Dichiarazione di Otto alla luna…
Luna, che fai tu
luna in ciel, dimmi
che fai silenziosa
luna?
Io sono un vecchio
cane,
ormai poco ho da
vivere,
ma pure godo del tuo
debole raggio
che par quietare gli
orti
e dei pollai i
sentieri, i margini del bosco
ed i fossati col
canto delle rane,
che par portar pace
anche
nel duro cuore degli
uomini
ed accarezza i
pensieri del mio amico,
che più d’ogni altra
cosa amo.
Al tuo lucore, già
cieco e sordo, pur’io
mi perdo alla debole
traccia di un profumo
soave che mi
sconvolge l’anima
e guaisco e tento
liberarmi dalla mano
di Carlo che mi
tiene e mi guida
lontan d’ogni
pericolo.
E anch’io lo guido
con pazienza amorosa
al luogo, ahimè da
tempo deserto,
d’una presenza
dolcissima, dove insieme
sostammo, nella
tarda sera ottobrina,
a rimirar quel bianco innocente sorriso
e degli occhi neri
il fiero sguardo
aperto sul futuro.
E a te, silenziosa
luna, che su di noi, anime
erranti, spandi il
tuo lume amico,
alziamo il guardo e l’abbaiar dolente.
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