Sentieri.
Cammino ormai sul “Viale del Tramonto”,
circa cinque chilometri di bella strada piana,
ombreggiata, silenziosa e fiorita
in ogni stagione, lungo il torrente
Pavone che s’ode a volte impetuoso.
Le voci del mondo svaniscono
nel lieve mormorio del bosco che sovrasta,
mentre nell’anima affiorano,
tra banchi di evanescente
memoria,
i lontani ricordi di viottoli e tratturi
sui quali lieto ed instancabile
correvo, incontro ad un lento futuro.
Ora i sentieri son tutti inselvatichiti
e non conducono a nessun luogo
dell’anima, della mia anima,
e non c’è con me, dei mie più cari
amici, chi rimembri quei giorni felici.
amici, chi rimembri quei giorni felici.
Potrei elencare una bella
sfilza di nomi di sentieri perduti
e di vecchi, donne e
ragazzi di Borgo
e Castello, che s’incontravano
lieti con i loro fastello.
Ed anche di chi m’era compagno
e parente tenendomi per mano,
e quelli, i più cari, delle ragazzine
dei primi amori a cercar funghi
o raccogliere bacche e fiori.
Ieri ho provato a percorrerne uno
che sale sul monte, tra i miei preferiti:
il fontanile è crollato
inghiottito dai rovi, il sorbo
maestoso è stato tagliato,
le magre viti che maturavano
tardive, uve mai vendemmiate
preda ambita di
tordi, vespe e calabroni,
da anni divelte e seccate,
e il minuscolo stagno – ora interrato –
dove stanchi migratori si posavano
prima del grande volo.
E, più in alto, su’ su’,
oltre la Fontaccia si saliva
– ed ora mai più -
alla capanna del Fiornovelli
– già allora franata – e ancora più su’
alla Crocina di Pietralata
sulle bianche rocce e infine, sul pianoro
della Rosa dei Venti all’Aia dei Diavoli.
Era la vetta, non la fine, e all’orizzonte
il mare tremolava di bagliori d’oro.
In quella solitudine non mi sentivo solo,
ma impavido, agile e forte
senza timor di morte,
scendendo dalla Fonte della Pottina,
nei Lastroni, ricongiungevo il magico anello,
felice.
felice.
Si dice: “E’ la vita!” Oggi le carraie
ed i viottoli sono le autostrade
elettroniche, in più alle rotte
aeree internazionali
ed arterie di metropoli
inquinate, e, forse, anche per i miei
nipotini questa è felicità!
Forse solo virtuale, o, forse,
anche loro, quando saranno
vecchi ricorderanno di aver fatto
“l’accampamento” al margine del paese,
ragazzi e ragazze insieme
con i telefonini accesi,
di ultima generazione,
ma ognuno il suo!
ma ognuno il suo!
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