Confraternita di
Misericordia di Pomarance, 18 gennaio 2017.
Estratto dal DIARIO del
Maestro Angelo Lessi, 1875-1889 (Prima parte).
Buonasera a tutti, due anni fa, in occasione della
chiacchierata sulla storia dell’amore tra i bambini Guido e Filli, a Firenze,
proprio nei giorni della fine del Granducato di Toscana, 27 aprile 1859,
promisi di presentarvi un sunto di un documento singolare, un diario, che parla
di Pomarance negli anni dal 1875 al 1900: il
Diario del maestro elementare Angelo Lessi. Ho utilizzato questo diario
per una cronologia storica di Castelnuovo di Val di Cecina, dal 1859-1900, che
ultimai nell’anno 2004 ed è ancora inedita. Diciamo pure che sono stato io, per
primo, in tempi recenti, a conoscere il manoscritto del maestro Lessi,
attraverso l’amicizia di un appassionato collezionista e storico della Val
d’Era che me lo mostrò un giorno nel suo salotto a Capannoli, poco dopo averlo
acquistato dall’antiquario Vallerini a Pisa. Compresi immediatamente
l’importanza di questo diario di 474 pagine manoscritte del quale,
probabilmente, il maestro Lessi redasse due copie. Infatti molti stralci
apparvero sulla vecchia rivista La Comunità di Pomarance, a cura del dottor Edmondo
Mazzinghi, storico di grande valore, segno
che esso ne era a conoscenza e aveva l’accesso ad una copia del diario. Ma tale
copia, a quanto ne sappia io, non è stata mai trovata a Pomarance. Fu così che
feci l’offerta di acquistare questo diario offrendo 500 €, anche perché non
solo avrei potuto consultarlo a mio piacimento, ma lo avrei ceduto, per la
stessa cifra, al Comune di Pomarance, trattandosi di un documento davvero
eccezionale che non poteva mancare all’Archivio storico della vostra Comunità.
Ma non ci fu niente da fare! E così, dopo averlo consultato in prestito per
qualche settimana, esso ritornò al suo proprietario. Allora non avevo i mezzi
informatici e nemmeno pensai a scannerizzare le 474 pagine, e nemmeno
fotocopiarle data la fragilità della carta e della rilegatura, ma solo a
ricopiare le notizie che riguardavano essenzialmente Castelnuovo, i De Larderel
e quelle che mi parvero le più interessanti di Pomarance. Circa cento pagine. Qualche anno fa, il compianto Elio Bozzi, mi
chiese se avevo notizia di un suo lontano parente di San Dalmazio, una specie di
genio matematico, il quale era stato scolaro del maestro Angelo Lessi! Gli
detti l’indirizzo del proprietario, al quale egli si rivolse ottenendo in
visione il manoscritto. Non ho mai più saputo cosa ci abbia trovato Elio, salvo
un riferimento di un rigo, e nemmeno se il progetto di una pubblicazione sul
“genio matematico” sia stata pubblicata, né se Elio l’abbia riprodotto, ma ho
il sentore di si, non essendone però certo.
Mi incontravo quattro o cinque volte all’anno con il
possessore, al quale, ripetutamente riproposi l’offerta e un bel giorno egli mi
disse che l’aveva venduto ad una persona (di cui non mi fornì il nominativo)
per la bella cifra di 1000 €. D’altra parte io non avrei potuto concorrere,
anche perché nessun interesse mi fu palesato dall’Amministrazione Comunale di
Pomarance.
Il maestro Angelo Lessi arrivò a Pomarance il 16 marzo 1875,
iniziando a scrivere quotidianamente il suo diario o, come lo chiamava, lo “scartafaccio”,
terminandolo, dopo ben venticinque anni, il 10 febbraio 1900, quando lo trascrisse
e lo rilegò per farne dono ai suoi benefattori: “Alla santa e venerata memoria
della nobile e buona signora Teresa, consorte amatissima del nobile signore
Cavalier Augusto Del Frate-Ferrini e figlia diletta del Cavalier Ghilli, socia
benemerita della “Società del Buon Cuore”, in segno di rispetto e reverenza”.
