DIARIO
DI HELGA WEISS.
Ieri
ho ultimato la lettura del “Diario di
Helga”, il “Diario” della giovane ebrea di Praga (n. 1929) Elga Weiss,
deportata a Terezin con i genitori, e trasferita ad Auschwitz-Birkenau,
Freiburg e Mauthausen, dove fu liberata insieme alla madre. Una dei circa 100
bambini (degli oltre 15.000 rinchiusi nel Campo di Terezin dai nazisti),
sopravvissuti all’Olocausto. Si tratta di una delle più commoventi testimonianze
della Shoah dai tempi del “Diario” di Anna Frank. Il libro pubblicato da
Einaudi nel 2014, (prezzo 19 €) contiene una ricca documentazione: l’intervista
di Neil Bermel nel suo appartamento di Praga del 1/12/2011; numerosi disegni a
colori ed in bianco-nero di Helga Weiss e un ricco apparato di note. Poiché
fin agli anni ’60 ho allacciato rapporti con alcuni ebrei della esigua Comunità
di Plzen, tra i quali alcuni sopravvissuti alla deportazione a Terezin ed
Auschwitz, ho dedicato il mio lavoro sulla Resistenza nelle Colline metallifere
toscane, ad uno dei miei amici più amati, Rudolf Loewy, del quale ripropongo la
dedica.
Ricordo
di Rudolf Loewy (Plzen, 1918 – 1994).
Rudolf Loewy nasce il 14 novembre 1918 nella città boema di
Plzen, da Moric e Berta Sommer, entrambi discendenti di antiche famiglie della
numerosa comunità ebraica dell’Europa Centrale. I genitori avevano raggiunto
una discreta agiatezza attraverso il commercio all’ingrosso di prodotti
alimentari; nel loro fornito emporio in Piazza Kramarovy 19 si potevano
acquistare eccellenti merci coloniali d’importazione tra cui thè, caffè e
agrumi. Militante fin dalla prima adolescenza del movimento patriottico
democratico scautistico fondato da Hanus Adel (Praha, 1905 – Auschwitz, 1944),
membro dell’8° Gruppo ebraico della Sezione giovanile dell’associazione ginnica
“Makabi” e del club ebraico di nuoto di Plzen, Rudolf compie gli studi
superiori ottenendo il diploma in Scienze agricole ed economiche. Dopo la
maturità, nell’autunno del 1937, si iscrive alla Facoltà di Agraria. Nel maggio
1938 si profila minaccioso il primo tentativo nazista di invasione della Cecoslovacchia
e il Presidente della giovane repubblica democratica, Eduard Benes, proclama la
mobilitazione generale. Anche Rudolf, studente universitario, è costretto ad
interrompere gli studi per arruolarsi nell’esercito. Scongiurata
momentaneamente l’invasione, la crisi scoppia nell’autunno a seguito del
tradimento di Inghilterra e Francia, nazioni amiche della Cecoslovacchia, che a
Monaco lasciano mano libera ad Hitler di annettere al Reich il territorio dei
“Sudeti”, abitato dalla “minoranza” di lingua tedesca. Il 10 ottobre 1938 i
soldati tedeschi occupano la regione mentre l’esercito cecoslovacco è costretto
ad una lenta smobilitazione. Il 15 marzo 1939 i soldati tedeschi invadono la
Boemia e nello stesso giorno Hitler dichiara la nascita del “Protettorato di
Boemia e Moravia” e l’entrata in vigore delle leggi germaniche. Gli Ufficiali
cechi sono immediatamente sostituiti da quelli nazisti mentre si avvia la
confisca dei beni mobili ed immobili degli ebrei. Il 30 marzo 1939, Rudolf,
insieme al fratello maggiore Oskar ed a molti altri giovani amici, tra i quali
alcuni ebrei di Plzen, i fratelli Otto e Rudolf, Kohnovi, Hanus Beck, Rudolf
Korper, Pavel Novak, Egon Beck, riesce a salire sull’ultimo treno in partenza
per Londra, poco prima della chiusura delle frontiere. Al suo arrivo a Londra è
preso in custodia dal “Czech Refugee Trust Fund” e trasferito, come operaio
