EMIGRAZIONE.
Quando anche noi eravamo migranti e attraversavamo l’Oceano
in 30 e più giorni ed ad accoglierci, il più delle volte, dopo la “quarantena”
di disinfezione ad Ellis Eiland, erano trafficanti di uomini e sfruttatori!
La comunità di
Castelnuovo di Val di Cecina è stata in passato una “terra di emigranti”. Nella
seconda metà dell’800, a partire dal 1888, la Comunità è testimone di una
grande emigrazione verso l’Europa e le due Americhe, emigrazione che si
intensificherà fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale con effetti
sociali di grande rilevanza. La crisi che colpisce l’Italia da questo anno fino
al 1896 costringe un gran numero di
italiani ad emigrare, Dal 1896 al 1900 si calcolano dalle 300.000 alle 350.000
partenze ogni anno, con un forte numero di emigranti permanenti. E’ stato
calcolato che nell’ultimo ventennio dell’800 gli emigranti italiani supereranno
i 2.000.000 di unità. I dati precisi sull’emigrazione iniziano ad essere
raccolti in base alla legge Crispi n. 5887, dal 1888, anno nel quale non si
registra alcuna partenza da Castelnuovo
se non quella di numerosi operai stagionali per la Corsica, dato che la
Francia non richiedeva documenti di espatrio. Si tratta, in prevalenza, di
operai carbonai, segantini e cavatori del ciocco di scopa. Arrivano inoltre
notizie pessimistiche su operai manovali impiegati in opere pubbliche, emigrati
in Grecia che fanno rallentare le partenze. In sostanza i flussi di espatrio
dall’Italia sono notevoli:
dall’anno 1876
al 1885: 850.000 emigranti verso i paesi europei; 465.000 verso i paesi
extraeuropei, dei quali: 88.000 verso gli USA; 174.000 verso l’Argentina;
61.000 verso il Brasile.
dall’anno 1886
al 1895: 960.000 emigranti verso i paesi europei; 1.421.000 emigranti verso i
paesi extraeuropei, dei quali: 377.000 verso gli USA; 414.000 verso l’Argentina;
504.000 verso il Brasile.
Dalla Comunità
di Castelnuovo, per il periodo 1881-1900, emigrano circa 40 persone ogni anno.
Tuttavia la massiccia emigrazione avverrà più tardi, tra il 1901 ed il 1914 (oltre
400 giovani, al seguito dei quali si aggiungeranno le mogli, sposate per “procura”
ed anche altre “giovani donne a scopo corruzione”), e sarà prevalentemente
diretta verso gli Stati Uniti d’America, stato della Pennsylvania, bacino
carbonifero di Pittsburgh e verso la Francia, Dipartimento del Delfinato, area
della città di Vienne. Tuttavia molti castelnuovini si stabiliranno anche a
Paterson nel New Jersey. Verso la Francia (Corsica) si attiverà inoltre un
costante flusso di stagionali. L’emigrazione verso territori italiani e
confinanti si compensa con le relative immigrazioni, mentre quella stagionale è
diretta soprattutto in Maremma.
Da una nota del
1891 si rileva che: nel Comune di Castelnuovo si registra la prima richiesta di
un passaporto per gli Stati Uniti d’America, segno dell’inizio dell’emigrazione
verso quel paese. L’Italia ha sottoscritto col Brasile un accordo per l’immigrazione
di 5000 operai nello Stato di Pernambuco, nel nord. Il clima vi è malsano, e la
temperatura elevata. Positiva è invece l’emigrazione per gli Stati del Sud del
Brasile, ai quali finora l’emigrazione italiana si è rivolta. Difficili le
condizioni degli emigranti che espatriano verso il Venezuela dove è in corso la
costruzione della ferrovia Caracas-Valenza (30 chilometri nello Stato di
Miranda). Il vitto è caro e il salario appena di 9-10 lire al giorno.
Ho raccolto
alcune storie di emigranti castelnuovini ed anche una più completa
ricostruzione dell’emigrazione di una intera famiglia, i Bisogni. Quanto grande
sia stato questo flusso migratorio lo deduco dal coinvolgimento della mia
famiglia: la nonna emigrò per alcuni anni in Lombardia, come cameriera di una
nobildonna; il nonno paterno emigrò negli USA e rientrò dopo alcuni anni più povero
di quando era partito; mia suocera e sua sorella son nate negli USA dov’erano
emigrati i loro genitori; tre zii di mia moglie emigrarono negli USA e di loro
soltanto uno ritornò per una breve visita a Castelnuovo nel 1963; là cambiarono
il cognome con una versione inglesizzata. Di un’altra famiglia appartenente al
ramo dei Groppi, tengo ancora i contatti con i discendenti che vivono nel
Colorado, in Florida e nel New Jersey…
E’ anche su questa base “culturale” ed “umana”
che sono entrato a far parte del “Comitato di Accoglienza Solidale” che si è
recentemente costituito a Castelnuovo di Val di Cecina, una bellissima realtà, alla quale invito ad aderire, e della quale
riprodurrò i comunicati più significativi.
Ne parleremo in
un post successivo.
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