CRONACHE DELLA
II^ GUERRA MONDIALE.
29 giugno
1944: Liberazione del territorio comunale di Castelnuovo di Val di Cecina,
Toscana, da parte delle truppe della V Armata degli Stati Uniti d’America.
Parte VII.
Il 20 giugno il
comandante delle truppe tedesche, generale Kesserling, transita in ritirata e
pernotta nella Villa Ginori a Castelnuovo. Racconta l'episodio il dottor Biondi
Bartolini di Pomarance che fu prelevato dalle SS e condotto alla ricerca di una
"degna" dimora per Kesserling. Poichè la villa dei Coutret non andava
bene presero la strada di Castelnuovo: "...vi era un fracasso infernale
mentre andavamo per la strada di Castelnuovo. Essi (i tedeschi) domandavano
continuamente dei partigiani. Per tranquillizzarli dicevo che non c'era
pericolo. Li accompagnai alla Villa del principe Ginori. Entrammo dentro e
vedemmo che c'erano dei soldati mongoli e tedeschi che depredavano la villa. Un
ufficiale tedesco disse: "Questi non sono soldati, sono dei maiali!".
Urlando in tedesco fece rimettere tutto al suo posto ed è probabile che il
Generale Kesserling abbia dormito nella Villa di Castelnuovo".
I
cannoneggiamenti degli americani si fanno sempre più intensi e precisi avendo
ormai le coordinate dal paese di Gerfalco, già liberato. Ed è così che alle
vittime delle rappresaglie e degli scontri armati in combattimento, si devono
purtroppo aggiungere i morti e i feriti civili: il 26 giugno 1944, alla fine di
un chiaro giorno d'estate, cade su Castelnuovo il primo obice del
cannoneggiamento che accompagna l'avanzata dei soldati americani, ormai
prossimi. La cannonata colpisce la campana maggiore frantumandola. Le schegge
piovono sul sacrato della parrocchiale affollato per la fine delle funzioni
mariane: il prete, don Stanislao Menichelli, rimane gravemente ferito
all'inguine; suor Francesca Romana ha una gamba amputata e muore dopo tre
giorni di dolorosa agonia; Elvira Giovani, paesana, muore sul colpo; la
giovanetta Lenin Manetti rimane ferita ad un piede (più tardi si farà suora). A
soccorrere il prete Menichelli accorrono Renzo Groppi e il Ghelli: lo spogliano
e gli prodigano le prime cure. Il dottor Cappelli lo manda a Grosseto in un
ospedale semiabbandonato e pieno di mosche dove don Stanislao sarebbe
certamente morto se provvidenzialmente il dottor Santarnecchi non lo avesse
fatto trasferire a Massa Marittima dove viene curato e sottoposto ad un
delicato intervento chirurgico. Rientra a Castelnuovo nel mese di settembre e
celebra la prima messa l'8 dicembre dello stesso anno. La seconda cannonata
colpisce l'arco che immette nella cripta della Porta Santa devastando anche i
soprastanti locali della sacrestia, per fortuna non facendo vittime. Un'altra
cannonata centra il seccatoio del podere Pagliaole al Monte facendo due
vittime: Giorgio Pedani e Alfredo Benini. I cannoneggiamenti durano alcuni
giorni gettando nel terrore la popolazione e cessano solo all'arrivo dei primi
soldati americani. A Castelnuovo si registrano altre due vittime tra i civili:
una bambina, Vichi.....viene colpita da un proiettile di mitraglia nelle terre
di Nicotera Barsotti, dove la sua famiglia era "sfollata", morendo
sul colpo; un operaio della Boracifera Rinaldo Sabatelli cade fulminato dalla
mitraglia dei rossi caccia inglesi (spitfire) di fronte al Circolo dei Lagoni.
Molte case del borgo vengono colpite e distrutte.
Nonostante la
disgregazione dell'apparato istituzionale e repressivo del regime fascista (il Direttorio, i CC.RR, gli ufficiali della
milizia, i gerarchi capi delle varie organizzazioni dopolavoristiche e
sindacali), il CLN è costretto ad operare ancora nella semiclandestinità sino
al 29 giugno 1944, il giorno del contatto con gli esploratori americani della 1^
Divisione Corazzata del generale Harmon. Tale Divisione, ormai esausta, sarà
sostituita sul fronte della Val di Cecina, il 6 luglio 1944 (a Pomarance) dal
349° Reggimento dell’88^ Divisione di fanteria della V^ Armata, i famosi “Blue
Devils” al comando del colonnello Joseph Crawford che entrò in azione alle ore
2,30 dell’8 luglio1944 partendo da Mazzolla per liberare la città di Volterra,
mentre da sinistra avanzava il 350° Reggimento del colonnello James Fry.