agricolo, in una fattoria dove rimane fino all’autunno del 1941, data del suo
arruolamento volontario nella 1 Brigata dell’Armata Cecoslovacca, costituita
nell’ottobre 1940 ed acquartierata a Cholmondeley, Malpas, Cheshire. Dopo una
lunga fase di addestramento, che Rudolf alterna al lavoro agricolo, giunge il
tanto atteso “D-Day”, “Operazione Overlord” e il 7 giugno 1944 sbarca in
Normandia con le divisioni di fanteria della Seconda armata britannica del
generale Miles Dempsey, combattendo sempre in prima linea con l’Armata Ceca
agli ordini dei generali Alois Liska e Karel Krapalec, le battaglie di Francia,
Belgio e Germania. Nel corso della guerra raggiunge il grado di sottufficiale
con quattro stellette dell'artiglieria da campo; è ferito, e per ben tre volte
è decorato al valore tra i patrioti artefici della Liberazione della
Cecoslovacchia. Ma la sua gioia più immensa è quella di ritornare finalmente,
da liberatore, nella sua patria entrando a Plzen l'8 maggio 1945 con un piccolo
drappello scelto di cechi insieme alla II Divisione americana di fanteria del
III° Corpo d'Armata del generale George Patton. A Plzen tenta subito di
mettersi in contatto con i parenti, ma invano. Cerca i genitori, il fratello e
gli altri familiari, in ogni luogo, scoprendo infine la tragica verità: tutta
la sua famiglia (Moric Lowy, Berta Lowyova, Vilem Lowy, Anna Lowyova, Leo Lowy,
Marie Lowyova, Helenka Lowyova), è stata deportata dai nazisti in un campo di
concentramento, prima a Tabor, poi a Terezin, infine ad Auschwitz e risulta
sterminata insieme ad altri milioni di ebrei. Alcuni cugini ed amici di scuola
che hanno fatto in tempo a fuggire prima dell'occupazione tedesca, sono
emigrati in Ecuador, negli Stati Uniti ed in Palestina. Al suo ritorno in
patria Rudolf amministra per un breve periodo i beni paterni in Kunejovice, e
quelli di altre aziende agricole. Infatti le proprietà, mai restituite e delle
quali risulta difficile dimostrare i diritti legali stante la sistematica
distruzione e dispersione di archivi e documenti, sono passate, con la
nazionalizzazione, in mano allo Stato. A Plzen incontra una giovanissima
ragazza, Jaroslava Fialkova, che nel 1948 diventerà sua moglie. A seguito del
colpo di stato comunista del febbraio 1948 e nel cupo periodo delle
persecuzioni staliniane, è indagato per aver combattuto nell'esercito di
Liberazione ceco in Occidente. Altri suoi amici ed il fratello Oskar emigrano
in Israele, Stati Uniti, Australia. Nonostante il diploma in agraria, la grande
cultura umanistica, la conoscenza delle principali lingue straniere e una
convinta adesione alle linee politiche socialdemocratiche, Rudolf trova
soltanto un lavoro da manovale in un molino, guidando camion e caricando e
scaricando farina (sarà a causa di questo lavoro durissimo che contrarrà la
disfunzione cardiaca che lo condurrà alla morte). Con molta cautela, se non in
segreto, dedica la sua vita alla raccolta di documenti sulla deportazione degli
ebrei dalla Boemia Occidentale, al censimento dei cimiteri ebraici, alla
collaborazione con l'Archivio Yad Vashem di Gerusalemme e, dopo il 1989, alla
conservazione della Sinagoga di Plzen, una delle più grandi del mondo,
semidistrutta e chiusa dalle autorità naziste e lasciata praticamente
inagibile, nel più completo abbandono, da quelle comuniste. Dal 1962, per
fortuite circostanze, abbiamo iniziato una fitta corrispondenza, corrispondenza
che si è trasformata rapidamente in una grande amicizia tra le nostre famiglie