Il Lessi si dichiara come un semplice, fedele e veritiero cronista che narra i
fatti come furono e come avvennero, senza aggiungere né commenti né giudizii,
rifacendosi al suo illustre compaesano Marco Tabarrini, vantandosi di gettare
un po’ di luce sul presente e sul passato di Pomarance, infatti, afferma, “che
se nei tempi andati avessero fatto come ho fatto io, si potrebbero sapere tante
e tante cose di Pomarance antica che ci
farebbero piacere”.
Leggerò adesso
qualche annotazione dal famoso Diario, poche in verità, perché il tempo che
occorrerebbe per scorrere le 474 pagine, ossia il condensato delle mie 100
pagine di trascrizione, e magari commentarle, sarebbe non di un’ora ma di
parecchi giorni! Ritengo di dover suddividere la lettura in due serate, questa
e un’altra che si potrà fare a tempo debito, magari nel corso dell’anno,
fermandomi per la prima serata al periodo 1875-1889 e per la seconda al periodo
1890-1900, più le conclusioni.
Dunque il 16
marzo 1875 il maestro Lessi arriva a Pomarance e riceve una buona impressione
del paese. L’indomani inizia a far lezione ai 19 alunni di 3^ e 4^ classe tra
cui eravi Miro Caporali, futuro farmacista; Giovan Battista Busdraghi, futuro
medico a Madrid; Dialma Mangini, futuro Impiegato postale. Scrive il Lessi:
“…nei primi giorni non sentivo parlare altro che di una signorina morta nel più
bel fiore degli anni e trasportata al cimitero in una giornata freddissima e la
via era coperta di neve. Questo fiore di grazia e bellezza era la signorina
Mariannina Ghilli, figlia del signor Giuseppe e della signora Guglielmina”. Così
il Lessi inizia la scrittura manoscritta del suo diario che concluderà il 10
febbraio 1900 e del quale trascriveremo alcuni appunti: “…nel mese di settembre 1874 fu aperto il
concorso al posto di Maestro comunale Superiore, col lauto stipendio di lire
588 , in Pomarance. Io era allora in Collemezzano dal mio carissimo amico sig.
Niccola Giusteschi, e tenevo aperta una scuola privata a Cecina. Nello stesso
tempo andavo a far lezione al nipote di F.D. Guerrazzi, alle signore Barabino,
alle signore Giusteschi, Lambardi ecc. Pensai di concorrere al posto vacante
suddetto e il 22 dicembre 1874 il Consiglio Comunale di Pomarance mi approvò”. Da
qui si diparte il diario giornaliero, che tanta parte dedica alla meteorologia
(neve, freddo, acqua, grandine e tegole che volano; terremoti, fulmini, eclissi
di sole e di luna, congiunzione dei pianeti), che ci fa capire in parte di come
il clima della terra sia ad oggi , a 130 anni di distanza, cambiato con un
aumento, se pur lieve, della temperatura media alle calotte polari e
sull’intero pianeta. Si notano nel diario le descrizioni molto dettagliate
delle opere teatrali date al Teatro inaugurato nel 1862 in Via Vittorio
Emanuele al n. 11 ; con i titoli, il
numero degli spettatori e gli incassi; le processioni, i balli, sia al chiuso
che sull’aia della Boldrona, gli alberi di natale nelle case signorili; le
visite di illustri personalità ed anche i tanti suicidi, le disgrazie sul
lavoro, i delitti, nonché le pose delle prime pietre ai grandi edifici di
Pomarance, come il Campanile della Parrocchiale dell’architetto Bellincioni.
