25 APRILE 2014 A
SIENA
Quest’anno, eccezionalmente, ho
partecipato a due celebrazioni del 25 Aprile: al mattino nel luogo dove vivo,
portando la bandiera dell’ANPI al seguito del Gonfalone del Comune; nel
pomeriggio a Siena città, desideroso di ascoltare l’intervento di mia figlia
Tania, che, come immaginavo, è stato emozionante. Bella festa di popolo, di
colori, di sorrisi e di speranza. Noi, nel mio piccolo comune, nel 1944 con
circa il doppio degli abitanti attuali, la gioia della Liberazione si mescola
sempre al sangue di 77 minatori, vittime della “guerra ai civili” scatenata da
nazisti e fascisti della RSI e degli
altri 8 partigiani fucilati, sangue che sempre è stato “onorato degnamente”
dalla popolazione, a colmare un’assenza davvero inspiegabile delle Autorità
Regionali e Nazionali; a Siena, una grande festa, per una provincia
caratterizzata dalla presenza di grandi formazioni partigiane sul territorio,
con 35 combattenti uccisi, in un contesto cittadino opaco e fortemente segnato
da una forte fascistizzazione strutturale, provincia che ha dato un grande
contributo, non solo sul piano locale, ma della Liberazione dell’Italia, con
circa duemila partigiani e soldati combattenti nel nuovo esercito italiano, in particolare nei
Gruppi di Combattimento Cremona e Friuli, dei quali 305 sono i morti. Da noi
una gioia velata di tristezza, a Siena una festa, di orgoglio, coraggio e
speranza tra migliaia di turisti italiani e stranieri, una bella gioventù,
sorridente, ma non indifferente, con sulle lebbra le note delle canzoni della
Resistenza. Sette anni fa, un altro 25 Aprile, timido, al quale dedicai una
poesia:
Lo credevo
morto, un fossile ornamentale,
serrato nel
musicale giardino
della città del
Palio invasa
dal sole
d’aprile,
invece
ha spuntato
foglioline di tenero verde
su cicatrici
profonde,
rosse di sangue
albero di
larghe foglie
innervate di
memoria:
teneri baci
storia
lontani amori
Questa speranza
che accende
non cessa di
stupirmi
oggi
venticinque
soleggiato d’aprile
pulsante di
vita
silenziose
ombre
quiete
risorgete!
[i] 25 Aprile 2007, a Siena, cortile del
Palazzo dell’Accademia Chigiana, albero antico apparentemente secco, che
rispunta tenere foglioline.
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