dando luogo ad una collaborazione che è stata interrotta soltanto dalla sua
morte, avvenuta a Plzen il 23 febbraio 1994. Memorabile rimarrà l'incontro
dell'agosto 1979 a Firenze tra i grandi amici Rudolf e Pavel Novak, un ingegnere
ebreo, comunista, ex combattente nell'Armata cecoslovacca, che dal 1968 si era
rifugiato in Inghilterra (per sfuggire alla repressione scatenata a seguito
della "Primavera di Praga" da Husak per conto dei russi), insegnando
ingegneria civile ed idraulica all'università di Newcastle. Attraverso Rudolf
sono venuto a contatto con il mondo delle comunità ebraiche dell'Europa
centrale, con la loro cultura e con la loro immensa tragedia. Ai funerali
solenni di Rudolf, celebrati il 3 marzo 1994 nel cimitero ebraico di Plzen, ha
partecipato il Rabbino di Londra, Andrew Goldstein, che ha pronunciato
l'orazione funebre davanti ad oltre un migliaio di persone. Nel 1989, dopo la rivoluzione di velluto, Rudolf era stato
pienamente riabilitato, le proprietà in parte restituite ed il suo impegno
principale si era indirizzato al censimento, restauro e riapertura dei cimiteri
ebraici della Boemia Occidentale ed al complesso restauro della grande Sinagoga
di Plzen. Il 22 agosto 1994, a pochi mesi dalla sua morte, il Magistrato della
Comunità ebraica della città di Plzen dichiarò costituita la "Fondazione
Rudolf Lowy per il recupero della Sinagoga di Plzen". Anche attraverso
finanziamenti governativi e sottoscrizioni internazionali, la Sinagoga,
riportata all'antico splendore, ha riaperto i battenti ed è stata riconsacrata
al culto l'11 febbraio 1998 con la presenza del rabbino di Praga, Karol Sidon.
Nel giugno 1999 si è celebrato nella Sinagoga il primo matrimonio dal lontano
anno 1938. Dei 2605 ebrei deportati da Plzen oltre il 92% sono morti nei Lager
tedeschi e adesso la piccola comunità conta appena un centinaio di individui.
Con l'apertura della Sinagoga alle poche decine di cittadini di religione
ebraica ancora presenti a Plzen, l'impegno prioritario della Fondazione Rudolf
Lowy può dirsi finalmente compiuto anche se i suoi scopi si proiettano nel
futuro (Spirkova Vera, Zidovska komunita
v Plzni, Domazlicich, 2000, pp. 46, 50, 62, 90, 92, 100, 101
Venovani
Rudolf Lowy se narodil 14. listopadu 1918 v ceskem meste
Plzen v rodine Morice Lowyho a Berty Sommerove, potomku starych zidovskych
rodin, v pocetne zidovske komunite ve stredni Europe. Rodicum se podarilo
zajistit pohodlne zivobyti dily velkoobchodu potravinami; zasobovanim
obchodniho domu na kramarove namesti c.19 zislahvyborne obchodni prilezitosti v
obchodu s importovanym kolonialnim zbozim, jako kava, cav a citrusove plody.
Byl snazivym studenten uz v adolescentnim veku, mez vlastenecke citeni a byl
angazovan v demokratickem a skautskem hnuti zakozenem hanusem adlerem (*Praha
1905 + Auschwitz 1944). Byl clenem osme zidovske skupi ny oddilu mladistuych,
gymnastickeho klubu “Makabi” a plzenskeho zidovskeho plaveckeho clubu. Rudolf
zakoncil studium na mestskem kralovskem gymnasiu, kde obdrzek maturitu na po
maturite na podzim u roce 1937 se zapsal na zemedelskou foakultu. V kvetnu, v
roce 1938 dosko k prunimu nacistickemu pokuso o invazi do Ceskoslovenska a
prezident mlade demoktatcke republikm Eduard Benes v ramci ochrany pred
ohrozenim vyhlasil vseobecnou
mobilizaci. Take Rudolf, v te dobe universtni dtufent byl nucen prerusit studia
a nechat se odvesit do armady. Invaze byla momentalne zazehnana, ale
hospodarska krize vypukla na podzim v dusledku zrady anglie a francie.
