martedì 5 marzo 2019













MUSEO DELLA GEOTERMIA A LARDERELLO.

Il 1 marzo 2019, dopo alcuni lavori, è di nuovo aperto il MUSEO DELLA GEOTERMIA di Piazza Leopolda a Larderello. Ingresso al Museo gratis, visita guidata all’apertura del pozzo geotermico e visita alle manifestazioni naturali di Sasso Pisano e Monterotondo Marittimo, con equo  pagamento su prenotazione. Il MUSEO è affascinante. Lo dico io, che ci vado ripetutamente, scoprendo sempre qualche importante dettaglio. Il giorno 2 marzo ho scattato alcune foto che ripropongo come una carrellata virtuale, privilegiando, in questo caso, le “lapidi celebrative” della storia “geotermica”. Altre lapidi sono all’interno della Chiesa dello Stabilimento, alle basi delle colonne erette in Piazza Leopolda e sull’esterno del Palazzo De Larderel, angolo lato destro. Quest’ultima è importante perché fissa la posa della prima pietra della futura industria dell’Acido Borico da parte della Ditta Larderel e Co. all’8 maggio 1818.  Naturalmente, come avviene sempre nella Storia, sono i “vincitori” ad essere “celebrati” e, senza dubbio, Francesco Larderel, poi nominato Conte di Montecerboli  aggiungendo il “De” al suo cognome, fu un vincitore, emergendo tra i pionieri e realizzando un’Impresa unica al mondo che fu gestita dai suoi due discendenti e, all’esaurimento della discendenza maschile, dal marito di Adriana De Larderel, il Principe Piero Ginori Conti, che ne assicurò l’espansione e l’avvio di nuove  forme di sfruttamento dell’energia geotermica, non solo nel ramo chimico, ma in quello della produzione di energia elettrica. Questa industria, unica al mondo, ebbe vita fino al 1939. Dopo la morte del Principe Piero Ginori Conti (3 dicembre 1939),  l’Azienda passò in proprietà alle Ferrovie dello Stato (con il 70% delle azioni), con la partecipazione dell’Istituto Immobiliare Italiano e per una piccola quota azionaria agli eredi dei Ginori Conti. Tuttavia non deve essere dimenticato che fin dal 1812, Paolo Mascagni e Gaetano Fossi iniziano la produzione del borace ai “lagoni” di Monterotondo Marittimo, cioè ben sei anni prima del Larderel e che i veri pionieri dello sfruttamento dei “lagoni boraciferi” sono stati, tra il 1777 ed il 1779,  Uberto Hoefer e Paolo Mascagni. Tra l’altro il grande scienziato illuminista, anatomista, fisico e chimico, Paolo Mascagni, di madre pomarancina, nacque a Pomarance nel 1755 e compì importanti osservazioni sui “lagoni” di Castelnuovo di Val di Cecina. La via del Borgo di Castelnuovo, che si diparte dalla Porta Fiorentina, lungo la quale fu la casa del Podestà e probabilmente la sede del soggiorno dello scienziato, porta ancora una targa antica che a mio avviso, andrebbe accompagnata da un’altra, specificando il nome per intero (PAOLO), data di nascita e di morte, e non la sola iniziale (P), la quale si confonde facilmente con l’iniziale del nome del musicista Pietro Mascagni, l’autore della “Cavalleria Rusticana”, anch’esso ospite a Castelnuovo negli anni ’30 del Novecento!

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