Jan
Twardowski, un poeta.
Nonostante utilizzi il computer per due o tre ore ogni
giorno, e lo ritenga indispensabile per il mio lavoro di scrittura, anche perché
mi facilita aggiunte, cancellazioni, inserimenti, indici…ai testi senza dover
faticare con schede, fotocopie e riscritture, il mio amore va’ ai libri
stampati, specialmente ai “vecchi libri”, prime edizioni, nuove traduzioni,
moderne introduzioni ecc. ecc, nonché, quando ci sono, illustrazioni. Il mio
amore per la carta stampata mi ha portato a possedere oltre cinquemila
volumi(volumetti/fascicoli/collezioni di giornali e riviste/fumetti e, in
particolare, moltissimi testi di “proverbi”, aforismi, diciamo pure folklore.
Per non parlare del materiale inerente al mio lavoro nel campo della geotermia,
sia storico che tecnico e scientifico.
In questo preciso
momento ho sottomano, sul tavolo alla mia sinistra, alcuni libri, che leggo contemporaneamente. Interessanti
tutti, ma mi ha colpito quello del poeta JanTwardowski “Affrettiamoci ad amare”,
stampato da Marietti 2009/2015, un libro, come è scritto nella presentazione, di
spudorata bellezza, fatto di poesie timide e scalze…le sue poesie hanno una
forza prodigiosa e chiara. Sia che presentino un colloquio con le creature
della natura, che sottintendano i tanti
drammi normali di tutti noi a riguardo dell’amore, della morte, delle domande che agitano i cuori umani”. Jan
Twardowski (1915-2006) è considerato una delle voci più originali della poesia
polacca del Novecento. “Affrettiamoci ad amare” è la prima raccolta di poesie
pubblicata in Italia.
Affrettiamoci
ad amare le persone se ne vanno
così
presto
e
quelle che non se ne vanno non sempre ritornano
e
non si sa mai parlando dell’amore
se
il primo sia l’ultimo o l’ultimo il primo
Mi ci ritrovo, e lo
dico sommessamente, con le mie poesie minimali, sia che colloqui con il vecchio
castagno, il pero ed il cipresso, ed anche con il mandorlo fiorito ne “Il tempo
dell’amicizia”. Grazie a mia figlia che me lo ha regalato!
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