Poi ci sono i nomi degli eletti nel Consiglio Comunale e tutti i risultati
della varie elezioni politiche per la Camera dei Deputati. Molta attenzione
viene dedicata alla famiglia De Larderel, della quale una delle residenze
principali era quella di Pomarance, a quella di Michele Bicocchi, a quella del
Re ed alle vicende delle guerre in Africa. Si può seguire anche il progresso
tecnologico: il 1° gennaio 1877 fu inaugurato l’Ufficio Telegrafico con
titolare Alberto Biondi e nel corso dell’anno furono spediti 788 telegrammi e
987 furono ricevuti ed il 1° maggio fu messo il parafulmini al Campanile
dell’Orologio. Tra le disgrazie che fecero eco nel paese si rammentano: quella
di Cherubino Mazzinghi che trovò la morte sotto la grande quercia di San Ripoli, colpito dal fulmine. Mentre nell’agosto 1878 il signor Emilio
Bicocchi, insieme a Paolo Funaioli, andò a visitare l’EXPO Universale a Parigi
e ritornò il 22 settembre . Tra le tante
morti (con i soprannomi) si ricorda quella del 27 gennaio 1879, morì quel Rossi
detto Sandra, che era stato soldato al tempo di Napoleone ! Non mancano i
litigi e le ribellioni, con intervento dei Carabinieri, come nel caso di
Tommaso Funaioli, armaiolo, che nel febbraio 1879 si rivoltò ai carabinieri. Tra
i tanti matrimoni delle persone più importanti ce nè uno anche “civile” quello
di Giusto Mori, maniscalco. Anche se manca il nome della sposa! Grande
partecipazione di popolo si verifica nelle processioni triennali di Gesù con grandiosa illuminazione con lanterne e lumi,
come a quella del venerdì santo l’11 aprile 1879, con 672 lanterne e 2860
lumini. Seguono le descrizioni delle serenate fatte dai musicanti sotto le
finestre e i balconi delle famiglie nobili del paese, famosa rimane quella di domenica 5 ottobre 1879 quando la Banda
suonò per le vie del paese in onore di Emilio Bicocchi, promesso sposo della
signorina Paolina Ghilli, dopo la quale fu suonata una serenata al senatore
Tabarrini. Il 1 luglio 1879 viene trovato morto nel letto il povero Giovanni
Sorbi e il Lessi così lo commenta: “E dire che ieri sera ci ragionai!...” Il 30
novembre 1879 Clemente Bernardeschi di Libbiano, che il 6 maggio tentò di
avvelenare la famiglia Vigilanti, viene condannato ad 8 anni di galera. Il nostro maestro gode di buona fama, tanto
che dal 2 dicembre 1879 si reca in casa Tabarrini a insegnare l’ocarina alla
signora Contessa Larderel, alle signorine Ghilli e alla signora Bicocchi. Il
1880 si apre con il matrimonio religioso, in casa della sposa, fra il signor
Camillo Fabbrini di Volterra e la signorina Sofia Tabarrini, ed è seguito da un
altro matrimonio importante, quello tra Emilio Bicocchi e Paolina Ghilli, per
il quale il padre della sposa donò a tutti un panetto di pane! Gli sposi
andarono a Follonica in viaggio di nozze alla Fattoria n. 1 e alle Saline
presero il treno per conto loro. Tra le disgrazie sul lavoro si ricorda quella
avvenuta alle 14,30 a Giovanni Danzini, muratore, che era su una scala a pioli
che lavorava alla facciata dei RR Carabinieri in Piazza Cavour. Cadde e morì sul colpo. Che strepito! commenta il
Lessi. Nel settembre 1880 c’è un grande allarme in paese: presso il podere La
Colombaia passa un cane arrabbiato che sarà ucciso il giorno seguente. Nel
pomeriggio del 5 ottobre viene ritrovata la povera moglie di un tale, detto l’Orso,
smarrita già da 16 giorni. La trovarono Beppe Righi, esattore, Nando Biondi ed
altri. Fu subito arrestato il marito. Era semisepolta nel campo di Piuvico.
