogni epoca storica, esistono anche da voi i problemi, talvolta difficili, che tuttavia occorre non nascondere, ma affrontare e risolvere. Il socialismo apre all’uomo strade nuove e libera energie immense, ma non elimina automaticamente gli squilibri preesistenti e le contraddizioni sociali. Per le analogie con la società italiana siamo interessati alla costruzione del socialismo in Polonia, al ruolo delle forze cattoliche, dei ceti medi e della funzione che esercitano i sindacati e altre associazioni di massa.  Siamo altresì interessati al rafforzamento dei vincoli di amicizia, di collaborazione tecnico-scientifica, artistica, economica tra l’Italia e la Polonia e anche i rapporti che tra i Sindacati dei lavoratori elettrici si sono instaurati da alcuni anni testimoniano questa volontà.
         Compagni, facendo nostre le parole che scrisse il diplomatico Guarino, Ambasciatore del Duca di Ferrara alla Corte di Polonia, “i luoghi sono lontani, ma le anime vicine”, a nome dei lavoratori di Larderello e del sindacato Fidae-Cgil che ho l’onore  di rappresentare vi auguro un felice soggiorno in Italia sperando che questo incontro possa rinnovarsi nel futuro e augurando al popolo polacco i migliori successi nell’edificazione del socialismo.


37. Risoluzione del Comitato direttivo Fidae-Cgil di Larderello (27 dicembre 1974)

          Il Comitato direttivo della Fidae-Cgil di Larderello, riunito il 19 dicembre 1974, ha esaminato la situazione politico-sindacale del Paese alla luce delle vertenze in atto per la difesa del potere di acquisto delle masse popolari, per il miglioramento delle pensioni più basse, della contingenza e per la realizzazione delle riforme ritenute prioritarie: casa, trasporti, sanità.
         Il Comitato direttivo sottolinea il merito dei lavoratori italiani per aver contribuito nel corso di queste settimane, con grandi lotte e dando prova di accresciuta coscienza politica, a contrastare efficacemente gli attacchi delle forze padronali e conservatrici tendenti a scaricare sui lavoratori, sulle grandi masse popolari e sui ceti medi, le conseguenze della crisi, eludendo i gravi problemi economici e sociali del paese ed esasperando tutte le tensioni esistenti nella società italiana. Ancora una volta il movimento sindacale ha dimostrato di essere una componente essenziale nella lotta per la piena affermazione dei valori della Resistenza e della Costituzione repubblicana e un baluardo contro l’eversione fascista.
         Il Comitato direttivo ha esaminato inoltre la vertenza che abbiamo aperto da mesi nei confronti dell’Enel, sia per la riduzione delle tariffe, per la politica energetica e per la parte economico-normativa del contratto di lavoro. I risultati fino ad oggi conseguiti, dopo 26 ore di sciopero, sono insoddisfacenti. Innanzitutto dobbiamo rilevare l’assoluta mancanza di responsabilità da parte dell’Enel, che ha nuovamente tentato di scaricare tutto il suo potere decisionale sul Governo – dove è stato peraltro possibile conseguire l’accordo sulle tariffe - e su una intesa politica ancora da precisare nei dettagli, per i problemi energetici. Oltre a ciò permane una totale chiusura sugli altri aspetti della vertenza.
         Il Comitato direttivo ritiene che vada fermamente respinto il disegno di chi vuol mortificare  la categoria sulla parte normativo-salariale che, dopo il rinnovo del 1973 (lire 16.000), si è vista tagliare una grossa fetta di salario dall’inflazione. Questo vale in particolar modo per tutti i neo-assunti o inquadrati nelle categorie più basse che ammontano ad oltre il 50% dell’intero personale. Ritiene inoltre che, nelle linee tracciate dalla Federazione Fidae-Flaei-Uilsp e dalla Federazione Cgil-Cisl-Uil, occorra mobilitare tutte le energie di lotta dei lavoratori elettrici in modo da stringere i tempi della soluzione della vertenza, dandogli una maggiore articolazione e rifuggendo da visioni paralizzanti che altro non porterebbero se non la rottura dell’unità di classe con tutti i lavoratori italiani, oggi faticosamente raggiunta.
         In particolare, il Comitato direttivo ha esaminato la situazione del “Geotermico” di Larderello, rilevando come la partecipazione alla lotta sia stata assai diversa nei due Gruppi: Minerario ed Elettrico. Al Gruppo Minerario infatti c’è stata una notevole flessione nel numero degli scioperanti, causata dall’alto numero degli impiegati che vanno regolarmente al lavoro e dal sistema paternalistico adottato dalla Direzione che, attraverso gli straordinari e la concessione di ferie, ha portato un profondo elemento di insoddisfazione tra tutti i lavoratori. Il Comitato direttivo denuncia con forza questo sistema e invita la Direzione al pieno rispetto del contratto collettivo di lavoro, in modo particolare per quanto attiene l’effettuazione degli straordinari, che hanno registrato a Larderello la colossale cifra di 100.000 ore in un anno. Altrimenti saremo costretti a ricorrere ai nostri legali. Il Comitato direttivo ritiene comunque che siamo in presenza a un notevole impoverimento della coscienza di classe, a un diminuito senso di responsabilità e dignità da parte dei lavoratori che non solo fanno volentieri lo straordinario e prendono la feria il giorno dello sciopero, ma ricorrono in modo massiccio alla Cassa Mutua ed ai permessi più svariati per evitare di partecipare alle lotte, cioè per puro egoismo. La libertà e la democrazia conquistate dai lavoratori sono un patrimonio collettivo che va difeso e ravvivato.
         Il Comitato direttivo della Fidae-Cgil non sarà perciò disponibile a portare avanti le istanze di chi sistematicamente boicotta le lotte, danneggia i propri compagni, di chi cerca esclusivamente una sistemazione personale. Il Comitato direttivo denuncia altresì con forza tutti quei lavoratori che guardano al proprio lavoro con senso di disprezzo, dando origine a sprechi, abusi, infrazioni negli orari, assenze immotivate, violazioni delle più elementari norme antinfortunistiche, fino a mettere in pericolo la propria e l’altrui vita.
Il Comitato direttivo rivolge pertanto un pressante appello a tutti i lavoratori affinché adottino un costume di responsabilità e di serietà verso l’attività lavorativa che non è solo la fonte delle loro condizioni economiche e sociali, ma è un bene di tutta la collettività.
Il Comitato direttivo fa proprio il programma di lotte varato dalla Segreteria della Federazione Fidae-Flaei-Uilsp, che vedrà impegnata la categoria fin dal 24 gennaio 1975. Il successo di queste lotte è legato allo spirito unitario dei lavoratori elettrici che, insieme a tutta la classe operaia, saranno chiamati tra breve ad una ampia mobilitazione per il rilancio del processo di unità organica che dovrà essere conseguita per dare a tutta l’azione sindacale un ben più ampio e mordente respiro. Come Fidae-Cgil siamo fin da ora disponibili a discutere con tutti, non per fare referendum pro o contro l’unità stessa, ma per affrontare liberamente, scevri da qualsiasi pregiudiziale, il tema dell’unità dei lavoratori che sia base fondamentale per un miglioramento del livello di vita e per una maggiore giustizia sociale della classe operaia e del popolo italiano.
Il Comitato direttivo porge, in questo spirito, un caloroso augurio ai propri iscritti e a tutti i lavoratori elettrici che facendosi carico dei problemi generali lottano per trasformare la società italiana.





















[1] Prolusione di gc al pranzo offerto ai sindacalisti polacchi, Motel Conti, Castelnuovo V.C., 1974.

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