PASSIONI, SPERANZE, ILLUSIONI. CAP. 93.
(1981)
Guardando oltre la firma di un verbale
Pubblichiamo in questo numero di “Informazioni Fnle-Cgil
Larderello” un’ampia documentazione sulla conclusione della prima fase del
confronto con l’Enel per il nuovo assetto delle attività geotermiche e la
costituzione dell’Unità Nazionale Geotermica (Ung).
Nei mesi scorsi, man mano che procedeva
il confronto, abbiamo pubblicato o portato a conoscenza dei lavoratori il
“Programma Generale 1980-1984” e i “Quadri organizzativi delle posizioni di
livello A, B, C”, compresi i nuovi criteri di gestione dell’esercizio sonde,
approntati dalla Direzione dell’Enel.
Sono rimasti inediti alcuni documenti
minori e “L’Appendice” al Programma Generale. Una pubblicazione riassuntiva
completa di tutto il materiale è fuori dalle possibilità tecniche e finanziarie
della nostra Organizzazione anche se, come riteniamo, essa sarebbe stata
certamente utile per avere una visione più organica, sia degli assetti
strutturali che degli obiettivi politici nel comparto della geotermia.
Come abbiamo detto e scritto tante
altre volte noi diamo un giudizio molto articolato su questa fase del
confronto. Positivo per i programmi e gli obiettivi di espansione produttiva,
occupazionale, tecnologica, che si intendono raggiungere; dubbioso per le
procedute organizzative non sempre coerenti con quegli obiettivi, per i ritardi
nel definire importanti questioni relative all’area della manutenzione ed agli
usi diversificati della geotermia, nonché al coordinamento con altre strutture
dell’Enel, tra le quali il SPT/Gig di Larderello; negativo per le tendenze
direzionali a creare centri di potere e compartimenti stagni ed a frapporre, in
larga misura, seri ostacoli ad un effettivo rinnovamento basato sulle capacità
professionali del gruppo dirigente.
Occorreva, a nostro avviso, chiudere
una fase che ha portato l’intera “questione geotermica” fuori dalle secche di
una crisi decennale, per aprirne immediatamente un’altra, la fase cioè delle
verifiche del mantenimento degli impegni, che per noi assumerà un carattere
apertamente conflittuale, se essi verranno disattesi.
Noi guardiamo con ottimismo al futuro,
anche per quanto attiene le possibilità di lavoro e la qualità della vita dei
nostri territori. E’ un ottimismo che si basa non solo sulla storia, ma sulle
capacità di lotta e di unità delle popolazioni e della classe operaia intorno ad
obiettivi fondamentali, quali lo sviluppo produttivo, occupazionale e sociale.
Ma non sono da escludere regressioni e crisi perché tutto è legato anche ad un
cambiamento profondo che si dovrà verificare nella società italiana, nelle
forme di governo dell’economia, nelle riforme dei grandi Enti pubblici e nella
democraticizzazione degli organi tecnici e di direzione aziendale.
La firma di questo verbale che abbiamo
apposta come Fnle-Cgil, noi la vediamo come un momento dinamico di un impegno
più complessivo, teso a conseguire risultati positivi con il confronto e con la
lotta, e non ci ripieghiamo sull’amarezza di quanto non pienamente realizzato
della nostra piattaforma rivendicativa.
Terminata questa fase comincerà quella
dell’assetto organizzativo dell’Ung con i concorsi interni, le nuove assunzioni
di laureati, diplomati ed operai, che noi ci auguriamo proceda sollecitamente
per dare piena funzionalità operativa a tutta la struttura. I successi o gli
insuccessi di un progetto non sono comunque esclusivamente legati ai
proponimenti programmatici o agli assetti organizzativi, ma in larga misura ai
comportamenti degli uomini.
Forse ricorderete, anche se ascoltata o
letta tanti anni fa, la fiaba di H.C. Andersen “I vestiti nuovi
dell’Imperatore”, ma se così non fosse noi vi consigliamo di leggerla di nuovo.
In questa fiaba, l’Imperatore, che ama più pavoneggiarsi in nuove vesti che
dirigere gli affari del suo Impero, vien fatto sfilare nudo tra i suoi sudditi
perché due sarti, abili impostori, gli hanno fatto credere che in realtà egli è
coperto da un vestito dai magici poteri: non solo i disegni ed i colori sono di
singolare bellezza, ma gli abiti che si fanno con quella stoffa hanno lo strano
effetto di diventare invisibili a quegli uomini che non sono all’altezza della
loro carica o che sono imperdonabilmente stupidi. Tutti, Imperatore compreso,
si affannano allora nel magnificare le qualità di quelle stoffe, ricami,
drappeggi e colori inesistenti! Solo l’innocenza di un bambino saprà dire finalmente
la verità: l’Imperatore è nudo!
Abbiamo ripetutamente evidenziato i
limiti della Direzione Enel, la burocrazia e l’incapacità miste a velleità
autoritarie, presenti in larga parte dei dirigenti – anche se non intendiamo
fare di ogni erba un fascio e appoggiamo apertamente tendenze rinnovatrici che
tra loro esistono – e oggi assistiamo con preoccupazione ad un fenomeno di
“culto della personalità” dentro l’Ung che sta già operando evidenti effetti
negativi.
I metodi di democrazia, di collegialità
nelle decisioni, di coinvolgimento pieno dei quadri intermedi, di dissenso,
critica e autocritica, e di rispetto delle procedure contrattuali, non possono
essere invocati guardando solo al sindacato ed ai suoi problemi, ma devono
coinvolgere qualsiasi altra struttura politica ed economica, compreso l’Enel,
l’Ung ed il Gig.
Un comportamento coerente alla ricerca
della maggiore produttività aziendale, l’eliminazione degli sprechi e del
lassismo, il ritrovato gusto per il proprio lavoro, lo richiediamo a tutte le
maestranze, senza il cui apporto ben difficilmente potranno essere realizzati
gli obiettivi di sviluppo ai quali tendiamo, e che, unici veri obiettivi,
garantiranno il “domani” dei nostri Comprensori consentendoci inoltre di dare
un contributo, trascurabile in senso quantitativo, ma importante in quello
qualitativo, al risolvimento della crisi, non solo energetica, del nostro
Paese.
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