venerdì 17 maggio 2019












MUBIA

Per chi non lo sapesse questo logo sta per “MUSEO BIANCANE” ossia il GEOMUSEO DELLE BIANCANE di Monterotondo Marittimo! Si può aprire con www.mubia.it
E’ stato inaugurato poche settimane or sono, nel fabbricato della ex Centrale Geotermoelettrica, e, praticamente, costituisce la “porta” alla conoscenza delle “biancane” vere e proprie, e delle sue meraviglie. Sono andato a visitarlo il 16 maggio scorso.  Ti accolgono due gentili hostess, che ti daranno tutte le informazioni necessarie alla visita, sia del MUBIA sia dell’escursione sul terreno delle “biancane”, sia per l’area archeologica  della Rocca degli Alberti,  all’interno del Borgo di Monterotondo Marittimo. Il prezzo del ticket per il MUBIA è modesto.
Sono  rimasto colpito nel constatare il grande sforzo di valorizzazione, fatto dall’Amministrazione Comunale, dalle Associazioni turistiche e culturali, e, in definitiva, da tutta la popolazione  di questo Comune, del loro “tesoro”, il fenomeno geotermico che caratterizza gran parte del territorio comunale,  San Martino, Carboli, Lago Boracifero, San Federigo, con il MUBIA e il riassetto del percorso sulle “biancane”, con cartellonistica e indicazioni adeguate, protezione dei luoghi, centri di sosta e  sentieristica protetta.  Sono altresì convinto che proseguendo su questa via ci saranno, nei prossimi anni, ulteriori sviluppi, soprattutto nel campo idrotermale. Sono un amante di questi luoghi e mi vanto di essere  stato, in tempi recenti, un divulgatore del primato di Monterotondo Marittimo, nell’avvio della scoperta dell’acido borico nel lagone “Cerchiaio” fatta da Hoefer nel 1777, e dell’attività industriale vera e propria avviata  da Gaetano Fossi nel 1812, ben sei anni prima che Francesco Larderel mettesse la prima pietra a quella grandiosa industria chimica ai Lagoni di Montecerboli, che sarà poi famosa nel mondo col nome di Larderello.  

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