MUSEO DELLA GEOTERMIA A LARDERELLO.
Il 1 marzo 2019, dopo alcuni
lavori, è di nuovo aperto il MUSEO DELLA GEOTERMIA di Piazza Leopolda a
Larderello. Ingresso al Museo gratis, visita guidata all’apertura del pozzo
geotermico e visita alle manifestazioni naturali di Sasso Pisano e Monterotondo
Marittimo, con equo pagamento su
prenotazione. Il MUSEO è affascinante. Lo dico io, che ci vado ripetutamente,
scoprendo sempre qualche importante dettaglio. Il giorno 2 marzo ho scattato
alcune foto che ripropongo come una carrellata virtuale, privilegiando, in
questo caso, le “lapidi celebrative” della storia “geotermica”. Altre lapidi
sono all’interno della Chiesa dello Stabilimento, alle basi delle colonne
erette in Piazza Leopolda e sull’esterno del Palazzo De Larderel, angolo lato
destro. Quest’ultima è importante perché fissa la posa della prima pietra della
futura industria dell’Acido Borico da parte della Ditta Larderel e Co. all’8
maggio 1818. Naturalmente, come avviene
sempre nella Storia, sono i “vincitori” ad essere “celebrati” e, senza dubbio,
Francesco Larderel, poi nominato Conte di Montecerboli aggiungendo il “De” al suo cognome, fu un
vincitore, emergendo tra i pionieri e realizzando un’Impresa unica al mondo che
fu gestita dai suoi due discendenti e, all’esaurimento della discendenza
maschile, dal marito di Adriana De Larderel, il Principe Piero Ginori Conti,
che ne assicurò l’espansione e l’avvio di nuove
forme di sfruttamento dell’energia geotermica, non solo nel ramo
chimico, ma in quello della produzione di energia elettrica. Questa industria,
unica al mondo, ebbe vita fino al 1939. Dopo la morte del Principe Piero Ginori
Conti (3 dicembre 1939), l’Azienda passò
in proprietà alle Ferrovie dello Stato (con il 70% delle azioni), con la
partecipazione dell’Istituto Immobiliare Italiano e per una piccola quota
azionaria agli eredi dei Ginori Conti. Tuttavia non deve essere dimenticato che
fin dal 1812, Paolo Mascagni e Gaetano Fossi iniziano la produzione del borace
ai “lagoni” di Monterotondo Marittimo, cioè ben sei anni prima del Larderel e
che i veri pionieri dello sfruttamento dei “lagoni boraciferi” sono stati, tra
il 1777 ed il 1779, Uberto Hoefer e
Paolo Mascagni. Tra l’altro il grande scienziato illuminista, anatomista,
fisico e chimico, Paolo Mascagni, di madre pomarancina, nacque a Pomarance nel
1755 e compì importanti osservazioni sui “lagoni” di Castelnuovo di Val di
Cecina. La via del Borgo di Castelnuovo, che si diparte dalla Porta Fiorentina,
lungo la quale fu la casa del Podestà e probabilmente la sede del soggiorno
dello scienziato, porta ancora una targa antica che a mio avviso, andrebbe
accompagnata da un’altra, specificando il nome per intero (PAOLO), data di
nascita e di morte, e non la sola iniziale (P), la quale si confonde facilmente
con l’iniziale del nome del musicista Pietro Mascagni, l’autore della
“Cavalleria Rusticana”, anch’esso ospite a Castelnuovo negli anni ’30 del Novecento!
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