venerdì 2 febbraio 2018



2 febbraio:  Presentazione del Signore al Tempio.

Proverbio del giorno: Per la Santa Candelora, se plora o se gragnola dell’inverno siamo fora.

E’ la ricorrenza della fondazione della Arciconfraternita della Misericordia di Castelnuovo di Val di Cecina, Pisa, Toscana, che si fa risalire alla fondazione dell’Ospedale di Santa Maria avvenuta prima dell’anno 1329, forse nel 1328, Ospedale che era situato  nel Borgo del Castello, probabilmente fuori della Porta del Fossato, dove erano le due casupole dei fondatori: due piccoli possidenti, Nuta e Giannino. La Confraternita assunse il titolo attuale  di “ Purificazione di Maria”, cioè l’avvenimento della presentazione al vecchio  Sacerdote del Tempio di Gerusalemme, Simeone, del figlio di Maria, Gesù, nel quarantesimo giorno dalla sua nascita, cioè il 2 febbraio. L’iconografia è riprodotta in una grande tela di  Cosimo Daddi (morto  tra il 1630-31, a seguito della peste), commissionata dalla Confraternita e posta nella Chiesa del Borgo. Secondo la nuova iconografia riformata dal Concilio di Trento, nel dipinto si riassumono le sequenze della purificazione, della circoncisione e della presentazione al Tempio, identificando anche, nel sacerdote, come appare dal suo gesto, il vecchio Simeone che, ricevendo dalle mani di Maria il Bambino, ne svela la natura divina. E’ in questa data, 2 febbraio, che si celebrava  una grande funzione religiosa nella Chiesa del Borgo per la Festa detta della “Candelora”, come testimoniano le candele accese  nell’opera del Daddi, con la processione in chiesa con le candeline accese, ed il canto del “vespri” serali, cerimonia alla quale partecipavano i confratelli in cappa bianca e mantellina gialla. Il calendario si snodava  di settimana in settimana fino alla S. Pasqua ed alla “lavanda dei piedi” che il Governatore della Misericordia, cintosi di una fascia bianca, effettuava ai discepoli, cioè a dodici confratelli vestiti di nero. Ai discepoli  della lavanda ed ai portamorti veniva donato un grosso pane sul quale era incisa una croce, mentre piccoli pezzi di pane benedetto venivano distribuiti a tutti i confratelli secondo l’antica usanza della Confraternita. Le elemosine venivano raccolte in una tinozza e parimenti si faceva per le elargizioni dei festaioli delle quarant’ore. La solenne processione del Venerdì Santo si snodava dalla Chiesa di Borgo fino alla Chiesina di San Rocco al canto del Miserere e dello Stabat Mater, per rendere omaggio alla Madonna Addolorata e a Gesù Morto. Alla Processione seguiva la veglia al SS. Sacramento, veglia ininterrotta che durava 40 ore nella quale si recitavano intorno al sepolcro di Cristo, tutto adorno di fiori di campo e di suggestive erbe bianche (cereali, o meglio veccia, fatti crescere in luoghi bui), il rosario, le piaghe di Gesù e si meditava sulla Passione!  Naturalmente, a distanza di tanti secoli, la scenografia è cambiata! Resta però viva la Confraternita di Misericorda, che rappresenta, forse, la più IMPORTANTE istituzione volontaristica a servizio di tutta la Comunità e di quelle vicine, fedele al giuramento cristiano: “Dare qualcosa in cambio di niente!” 

Nessun commento:

Posta un commento