Volterra venne liberata la mattina di domenica 9 luglio 1944 da una pattuglia
del 349° Reggimento che, con Doc in testa, oltrepasso la Porta a Selci. Entrando in
una città ormai sgombra dai soldati tedeschi.
CRONACHE DELLA
II^ GUERRA MONDIALE.
29 giugno
1944: Liberazione del territorio comunale di Castelnuovo di Val di Cecina,
Toscana, da parte delle truppe della V Armata degli Stati Uniti d’America.
Parte VIII.
La 88^
Divisione di fanteria degli Stati Uniti fu creata durante la prima guerra
mondiale e combattè con grande coraggio si da avere le bandiere decorate. Nel
1942 il Dipartimento della Guerra decise di riattivare la Divisione incaricando il
Major General John Emmitt Sloan di comandare il nuovo raggruppamento. Dalla
selezione di migliaia di soldati di leva e volontari, dalla scelta operata in
altre divisioni di fanteria e nei centri di addestramento sparsi negli Stati
Uniti, unitamente ad elementi scelti della Guardia Nazionale e Ufficiali di
Riserva, si costituì l'88^ Divisione che
venne sottoposta a speciali esercitazioni. Il 4 e 15 luglio 1942 avvennero le
cerimonie per la consegna della bandiera ufficiale della Divisione Comando e di
quelle di reggimento. Il suo stemma rimase un quadrifoglio di colore blu.
Inizialmente componevano la
Divisione tre reggimenti di fanteria e alcuni battaglioni di
soldati ad alta specializzazione in vari settori militari. Fu la prima delle
Divisioni di fanteria ad entrare a combattere in ogni fronte di guerra e fu tra
le Divisioni più importanti dell'esercito degli Stati Uniti d'America. Ebbe un
ruolo decisivo nella battaglia d'Italia, dove fu temuta e nello stesso tempo
ammirata dai tedeschi dopo l'estate del 1944 come la migliore divisione della
V^ Armata. Per il loro ardimento i soldati della Wermacht chiamarono i fanti
dell' 88^divisione americana i "diavoli blu". Da Cassino al Minturno,
alla linea "Gustav", a Roma, a Volterra, sull'Arno e fino alla
"linea Gotica", poi il Po e la valle Padana fino al Brennero: questo
il percorso dell'88^ che conquistò a prezzo di molte vite umane onore e gloria
sul suolo italiano contribuendo alla liberazione del paese dal nazifascismo.
Con
l’arrivo degli americani, finalmente vengono cancellate a colpi di scalpello le
scritte fasciste sui muri delle case, scritte che si trovavano all'ingresso di
ogni paese. Sulla facciata della sede dei sindacati corporativi in piazza XX
settembre a Castelnuovo si leggeva: "Credere, obbedire e se necessario
morire!" e in piazza Roma: "E' l'aratro che traccia il solco è la
spada che lo difende!". Sulle baracche delle perforazioni che si trovavano
in località Madonna, si leggeva "Roma doma". A Sasso e Montecastelli
era un crescendo di retorica mussoliniana scritta a lettere cubitali
all’ingresso dei borghi, come incitamento ed ammonimento. Lettere e frasi che
in molti casi si leggono ancora.
Il 4 luglio,
nella sede di Municipio, il maggiore americano Clive Robertson, incaricato
degli affari civili dei territori liberati, poi con poteri di Governatore sul
sud della provincia di Pisa fino alla definitiva riconsegna da parte dell'AMG
allo Stato Italiano, si incontra con il CLN
e con il commissario prefettizio
Fusi Nello, esponendo, a mezzo del suo interprete, ai convenuti che
scopo del presente raduno è quello della nomina del Sindaco di questo Comune che
deve avvenire con la designazione del nominativo per ricoprire la carica di
Sindaco con il criterio della
rappresentatività delle forze antifasciste presenti nel CLN e dell'unanimità
della designazione, pregando i convenuti a suggerirgli la persona che si
ritiene più opportuna. Dopo pochi scambi di osservazioni i convenuti stessi
suggeriscono all'unanimità al citato Rappresentante il Governo Militare Alleato
il nome del signor Dottor Aldo Cascinelli fu Pietro. Il Rappresentante il
Governo Militare Alleato dichiara nominato, seduta stante, Sindaco del Comune
di Castelnuovo di Val di Cecina lo stesso signor dottor Cascinelli Aldo, che è presente, e si rallegra con lui per
"...essere stato scelto primo sindaco del Comune di Castelnuovo di Val di
Cecina dopo la caduta del fascismo".
(continua)
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