PASSIONI, SPERANZE, ILLUSIONI. CAP. 95.
Biblioteca di Larderello
In data 7 ottobre 1981 abbiamo ricevuto una lettera
dal Cre di Larderello, indirizzata a tutte le oo.ss., in cui si chiedevano
consigli e suggerimenti per aggiornare e migliorare la Biblioteca del Circolo,
in modo da poter realizzare un servizio culturale più qualificato e più
aderente alle esigenze dei lavoratori e dei cittadini. Come segretario della
Fnle-Cgil ho ritenuto opportuno offrire un piccolo contributo, scaturito dalle
ripetute conversazioni all’interno del “gruppo di lavoro del “giornalino”.
Spettabile Cre Larderello,
i
problemi che riguardano il funzionamento delle Biblioteche pubbliche italiane
sono da anni all’attenzione degli esperti. Proprio in questi giorni è stata
ristampata dall’editore Einaudi di Torino un’opera utilissima per chi si occupa
di formazione e gestione di Biblioteche: “AA.VV., Guida alla formazione di una
Biblioteca pubblica e privata”, che prende in esame la famosa Biblioteca
pubblica “Luigi Einaudi” di Dogliani. Per quanto riguarda lo specifico della
Biblioteca del Cre-Larderello, si impongono alcune riflessioni:
1)
accessibilità
2)
indirizzo e specializzazione
3)
finanziamenti
Per il primo punto pare che l’attuale sede decentrata
impedisca la fruizione da parte di un numero più elevato di lavoratori. L’invio
di cataloghi sui Reparti o nelle sedi periferiche del Cre innesca una procedura
un po’ macchinosa che non sempre invoglia alla richiesta di un libro. Sede
ideale sarebbe all’Ingresso dello Stabilimento di Larderello nelle sale del
Palazzo de Larderel.
Per il secondo punto, la Biblioteca del Cre dovrebbe
superare il limite della genericità, una delle non ultime cause della crisi
delle biblioteche, e indirizzarsi verso alcuni filoni specializzati, quali, ad
esempio:
a) Biblioteca della cultura e delle tradizioni artistiche
e popolari della Valdicecina e delle Colline Metallifere;
b) Biblioteca scientifica sull’energia e sulla geotermia;
c) Biblioteca storica del movimento operaio toscano;
d) Biblioteca storica sulla “Larderello” e su
“Larderello”.
In questo
senso occorrerebbe l’acquisizione di parte della Biblioteca Aziendale dell’Enel
di Larderello e dell’Archivio Storico del Museo, anzi, sarebbe opportuno che
l’attuale Museo passasse in gestione al Cre, per toglierlo dal negletto
abbandono nel quale versa, e per operare una profonda ristrutturazione
culturale dello stesso. Sui filoni di specializzazione la Biblioteca potrebbe
dar vita a molte interessanti iniziative (stampa di un proprio bollettino,
allestimento di mostre in Italia e all’estero, conferenze, proiezioni di
audiovisivi, dibattiti, ecc.). Il tutto, naturalmente, legato alla quantità di
risorse economiche disponibili. Mi rendo conto che attingendo esclusivamente al
bilancio del Cre quanto sopra è irrealizzabile occorrendo, come minimo, 4-5
milioni all’anno. La ricerca dei finanziamenti dovrebbe coinvolgere gli Enti Locali,
la Regione Toscana in primo luogo, il Ministero competente, le oo.ss. e i
lavoratori attraverso una sottoscrizione. Importanza determinante avranno anche
gli Organi di promozione e gestione dell’iniziativa, per i quali mi pare
prematuro accennare in questa fase. La Fnle-Cgil si rende fin da ora
disponibile ad un approfondimento di quanto esposto.
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