ROBERTO MARMELLI. UN
ARTISTA (SCULTORE).
Stamattina, casualmente, mentre uscivo da una pasticceria a
Saline di Volterra, ho incontrato un amico, anzi, a quei tempi un “collega”
amministratore, dato che mentre io ero Sindaco, Roberto Marmelli era Assessore
di un comune vicino al mio ed in più Presidente di un Consorzio tra i comuni
dell’Alta e Bassa Val di Cecina per la realizzazione di una invaso (DIGA) sul
Torrente Pavone, un affluente del Fiume Cecina che nasce tra le montagne delle
Carline, Cornate di Gerfalco e Poggio di Montieri. Questa diga doveva essere
eretta praticamente sul confine di due
comuni Radicondoli e Castelnuovo. Potevano esserci grandi vantaggi, che
avrebbero compensato un impatto ambientale piuttosto marcato, dato che si
sarebbe modificato un ambiente naturale incontaminato originatosi negli ultimi
200 milioni di anni! Io ero tra gli sfavorevoli alla sua realizzazione, il
Marmelli era tra i sostenitori. Cercai di documentare l’inutilità di quest’opera
ed alla fine riuscii, con l’avallo di perizie ingegneristiche e misure di
portata, a provare che al momento del bisogno l’acqua dentro l’invaso non ci
sarebbe stata! Organizzai un grande Convegno di esperti, ambientalisti, Amministratori Locali, scienziati, ed alla
fine il progetto fu accantonato. Naturalmente chi faceva il tifo per la diga ci
rimase un po’ male. Ma con il Marmelli, allora mio compagno di partito, e
persona onesta, il rapporto si mantenne
buono anche se, lui operando a Volterra ed io, dopo la breve parentesi di
Amministratore, ero rientrato nel “privato” ed in altre attività.
Nel nostro incontro abbiamo ricordato quegli avvenimenti,
concludendo che, a posteriori, si può affermare che è stato meglio non aver
fatto niente. Ma ora, Roberto, cosa fai? Mi ha detto che da tempo si è dedicato
alla scultura! A suo tempo si era diplomato alla Scuola d’Arte di Volterra e
poi aveva frequentato l’Accademia, e su
tali basi ha aperto a Saline di Volterra un piccolo grazioso
atelier-laboratorio, dove è possibile ammirare le opere finite, le bozze, gli
utensili e le macchine da lavoro. Infatti si tratta di piccole sculture, ma non
la banale produzione degli oggetti souvenir, e nemmeno l’uso dell’alabastro, ma
della pietra calcarea nella sua ampia varietà di sfumature e di forme, su temi
molto suggestivi quali modelli arcaici dell’età della pietra, o di antichi soggetti
dell’iconografia etrusca e medioevale, fino a forme stilizzate di una plasticità
astratta. Riceve i clienti e visitatori nel suo laboratorio e si intrattiene volentieri
con loro. Qualcosa si potrà vedere domenica 7 maggio 2017 presso il Museo di
Storia Naturale del Mediterraneo di Livorno, nella “SALA DEL MARE”, in una
esposizione di alcune opere realizzata con il patrocinio della Associazione
Culturale Sarda “Quattro Mori” di Livorno. Informazioni dirette e contatti con
l’artista: r.marmelli@libero.it
telefono 3488236006 Studio a Saline di Volterra, Via Borgo Lisci, 87.
Ma una cosa molto particolare ha colpito la mia attenzione
mentre lo stavo salutando: una piccola composizione a colori con una scritta intorno
CHARCOT. Mi ha spiegato che tale opera è servita a fare la copertina di un CD
di un noto Gruppo Musicale. La parola CHARCOT si riferiva al soggetto, in
quanto si trattava del nome di uno dei padiglioni del Manicomio di Volterra, e
mi ha spiegato nel dettaglio l’idea del lavoro. Naturalmente gli ho raccontato
la mia conoscenza con il signor J.M. Charcot, il famoso amico di Freud,
direttore le più grande Manicomio femminile d’Europa, morto nel 1893. Ma questa
è un’altra storia, che spero di rivelare nell’anno 2018.
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