Passeggiata senese di
primavera.
Inizio con il ricordo del mio zio
Zeffiro, da tutti conosciuto a Siena come
“il socio”, un tempo abitante in San Martino e, quindi, “torraiolo”
anche se dopo la guerra aveva traslocato in una graziosa casetta a Ravacciano.
Era uno dei fratelli del mio nonno paterno, Dario, e gli volevo molto bene. Ci
andavo spesso, nella giovinezza, a trovarlo ed anche mi fermavo a dormire a
casa sua, una bella famiglia con moglie un figlio ed una figlia sposate, e
alcuni bambini, Silvano, Franca e Giovanni. E’ morto nel 1969. Metto una foto
antica, credo del 1962, scattata davanti alla porta di sinistra del Duomo, e
l’accosto ad una di oggi, per far vedere che la pietra rosa degli stipiti e
decorazioni di questa porta sono di un calcare marmorizzato estratto nel
medioevo dalle cave della Cornata di Gerfalco, il monte che si erge davanti al
paese dove abito.
Metto infine alcune immagini di
un quasi casuale itinerario senese, da solo e con mia moglie, partendo dalla
scala mobile che dalla stazione della ferrovia sale verso Porta Camollia e,
dopo, Santa Caterina, Fontebranda, il mercato, il Duomo, la Torre del Mangia e l’insegna del pesce, l’arte e infine un
banale autoritratto.
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