Spratelenych to zemi ceskoslovenska, ktere v mnichove daly hitlerovy volnou
ruku, aby mohl priposit uzemi sudet obydlene nemeckou mensinou k risi dne 1
rijna 1938 doslo k obsazeni uzemi nemereckymi vosaky, zatimco ceskoslovenska
armada byla donucena k demobilizaci. 15 brezna 1939 nemecti vojaci vpadli do
cech a jeste tehoz dne hitler vyhlasil zalozeni “protektoratu cech a moravy” a
nastup platnosti nemeckych zakonu. Ceska vlada byla okamzite nahrazena nacisty,
zatimco zapocala konfiskace zidoveskeho majetku. 30 brezna 1939 Rudolf spolecne
se svym starsim bratrem Oskarem a mnoha jinymimladymi kamarady. Mezi nimiz byli
plzenstizide brtri Otto a RudolfKohnovi, Hanus Beck, Rudolf Korper, Pavel
Novak, Egon Beck, jimz se poidariko nastoupit do posledniho vlaku
smerLondyn,kratce pred uzavreznim hranic. Po privezduc do Londyna byl uzat pod
ochranu orgnizaci “Czech Refungee Trust Fund” a byl zarazen jako zemedelsky
delnik na jedne farme, kde zustal do podzimu 1941 a pote dobrovolne narukoval
do prvni ceskoslovenske brigady, zakozene v rijnu 1940 umistene v
Cholmondelesem, Malpasu a Cheschiru. Po dlouhe fazi vycviku, pri kterem
stridave stale pusobil jako zemedelsky delnik a v ocekavani na “D-Day” operace
“Overkord” se vykodil7 cervna 1944 v normandii s pechotnim oddilem II britske
armady generala Milese Dempsyho, bojoval stale v privni linii s ceskou armadou pod vedenim generalu
Alojse Lisky a KarlaKrapalce v bojich ve Francii, Belgii a Nemecku. V prubehu
valky dosahl hodnosti poddustojnika dekostrelectva se ctyrmi hezdami; byl
zranen a nejmene trikrat vyznamenan hodnosti za vlasteneckeho prubojnika v
osvobozovani ceskoslovenska. Nejvetsi radost mez vsak z toho, ze se konecne
mohl vratit do rodne vlasti vstupem do Plzne ve dnech 1 – 8 kvetna roku 1945 s
malym oddilem skozenych z cechu. Spolecne s II Americkov pechotou, treti
armadni skupiny generala George Pattona. V Plzni se pokousi okamzite
zkontaktovat s pribuznymi, ale marne pokousi se navit rodice, bratra a ostatni
prislusniky rodiny vsude mozne a dlouho, az konecne odhalil tragickou
pravdu:cela jeho rodina (Moric Lowy, Berta Lowyova, Vilem Lowy, Anna Lowyova,
Leo Lowy,, Marie Lowyova,Helenka Lowyova) bila deportovna nacisty do
koncentracniho Tabora, nejprve v Tabore, pote do Terezina a konecne do
Auschwitco, kde byli vyhlazeny spolu s dalsimi miliony zidu. Nekteri bratranci
a kamaradi ze skoly, kteriste stihli utect pred nemeckou okupaci, emigrovali do
Ekuadoru, Ameriky a Palestiny. Po svem navratu do rodne vlasti spravuje na
kratky cas rodinny majetek v Kunejovicich a castecne se take staral o majetky
clenu zidovske komunity tyto majetky nebyly nikdy navraceny nebot bylo tezke
obhajit legalnì prava na jejich znovunabyti, pote co archivy byly systenaticky zniceny a tak
doslo k rozpraseni veskere existujici dokumentace. V dusledku toho veskere tyto
nemovitosti presly v ramci znarodneni do rokou statu. V Plzni se setkal s
mladickou divkou Jaroslavou Fialkovou, ktera se v roce 1948 stala jeho zenou.
