Una rosa e il buco nel muro.
E’ fiorita questa rosa ed accanto
ha ancora dischiuso un bocciolo, ma non ci lasceremo ingannare, perché l’inverno
è alle porte e maggio è lontano! Da ieri la temperatura è scesa di oltre 10 °C
(la notte son -4°C e il giorno + 3-4°C). I vecchi dicono a me che sono vecchio,
“Bimbo, l’inverno è sempre venuto!” Forse non lo dicono solo
meteorologicamente, ma soltanto all’inverno della loro vita. Per me ho tirato
fuori dal cassetto la sciarpa e la berretta di lana, credo che dei guanti non
ce ne sia bisogno. Uscirò di nuovo anche dopo cena per partecipare ad una
seduta teoretica di fotografia, mentre ieri sera sono stato fin oltre alle 23
ad una assemblea per costituire un “Comitato di Accoglienza Solidale” verso
profughi o migranti nel mio paesello che
avverte il peso della crisi etica (nonostante la mirabile presenza e parola di
Papa Francesco) e si schiera per opporsi a tale accoglienza, vaticinando muri,
se non peggio. Mi hanno scaldato molte parole da labbra e cuori giovanili,
forse una minoranza, come spesso accade nella storia. Dietro a questa rosa si
potrà notare un buco nel muro, lì ho dato accoglienza a due lucertoline, adesso
già in letargo, ma che spero di rivedere a primavera. Sono due amiche e avranno
figliolanza. Certo sono assai diverse da me, ma la convivenza è stata
possibile. Il buco c’era già, piccolo, ma io l’ho allargato. Ora è il momento
di allargare i nostri cuori. Sarà una metafora?
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