domenica 7 ottobre 2012




Libri editi ed inediti (news 2).

1)    C. Lapucci, A.M. Antoni, I proverbi dei mesi,  pp. 336, Garzanti-Vallardi, Milano, 1985.

E’ l’ultimo libro di proverbi che ho recentemente acquistato a Siena, nella Libreria Ancilli (vedi, per il Catalogo:  www.libreria.ancilli.it), una delle pochissime librerie di libri vecchi di tutto il mondo che hanno resistito alla globalizzazione dell’editoria a Siena (non dimentichiamolo, città con una delle migliori Università italiane e,  quindi, con un alto numero di potenziali lettori), che ha visto negli ultimi dieci anni scomparire dal centro storico prestigiose librerie, impoverendo, di fatto, il tessuto culturale di un vasto territorio. Non perdo mai l’occasione di farci una capatina per spendere 10 o 15 €. Questo volume, veramente ben fatto da due specialisti, con i proverbi commentati e un indice finale, una prima edizione 1985,  ben conservato, era prezzato 13 € e l’ho pagato 11 €. Ci ho ritrovato la filastrocca che recitava mia suocera buonanima, religiosissima, passando in rassegna le feste del mese di dicembre, che in sua memoria, riproduco:

Al primo di dicembre Sant’Ansano;
il quattro, Santa Barbara beata;
il sei, San Niccolò che vien per via;
il sette, Sant’Ambrogio da Milano;
l’otto, la Concezione di Maria;
per il nove mi cheto;
il dieci, la Madonna di Loreto;
il dodici convien che digiuniamo
perché il tredici c’è Santa Lucia;
il ventun San Tommè la chiesa canta;
il venticinque vien la Pasqua Santa
e poi ci sono i Santi Innocentini;
alla fine di tutto, lesto lesto,
se ne vien San Silvestro.

2)    M. Bucciantini, M. Camerota, F. Giudice, Il telescopio di Galileo. Una        storia europea, pp. 322, Einaudi (PBE), Torino, 2012.

Il libro, già segnalato dal Sole24Ore, costa un po’caro (25 €), ma bisogna assolutamente comprarlo (o prenderlo in prestito in una Biblioteca) e leggerlo tutto di un fiato! E’ meraviglioso! Confesso di aver letto poco delle opere di Galileo, di Keplero e di Copernico, e la spinta emotiva me l’ha data un’opera teatrale, il “Galileo” di Bertolt Brecht che vidi nella magistrale interpretazione di Buazzelli al teatro Sistina di Roma nel 1964. Ma adesso devo leggere assolutamente il “Sidereus Nuncios”  di Galileo, ed anche la “Dissertatio cum Nuncio sidereo” di J. Keplero. Per cominciare! Non vi fate impaurire da questi temi e titoli altisonanti ed eruditi…il libro si legge facilmente e fin dalla prime pagine riesce ad avvincere il lettore. Parla di un delitto e, naturalmente, di Galileo, il suo autore, al quale tale delitto costerà molto caro. La vicenda si svolge tra l’autunno del 1608 ed il gennaio del 1610, “quando il cielo che si credeva di conoscere viene distrutto. Il cielo contemplato da Omero e Ovidio, da Aristotele e Tolomeo, da Dante e Tommaso d’Aquino, ad un certo punto non esiste più. Anzi, ed è questa la cosa davvero terribile, non è mai esistito…”.

3)    I. Calvino, Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio,
     pp. 132, Mondadori, (Oscar), Milano, 1993.

Testo celeberrimo, le ultime riflessioni del grande scrittore, lasciato incompiuto come edizione per la morte dell’autore nel 1985, non ha certo bisogno di esser commentato. E’ questo piccolo libricino degli Oscar che mi attrae: nella sua economicità, accuratezza, completezza. Con la presentazione di Esther Calvino, la dettagliata cronologia, l’essenziale bibliografia (per XLIII pagine), la nota bibliografica e l’indice dei nomi le 5 Lezioni tenute da Calvino all’Università di Harvard nel Massachusetts : “La leggerezza; La rapidità; L’esattezza; La visibilità; La molteplicità”, dovrebbero in realtà informare non soltanto l’attività degli scrittori, ma ogni gesto della nostra troppo sciatta, svagata esistenza.

4)    L. Paggini, Una gita lunga un giorno, pp. 160, Albatros, Roma, 2010. 

E’ il romanzo d’esordio di una scrittrice livornese, Laura Paggini, che, ne sono convinto, saprà farsi apprezzare ben oltre il limite “provinciale”. Un romanzo intenso, ben costruito, accurato sia nell’ambientazione che nell’introspezione psicologica dei personaggi,  nel quale predominano due sentimenti, rimpianto e speranza. Il rimpianto per la fine di un mondo infantile (ed anche di un epoca, come sempre accade), l’incontro con un grande dolore che le da la forza di dare una svolta totale alla sua vita, per approdare ad un grande amore. In questa eroica lotta la descrizione di angoscia e speranza si confronta con l’aridità che caratterizza il nostro tempo, le meschinità e le insufficienze che si incontrano in luoghi, dove la vita umana è trattata con superficialità e arroganza…Un libro positivo, una lettura coinvolgente, tenera e moderna, che si alza molto al di sopra del livello abituale degli “scrittori di professione”. Una scrittrice da seguire attentamente.

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