Piazza del Plebiscito, nella porta che si intravede a dx. abitano Genny, Aida e Nuredin. La persiana che si trova sopra la panchina adesso non c'è: da circa due anni è "riparazione"? La privacy è limitata. Si potrebbe ricollocare?
Profughi, accoglienza,
sostenibilità, e un gesto di umana
solidarietà.
Dal novembre 2016 si è costituito a Castelnuovo di Val di
Cecina un “COMITATO DI ACCOGLIENZA SOLIDALE. Il Comitato è sorto per una
reazione umanitaria alla posizione del Sindaco del Comune, contraria
all’accoglienza di “profughi” nel nostro
Comune, definito “ad accoglienza zero”. Questa posizione intransigente si è determinata all’arrivo di tre giovani
ragazze africane, destinate a Castelnuovo dalle Autorità di Governo (Prefetto),
con una procedura d’urgenza e, all’inizio, con carenza d’informazione. D’altra
parte sappiamo che il nostro Comune non è l’unico in Italia a manifestare tali
posizioni, ma, anzi, soltanto il 25% di tutti i comuni italiani sono quelli disposti
all’accoglienza. Quindi il problema è nazionale, più che locale. Naturalmente
il Sindaco ha messo a disposizione delle tre “profughe” un appartamento provvedendo, col personale del Comune, a tutte le altre incombenze di accoglienza.
Tra l’altro, dopo poche settimane dall’arrivo, due di queste ragazze sono
scomparse “nel nulla” ed a oggi risultano”clandestine”. Al loro posto è
arrivata una “profuga” con il figlioletto di circa due anni di età, di
nazionalità diversa da quella della ragazza rimasta. Difficile farsi capire e
capire le loro esigenze. Molti cittadini hanno dato sorrisi, calore umano, e
provveduto alle prime necessità. Su questa spinta volontaristica è poi sorto il
COMITATO DI ACCOGLIENZA SOLIDALE”, regolarmente registrato che ha
provveduto ai contatti con le profughe e
con le altre Istituzioni del Comune. Il Comitato è costituito da 7 persone e
conta oltre 50 cittadini iscritti appartenenti a 9 Associazioni. E’ stato
approvato uno Statuto con la definizione
degli obiettivi primari: dialogo, disponibilità all’accoglienza, reciproco
arricchimento, superando in tal modo l’atteggiamento iniziale di ostilità del
Sindaco. Il Comitato si prefigge inoltre lo scopo di sviluppare forme di
prevenzione e di lotta all’esclusione, alla xenofobia, all’intolleranza, al
disagio, all’emarginazione ed alla solitudine. Il Comitato sta adesso
raccogliendo le firme per sostenere la richiesta all’Amm.ne Comunale
dell’apertura di uno “Sportello Immigrati”, senza dover ricorrere a quelli di
Pomarance (aperto per 6 ore settimanali) e Ponteginori (aperto per 3 ore
settimanali), oberati di lavoro e pertanto al limite del collasso. La presenza
di extracomunitari a Castelnuovo è elevata, al 1° gennaio del 2016 ammontava al
19,2% dei residenti (circa 420), il numero di bambini figli di extracomunitari nelle scuole
materna, elementare e media ha superato il 50%; su 180 studenti, 91 sono
extracomunitari. L'apertura di un apposito sportello immigrati nel Comune
rappresenta quindi un'esigenza sempre più evidente e imprescindibile. Sono
convinto che presto questo”Sportello Immigrati” potrà funzionare a Castelnuovo
e che il Sindaco e la Giunta non saranno
sordi alla richiesta. Vorrei anche invitare il Sindaco Alberto Ferrini, a fare
un gesto “umanitario”, al di là della visione “politica” che ha ispirato la sua posizione contraria
all’accoglienza dei profughi, andando a trovare e salutare le due profughe Anita
e Genny ed il piccolo Nuredin. Mi ricordo che tra il 1987 ed il 1988, quand’ero
sindaco, arrivarono a Castelnuovo, da Brindisi, i primi profughi dall’Albania.
Non solo maggioranza e minoranza si impegnarono ad accoglierli, trovargli casa,
e poi lavoro, facilitando il loro inserimento, ma, poco dopo, dettero
“accoglienza solidale” ad un cittadino marocchino, il primo che arrivò da noi, poverissimo, al quale fu
trovato l’alloggio nella ex scuola di Montecastelli ed un lavoro presso una
Ditta della zona. I suoi figli sono oggi cittadini italiani, abitano ancora tra
noi e le loro famiglie sono oneste e laboriose. Certo, da allora, la questione
è notevolmente cambiata, ed anche il nostro Comune si deve misurare con “la
sostenibilità” del territorio all’accoglienza, la quale ha raggiunto un livello
molto elevato. Problemi non indifferenti che tutti dovremmo affrontare senza
alcun pregiudizio.
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