mercoledì 30 novembre 2016


Una rosa e il buco nel muro.


E’ fiorita questa rosa ed accanto ha ancora dischiuso un bocciolo, ma non ci lasceremo ingannare, perché l’inverno è alle porte e maggio è lontano! Da ieri la temperatura è scesa di oltre 10 °C (la notte son -4°C e il giorno + 3-4°C). I vecchi dicono a me che sono vecchio, “Bimbo, l’inverno è sempre venuto!” Forse non lo dicono solo meteorologicamente, ma soltanto all’inverno della loro vita. Per me ho tirato fuori dal cassetto la sciarpa e la berretta di lana, credo che dei guanti non ce ne sia bisogno. Uscirò di nuovo anche dopo cena per partecipare ad una seduta teoretica di fotografia, mentre ieri sera sono stato fin oltre alle 23 ad una assemblea per costituire un “Comitato di Accoglienza Solidale” verso profughi o migranti nel mio paesello  che avverte il peso della crisi etica (nonostante la mirabile presenza e parola di Papa Francesco) e si schiera per opporsi a tale accoglienza, vaticinando muri, se non peggio. Mi hanno scaldato molte parole da labbra e cuori giovanili, forse una minoranza, come spesso accade nella storia. Dietro a questa rosa si potrà notare un buco nel muro, lì ho dato accoglienza a due lucertoline, adesso già in letargo, ma che spero di rivedere a primavera. Sono due amiche e avranno figliolanza. Certo sono assai diverse da me, ma la convivenza è stata possibile. Il buco c’era già, piccolo, ma io l’ho allargato. Ora è il momento di allargare i nostri cuori. Sarà una metafora?

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