L’anno 1880 si chiuderà con un’altra
morte improvvisa. Così la racconta il Lessi: “la vigilia di Natale, alle ore 9
pomeridiane ero al caffè di Cecco Righi col quale feci due chiacchiere, e sua
moglie tornata dalla messa di notte lo trovò a letto morto! Avanti e dopo la
Messa pareva l’Inferno aperto, fra acqua e vento”. Il 25 gennaio 1881 nevica
tutto il giorno e muore quel vecchio detto Ricotta. Il 23 marzo 1881, siamo a mezza quaresima: “a
Pomarance in questo giorno c’è un uso
poco bello e si chiama “Sega la vecchia”. Ecco in che cosa consiste. La servitù
dei signori tirano dalla finestra mele, pere, fichi secchi, noci ecc. ecc.e i
ragazzi a branchi a raccattarle, con grandi risse e confusione”. Per San
Vittore, il 9 ottobre, si corse il Palio con tre cavalli e dopo con 3 ciuchi.
In dicembre il nostro maestro và giurato alla Corte d’Assise di Pisa e ci
rimarrà un mese e questo ci dimostra il suo valore. Il 1882 si apre con il
corso mascherato di giorno: Carro con sbarco di Garibaldi a Marsala; Mulino a
vento; Napoletani e una gran festa al teatro. Il 24 gennaio viene ucciso il
cinghiale proprio sotto l’antico
Convento di San Michele. Il 16 maggio Onorato Pineschi arrivato colla posta
delle Saline si suicidò tirandosi una revolverata all’orecchio. Nell’agosto
impazzisce la moglie del maestro Checcucci e la portano al manicomio a Siena.
Si inaugurano le vie: Vittorio Emanuele, Garibaldi e Piazza Cavour. Il 27
gennaio 1883 viene inaugurato l’Ufficio postale davanti la Chiesa nella casa di
Edoardo Pellini. Il 22 febbraio si legge sul giornale La Gazzetta di Volterra
che si è costituita a Pomarance una società con il titolo di BUON CUORE. Ha per
scopo di soccorrere e visitare i soci ammalati, ed è riguardata da tutti gli
onesti con occhio di simpatia, imperocchè il compito che si assume è veramente
umanitario. L’anno nascente ha principiato per essa sotto buoni auspici, avendo
il signor Enrico Genua elargito spontaneamente alla medesima la somma non
indifferente di lire 100. Il 28 giugno viene messo il filo telegrafico tra
Pomarance e Castelnuovo. Il 2 luglio viene aperta la Scuola Asilo Comunale,
diretta da Zelinda Bocci. Il 27 luglio muore il signor Emilio Pracchi maestro
di casa del conte de Larderel. Al funerale partecipa anche il Conte Florestano.
Il 31 luglio vien fatta una serenata con
Banda al signor Mario Bardini perché ha messo mano all’edificio che dovrà
servire per un Istituto Femminile a Pomarance. il 1° novembre viene inaugurata
la Chiesa della Misericordia, restaurata e il giorno dopo desinare con vecchi
poveri, dato dalla Società Buon Cuore. Il 20 novembre il maestro Lessi pubblica
un articolo sulla Gazzetta di Volterra,
riportato nel Diario: “Il 16 novembre anche nella nostra terra, che dette i
natali a Santucci, Cercignani, Roncalli, e Mascagni, si è costituita una
Società col titolo “CLUB ALPINO di POMARANCE”. Si compone già di circa 60 soci,
e il loro scopo principale è quello di ottenere lo sviluppo fisico dell’uomo e
di acquisire cognizioni scientifiche, come rilevasi dai primi articoli del loro
statuto. Quasi tutte le domeniche, preceduti dalla loro fanfara, vanno in
campagna e là, all’aria aperta, eseguiscono gli esercizi militari e ginnastici,
sotto la direzione del sergente Porri, loro capo squadra. Nella sartoria di di
G. Busdraghi si lavora attivamente nell’ultimare le divise dei soci per il 2 dicembre prossimo, giorno della
inaugurazione della Bandiera sociale. In detto giorno i nostri bravi giovani
anderanno a fare una passeggiata fino a Libbiano, frazione del nostro comune,
