UN BEL LIBRO!
L' ho letto in due sere, un libro interessante, c'è l'Italia che desidero e amo, quella migliore. C'è una donna combattiva, intelligente, ispirata...in prima linea. Una Magistrata, una Giudice, una donna, col suo privato da conquistarsi giorno per giorno, senza cedere a intimidazioni e paure ataviche. Una donna che combatte non solo per l'affrancamento della "donna", ma di tutte le persone (soprattutto di noi "uomini" che ne abbiamo tanto bisogno).
Paola Di Nicola: la giudice
Che cosa significa essere una donna in magistratura oggi? Una giudice del Tribunale penale di Roma lo rivela per la prima volta in un libro. E a Leiweb
“Gennaro voleva vincere a tutti i costi, facendo prevalere il mio essere donna e il suo essere uomo, sul mio essere giudice e lui "il mio detenuto", come se questo avesse potuto fargli guadagnare la vittoria e quindi la libertà.
Sentivo che il mio sguardo si stava per abbassare. No, non lo potevo consentire in alcun modo. Bastava ancora qualche secondo e sarei crollata, sentendo solo il peso della mia collana di perle e della mia prepotente femminilità e non la loro evedente e insopprimibile diversità.”.
(...)
“Oggi io, davanti a Gennaro, invece, decidevo per me e per lui.
Di fronte a quell'uomo sentivo di essere l'ultimo anello di questa storia famigliare, comune a tante altre che l'avevano preceduta. Proprio adesso mi sentivo, più che mai, la figlia di mia madre e di tutte le donne inghiottite dal buio.
Su questa strada potevo solo perdere il nostro duello e far perdere l'universo femminile, oltre che l'istituzione che in quel momento rappresentavo. La posta in gioco era troppo alta”.
(...)
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