2 febbraio: Presentazione del Signore al Tempio.
Proverbio
del giorno: Per la Santa Candelora, se plora o se gragnola dell’inverno siamo
fora.
E’ la ricorrenza della fondazione della Arciconfraternita
della Misericordia di Castelnuovo di Val di Cecina, Pisa, Toscana, che si fa
risalire alla fondazione dell’Ospedale di Santa Maria avvenuta prima dell’anno
1329, forse nel 1328, Ospedale che era situato
nel Borgo del Castello, probabilmente fuori della Porta del Fossato,
dove erano le due casupole dei fondatori: due piccoli possidenti, Nuta e
Giannino. La Confraternita assunse il titolo attuale di “ Purificazione di Maria”, cioè
l’avvenimento della presentazione al vecchio
Sacerdote del Tempio di Gerusalemme, Simeone, del figlio di Maria, Gesù,
nel quarantesimo giorno dalla sua nascita, cioè il 2 febbraio. L’iconografia è
riprodotta in una grande tela di Cosimo
Daddi (morto tra il 1630-31, a seguito
della peste), commissionata dalla Confraternita e posta nella Chiesa del Borgo.
Secondo la nuova iconografia riformata dal Concilio di Trento, nel dipinto si
riassumono le sequenze della purificazione, della circoncisione e della
presentazione al Tempio, identificando anche, nel sacerdote, come appare dal
suo gesto, il vecchio Simeone che, ricevendo dalle mani di Maria il Bambino, ne
svela la natura divina. E’ in questa data, 2 febbraio, che si celebrava una grande funzione religiosa nella Chiesa
del Borgo per la Festa detta della “Candelora”, come testimoniano le candele
accese nell’opera del Daddi, con la
processione in chiesa con le candeline accese, ed il canto del “vespri” serali,
cerimonia alla quale partecipavano i confratelli in cappa bianca e mantellina
gialla. Il calendario si snodava di
settimana in settimana fino alla S. Pasqua ed alla “lavanda dei piedi” che il
Governatore della Misericordia, cintosi di una fascia bianca, effettuava ai
discepoli, cioè a dodici confratelli vestiti di nero. Ai discepoli della lavanda ed ai portamorti veniva donato
un grosso pane sul quale era incisa una croce, mentre piccoli pezzi di pane
benedetto venivano distribuiti a tutti i confratelli secondo l’antica usanza
della Confraternita. Le elemosine venivano raccolte in una tinozza e parimenti
si faceva per le elargizioni dei festaioli delle quarant’ore. La solenne
processione del Venerdì Santo si snodava dalla Chiesa di Borgo fino alla
Chiesina di San Rocco al canto del Miserere e dello Stabat Mater, per rendere
omaggio alla Madonna Addolorata e a Gesù Morto. Alla Processione seguiva la
veglia al SS. Sacramento, veglia ininterrotta che durava 40 ore nella quale si
recitavano intorno al sepolcro di Cristo, tutto adorno di fiori di campo e di
suggestive erbe bianche (cereali, o meglio veccia, fatti crescere in luoghi bui),
il rosario, le piaghe di Gesù e si meditava sulla Passione! Naturalmente, a distanza di tanti secoli, la
scenografia è cambiata! Resta però viva la Confraternita di Misericorda, che
rappresenta, forse, la più IMPORTANTE istituzione volontaristica a servizio di
tutta la Comunità e di quelle vicine, fedele al giuramento cristiano: “Dare
qualcosa in cambio di niente!”
Nessun commento:
Posta un commento