distante da Pomarance 8627 metri. Per chi piacesse avere maggiori notizie dirò
Libbiano resta a 43°16’57” di latitudine nord, e 1°38’89” di longitudine ovest
(meridiano di Roma), e 469 metri sopra il livello del mare Tirreno, secondo le
ultime operazioni dell’ingegnere geodetico Pompeo Amedei”. Nell’aprile del 1884
si manifesta una notevole epidemia di morbillo, mentre a Lustignano si chiudono
le scuole causa il vaiolo. Il 9 novembre viene organizzata una grande
maccheronata all’Asilo per aver ultimato la copertura del tetto. L’anno 1885
comincia con la morte di Assunta
Mugnaini, caffettiera, ma la buona notizia è che il fattorino postale
consegnerà la posta anche in campagna. Con il caldo di giugno si va’ a fare il
bagno nel fiume Cecina e il 25 vi affogherà il giovane Rocco, di 12 anni di
età. In agosto si diffonde nel sud della Francia una grande epidemia di colera,
che arriva anche in Italia, ma Pomarance rimane indenne. Il nostro maestro deve
essere anche un buon camminatore perché il 15 agosto si reca a piedi a Belforte
ed il giorno seguente ritorna a Pomarance! L’anno si chiude con la
registrazione dell’aumento del prezzo dei sigari: da 8 a 10 centesimi l’uno!
L’anno 1886 non fa registrare nulla di particolarmente interessante e per
trovare una nota dobbiamo andare al 29
marzo 1887! L’accademia di Beneficienza, attraverso i suoi dirigenti Augusto
Fontanelli, Luigi Cercignani e Miro Caporali, rende noto che la manifestazione
pro delle famiglie dei caduti gloriosamente in Africa e dei danneggiati dal
terremoto nella Liguria, grazie alla signora Daria Busdraghi, e ai signori
Riggio prof. Antonio, Baldisseri Alfonso e Fontanelli Ezio, i quali con
squisita gentilezza si prestarono per l’opera filantropica, la serata riuscì
brillante ed animatissima. Il pubblico entusiasmato all’intonar della Marcia
Reale si alzò in piedi gridando: Evviva l’Esercito! Evviva i nostri Prodi! Bene
declamò la signorina Busdraghi una poesia “Agli eroi di Dogali e Saati” scritta
appositamente dal maestro Angelo Lessi. Il pofessor Riggio, essendo di
passaggio fra noi, con destrezza e notevole abilità eseguì svariati giochi di
prestigio. Merita elogi anche il signor Baldisseri, che con buona
interpretazione declamò: Le ultime ore di Torquato Tasso del Prati. Il duetto
del Pipelé cantato dalla signorina Busdraghi e dal signor Fontanelli fu bissato
in mezzo agli applausi di tutti. I complimenti e la riconoscenza vanno anche al
signor Raffaello Mugnaini che seppe con maestria, non comune in un dilettante,
dirigere l’orchestra, molto bene intonata. L’incasso netto della serata fu di
£. 189,59 inviate al Comitato Nazionale. Pochi giorni dopo, l’11 aprile,
avviene UN MIRACOLO! La Baldeschi Marianna è andata in chiesa a braccetto con
il dottor Ardeti. Suonava tutte le campane a distesa! Era vario tempo che era
nel letto senza mangiare, e dice che le apparve la Madonna e la consigliò
portarsi in Chiesa a scampanare. Invece non andò meglio al Visibelli che il 16
luglio si portò via il naso con una sega a vapore! A dicembre, infine, si
registra un avvenimento insolito: a Pomarance si raccolgono le firme…per
rendere Roma al Papa! Il 1888, il 3 febbraio, il dottor Arieti esegue una
operazione cesarea ad una certa Baldeschi; tutto sembra andar bene, ma il
martedì 8, la Baldeschi morirà. Il 19 febbraio il caffè di Paolo Pineschi in
Piazza Larderel viene rilevato da Amabilio Baldini. Nel marzo, domenica 25, il
maestro Lessi tiene un discorso alla Società del Buon Cuore per commemorare il
