domenica 3 giugno 2018






PASSIONI, SPERANZE, ILLUSIONI. CAP. 93. (1981)

Guardando oltre la firma di un verbale

Pubblichiamo in questo numero di “Informazioni Fnle-Cgil Larderello” un’ampia documentazione sulla conclusione della prima fase del confronto con l’Enel per il nuovo assetto delle attività geotermiche e la costituzione dell’Unità Nazionale Geotermica (Ung).
         Nei mesi scorsi, man mano che procedeva il confronto, abbiamo pubblicato o portato a conoscenza dei lavoratori il “Programma Generale 1980-1984” e i “Quadri organizzativi delle posizioni di livello A, B, C”, compresi i nuovi criteri di gestione dell’esercizio sonde, approntati dalla Direzione dell’Enel.
         Sono rimasti inediti alcuni documenti minori e “L’Appendice” al Programma Generale. Una pubblicazione riassuntiva completa di tutto il materiale è fuori dalle possibilità tecniche e finanziarie della nostra Organizzazione anche se, come riteniamo, essa sarebbe stata certamente utile per avere una visione più organica, sia degli assetti strutturali che degli obiettivi politici nel comparto della geotermia.
         Come abbiamo detto e scritto tante altre volte noi diamo un giudizio molto articolato su questa fase del confronto. Positivo per i programmi e gli obiettivi di espansione produttiva, occupazionale, tecnologica, che si intendono raggiungere; dubbioso per le procedute organizzative non sempre coerenti con quegli obiettivi, per i ritardi nel definire importanti questioni relative all’area della manutenzione ed agli usi diversificati della geotermia, nonché al coordinamento con altre strutture dell’Enel, tra le quali il SPT/Gig di Larderello; negativo per le tendenze direzionali a creare centri di potere e compartimenti stagni ed a frapporre, in larga misura, seri ostacoli ad un effettivo rinnovamento basato sulle capacità professionali del gruppo dirigente.
         Occorreva, a nostro avviso, chiudere una fase che ha portato l’intera “questione geotermica” fuori dalle secche di una crisi decennale, per aprirne immediatamente un’altra, la fase cioè delle verifiche del mantenimento degli impegni, che per noi assumerà un carattere apertamente conflittuale, se essi verranno disattesi.
         Noi guardiamo con ottimismo al futuro, anche per quanto attiene le possibilità di lavoro e la qualità della vita dei nostri territori. E’ un ottimismo che si basa non solo sulla storia, ma sulle capacità di lotta e di unità delle popolazioni e della classe operaia intorno ad obiettivi fondamentali, quali lo sviluppo produttivo, occupazionale e sociale. Ma non sono da escludere regressioni e crisi perché tutto è legato anche ad un cambiamento profondo che si dovrà verificare nella società italiana, nelle forme di governo dell’economia, nelle riforme dei grandi Enti pubblici e nella democraticizzazione degli organi tecnici e di direzione aziendale.
         La firma di questo verbale che abbiamo apposta come Fnle-Cgil, noi la vediamo come un momento dinamico di un impegno più complessivo, teso a conseguire risultati positivi con il confronto e con la lotta, e non ci ripieghiamo sull’amarezza di quanto non pienamente realizzato della nostra piattaforma rivendicativa.
         Terminata questa fase comincerà quella dell’assetto organizzativo dell’Ung con i concorsi interni, le nuove assunzioni di laureati, diplomati ed operai, che noi ci auguriamo proceda sollecitamente per dare piena funzionalità operativa a tutta la struttura. I successi o gli insuccessi di un progetto non sono comunque esclusivamente legati ai proponimenti programmatici o agli assetti organizzativi, ma in larga misura ai comportamenti degli uomini.
         Forse ricorderete, anche se ascoltata o letta tanti anni fa, la fiaba di H.C. Andersen “I vestiti nuovi dell’Imperatore”, ma se così non fosse noi vi consigliamo di leggerla di nuovo. In questa fiaba, l’Imperatore, che ama più pavoneggiarsi in nuove vesti che dirigere gli affari del suo Impero, vien fatto sfilare nudo tra i suoi sudditi perché due sarti, abili impostori, gli hanno fatto credere che in realtà egli è coperto da un vestito dai magici poteri: non solo i disegni ed i colori sono di singolare bellezza, ma gli abiti che si fanno con quella stoffa hanno lo strano effetto di diventare invisibili a quegli uomini che non sono all’altezza della loro carica o che sono imperdonabilmente stupidi. Tutti, Imperatore compreso, si affannano allora nel magnificare le qualità di quelle stoffe, ricami, drappeggi e colori inesistenti! Solo l’innocenza di un bambino saprà dire finalmente la verità: l’Imperatore è nudo!
         Abbiamo ripetutamente evidenziato i limiti della Direzione Enel, la burocrazia e l’incapacità miste a velleità autoritarie, presenti in larga parte dei dirigenti – anche se non intendiamo fare di ogni erba un fascio e appoggiamo apertamente tendenze rinnovatrici che tra loro esistono – e oggi assistiamo con preoccupazione ad un fenomeno di “culto della personalità” dentro l’Ung che sta già operando evidenti effetti negativi.
         I metodi di democrazia, di collegialità nelle decisioni, di coinvolgimento pieno dei quadri intermedi, di dissenso, critica e autocritica, e di rispetto delle procedure contrattuali, non possono essere invocati guardando solo al sindacato ed ai suoi problemi, ma devono coinvolgere qualsiasi altra struttura politica ed economica, compreso l’Enel, l’Ung ed il Gig.
         Un comportamento coerente alla ricerca della maggiore produttività aziendale, l’eliminazione degli sprechi e del lassismo, il ritrovato gusto per il proprio lavoro, lo richiediamo a tutte le maestranze, senza il cui apporto ben difficilmente potranno essere realizzati gli obiettivi di sviluppo ai quali tendiamo, e che, unici veri obiettivi, garantiranno il “domani” dei nostri Comprensori consentendoci inoltre di dare un contributo, trascurabile in senso quantitativo, ma importante in quello qualitativo, al risolvimento della crisi, non solo energetica, del nostro Paese.


Nessun commento:

Posta un commento