Nasledoval uder komunistickeho statu unorem 1948 a v case hlubkych
stalinistickich persekucich byl Rudolf vysetrovan za svoji ucast v Americke
Armade v boji za osvobozovani zapadnich cech. Jeho ostatni pratele i bratr
Oskar emigrovali do Israele, Ameriky a Australie. Presto ze diplomoval na
zemedelske fakulte, taktez vlastnil diplom z humanistickych ved, ovladal
svetove vazyky a sympatizoval se socialnedemokratickymi zasadami, nasel pouze
manualni zamestnani. Pracoval jako ridic nakladaku v jednom mlyne kde musel
manipujovat s tezkymi pytli s moukou,v dusledku cehoz onemocnel srdecni
disfunkci ktera mu v budoucnu privodila smrt. S velkou obezretnosti, ne-li u
tajnosti zasvecoval svou zivot sbirce dokumentu o deportaci zidu ze zapadnich
cech, do scitani zidovskych hrbitovu, spolupracoval s archivem “Yad Vashem2 v
Jeruzaleme. Po roce 1989 se aktivne podilel na zachovani plzenske synagogy –
jedne z nejvetsich na svete, polorozborene a uzavrene nacisty a pozdeji
ponechane v neschopnosti provozu komunisty. Po roce 1963 ze zcela
nahodileprilezitosti jsem zapocal hustov korespondenci-korespondenc, ktera brzy
prerostla ve velke pratelstvi nasich rodin – daje tak prostur pro spolupraci –
jez Plzni 23 unora 1994 prerusila jeho smrt. V pametihodnosti zvstava setkani
dvou velkych pratel Rudolfa a Paula Novaka ve Florencii v srpnu 1979. Pavel
Novak byl inzenyr zidovskeho puvodu, komunista, byvaly prislusnik ceske armady,
ktery v roce 1968 hledaloutociste v anglii. Aby tak uprchl pred represemi
(rozpoutanymi v dusledku prazskeho jara husalem a z ruskeho natlaku), kde na
universite v Newcastlu. Diky Rudolfovi jsemse dostal do kontktu se svetem zidovske
komunity je stredni Europe, s jesich krasnou kulturou a s jejich nesmirnou
tragedii. NaRudolfove okazalem pohrbu, celebrovanem 3 brezna 1994 na
plzeniskem, zidovskem hrbtove - jiz se
zucastnil londynsky rabin Andrew Goldstein,ktery pronesl svov rec pred vice nez
tisici osob. Po sametove revoluci v roce 1989
byl Rudolf plne rehabilitovan, vlastnictvibylo rodine castecne navraceno
a jeho hlavni usili se obratilo na scitani, soupis, rekonstrukci a
znovuotevreni zidovskuch hrbitovu a na komplexni zrestaurovani velke zidovske
synagogy u Plzni. Dne 22 srpna 1994 jen kratky cas po jeho smrti vyhlasil
magistrat plzenske zidovske spolecnosti zalozeni “Nadace Rudolfa Lowyho”za
znovuobnoveni Plzenske synagogy. Take diky prostrednictvi vladniho financovani
a mezinarodnich upisu mohla byt synagoga opetne privedena do puvodniho lesku a otevrit tak sva kridla. Byla
znovuposvecena na bohosluzbe 11 unora 1998 za pritomnosti Karla Sidona – rabina
prazskeho. V cervnu 1999 byla v synagoze celebrovana prvni svatba od roku 1938.
Z 2605 zidu deportovanych z Plzne vice nez 92% zemreko v nemeckych lagrech a
nyni mala komunita scita necelych sto osob. S otevrenim synagogy byt s jer
nekolika malo desitkami obcanu zidovske komunity stale z’jicimi v plzni lze
rici, ze cil nadace Rudolfa Lowyho konecne dosel sveho naplneni ‘kdyz dusledky
usili teto nadace se viste promitnou’ v budoucnosti. (Spirkova Ver, Zidovska
komunita v Plzni, Domazlicich, 2000, str. 46, 50,62, 90, 92,100, 101).
Nessun commento:
Posta un commento