socio Niccolucci soldato, morto in mare nel tornare da Massaua. Il 1° aprile è
Pasqua: la posta va da oggi, per la prima volta, alla Stazione di Saline due
volte al giorno. Il sei giugno nuova grande disgrazia: il muratore Buselli cade
dalla volta del Teatro alle ore 11 e alle 17 era morto! Anche il sale rincara:
e dal 20 luglio passa da 46 centesimo a 60 centesimi al chilo. Gli aumenti si
susseguono e in agosto anche i ponci ed i caffè sono andati da 10 centesimi a
15! I pomarancini si rifanno col gioco del tamburello battendo i bibbonesi che il 19 agosto vennero a
giocare a Pomarance. A novembre, sabato 24, riapre il Teatro restaurato, con la
“Fedora”. Il Lessi annota diligentemente la Storia del Teatro: “L’Accademia dei
Coraggiosi vendè al Comune lo stabile in cui trovavasi il vecchio Teatro e ne
fabbricò uno nuovo, su disegno del livornese Ferdinando Magagnini. Esso resta
al principio del paese in via Vittorio Emanuele al n. 11 e fu inaugurato l’anno 1862. Mesi or sono la
suddetta Accademia lo fece restaurare, ampliando la platea e facendo altre
utilissime modificazioni, con disegno
del nostro compaesano signor Emilio Bicocchi, il quale ne curò eziandio
l’esecuzione. La sala è assai più bella di prima per la sua elegante semplicità
e per il buon gusto degli ornamenti. Sono belle le decorazioni con doratura e
colorito e la verniciatura bianca ad imitazione di maiolica, lavoro del nostro
artista Giovan Battista Sposimo; bellissimo il soffitto, dipinto dal livornese
Giovanni Valli, ed eleganti i 44 palchetti distribuiti in tre ordini. La
lumiera è stata tolta ed adottato un nuovo sistema di illuminazione, mediante
16 lumi Excelsior, sistema belga Luigi Sepulchre – della forza ciascuno di 63
candele – disposti all’ingiro delle file dei palchi. Il Teatro può contenere
adesso da 550 a 600 spettatori, cioè 140 nelle panche della platea (compreso
l’orchestra e i posti distinti), 160 in piedi nello spazio vuoto e 264 nei
palchi. La sera del 24 novembre ebbe
luogo la inaugurazione del restauro con la Fedora, eseguita dalla Drammatica
Compagnia diretta dal signor G. Angeloni. Appena apparve al suo palco il signor
Emilio Bicocchi venne accolto con vivissimi applausi, mentre dagli altri
palchetti cadevano in platea centinaia di cartellini di vario colore, su cui
eravi scritto: “W l’Accademia dei Coraggiosi che a decoro e lustro di Pomarance
votava unanime il restauro del Teatro” e “W il signor Emilio Bicocchi che il
nostro Teatro modificò ed abbellì con intelligenza e gusto”.
Nel 1989 l’11
febbraio arrivano le prime suore all’Istituto Bardini che apre l’attività il 18
luglio. Il 29 marzo muore improvvisamente un bimbo (certo Boldrini) il quale
dicesi avesse mangiato troppa frutta nel far “Sega la vecchia”! Mentre il
mercoledì 23 ottobre è di nuovo sulla scena a recitare nello
spettacolo”Fedora”, a beneficio della Società del Buon Cuore, la donna che
aveva partorito domenica notte del 13 ottobre, dopo la rappresentazione alle
stanze del Teatro della Compagnia Mazzanti, della quale ella faceva parte!
L’anno si chiude con la posa in opera della Meridiana a Tempo Medio alla
locanda Tosi dai padri Scolopi di Volterra. La giornata è però nuvolosa e
piove. Il Lessi fa infine un riepilogo di quest’annata: Annata pessima, grasce
pochissime; vino quasi nulla; e ne è venuto dalle Puglie e costa da £. 1,20 a £.1,40 il fiasco; solamente quello napoletano
costa £. 1. Olio £. 2,40 il fiasco; grano £. 15 e 16 il sacco, perché viene
d’America. Si è avuto l’89!”
Fine della
prima parte.
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