MUBIA
Per chi non lo sapesse
questo logo sta per “MUSEO BIANCANE” ossia il GEOMUSEO DELLE BIANCANE di
Monterotondo Marittimo! Si può aprire con www.mubia.it
E’ stato inaugurato
poche settimane or sono, nel fabbricato della ex Centrale Geotermoelettrica, e,
praticamente, costituisce la “porta” alla conoscenza delle “biancane” vere e
proprie, e delle sue meraviglie. Sono andato a visitarlo il 16 maggio
scorso. Ti accolgono due gentili
hostess, che ti daranno tutte le informazioni necessarie alla visita, sia del
MUBIA sia dell’escursione sul terreno delle “biancane”, sia per l’area
archeologica della Rocca degli
Alberti, all’interno del Borgo di
Monterotondo Marittimo. Il prezzo del ticket per il MUBIA è modesto.
Sono rimasto colpito nel constatare il grande
sforzo di valorizzazione, fatto dall’Amministrazione Comunale, dalle
Associazioni turistiche e culturali, e, in definitiva, da tutta la
popolazione di questo Comune, del loro “tesoro”,
il fenomeno geotermico che caratterizza gran parte del territorio
comunale, San Martino, Carboli, Lago
Boracifero, San Federigo, con il MUBIA e il riassetto del percorso sulle “biancane”,
con cartellonistica e indicazioni adeguate, protezione dei luoghi, centri di
sosta e sentieristica protetta. Sono altresì convinto che proseguendo su
questa via ci saranno, nei prossimi anni, ulteriori sviluppi, soprattutto nel
campo idrotermale. Sono un amante di questi luoghi e mi vanto di essere stato, in tempi recenti, un divulgatore del primato
di Monterotondo Marittimo, nell’avvio della scoperta dell’acido borico nel
lagone “Cerchiaio” fatta da Hoefer nel 1777, e dell’attività industriale vera e
propria avviata da Gaetano Fossi nel
1812, ben sei anni prima che Francesco Larderel mettesse la prima pietra a
quella grandiosa industria chimica ai Lagoni di Montecerboli, che sarà poi
famosa nel mondo col nome di Larderello.
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