Nei giorni dello stare
chiusi in casa!
Oggi, 18 marzo! Così tra tre giorni entreremo nella
primavera! La primavera porta speranza, speriamo, anche se, dato che sto’
sistemando i proverbi, non posso fare a
meno di citarne due assai noti, e forse appropriati al tempo presente:
Chi visse sperando,
morì cacando!
La pazienza è la minestra dei becchi,
la speranza è l’altare dei coglioni.
Quindi la speranza non deve essere
passiva, ma attiva, per sperare occorre agire! E non solo: occorre ubbidire,
rispettare, attenersi ai piccoli sacrifici, e amare il prossimo nostro come noi
stessi…
Io da 10 giorni vivo, con mia moglie, lontano dalle famiglie delle due figlie, dagli amati nipoti, non esco
assolutamente da casa, ma per fortuna ci sono questi potenti e non contaminanti mezzi di comunicazione,
internet, i telefonini nei quali ci si vede e ci si parla…ordiniamo i generi
alimentari di prima necessità, per noi e per la nostra gatta cieca, e per il
resto abbiamo tutto! Avevamo fatto buona scorta dei farmaci che dobbiamo
assumere ogni giorno, e manteniamo
alto l’ottimismo. Mattina e sera
facciamo i nostri due “giri delle stanze”,
in totale poco più di 2 chilometri, e dormiamo qualche ora in più del
solito! Io lavoro al mio dizionario dei proverbi, scrivo qualche verso, aiuto
un po’ nelle faccende domestiche, e accudisco la gatta! Stamattina ho tirato
fuori una grande scatola con vecchie fotografie scartate da quelle posizionate
negli album, credo di non averle viste
da più di 25-30 anni! Ce ne sono alcune, non perfette come immagini, ma che
parlano al cuore: quelle dei
genitori, dei parenti, ed anche
delle nostre giovinezze! Li posto su questo blog perché così potrò stamparle e
conservarle in quella specie di diario che ho aperto nel 2007!
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