venerdì 19 dicembre 2014

  
Dina Ferri (1908 – 1930).

Few more tender and poignantly beautiful works have been published than these fragments from the lyrical journal of the young Sienese poetess, Dina Ferri, who died 1930 at the age of twenty. Even before her death she had begun to be acclaimed in Italy, and the Nazione said of her work: “All the lyrical forms of this Sienese shepherdess have the rare gift of naturalness-the force of originality.”
Within the soul of this young woman endowed with the traditional virtues of her race every experience was transmuted into sounding and evocative poetry. The discerning critic will appreciate the power of the country girl’s style. She brings fresh pleasure to lovers of poetry in the clearness of her vision and in the pure music which wells from her inner being without the artificiality  engendered by instruction in metrical art. She has what the Tribuna calls: ”…a fresh voice which comes to rejoice the hearts of those who thirst for simple and natural beauty-poetry untrammelled by the rules and restraints of pedantry”. The Notebook is the only record extant of her work, and so it is fortunate for English readers that the translation is a delicately able one, admirably suited to bring over into our tongue the tender nuances of the original (BRUCE HUMPHRIES, INC, Bosto, USA, 1933).

Remembering.

The snow fell white and dreary,
rough was the wind of night.
She was sewing, weary,
the crackling blaze was bright.

The flame burned clear,
the mother sat near.
She mused, she sewed…
In great flakes it snowed.

Translated from English by Karl.

Teneramente ed acutamente sono stati pubblicati i bei lavori dei “frammenti dal diario lirico della giovane poetessa Senese, Dina Ferri, morta nel 1930 all'età di ventidue anni. Anche prima della sua morte lei aveva cominciato ad essere acclamata in Italia, ed il quotidiano La Nazione disse del suo lavoro: “Tutte le forme liriche di questa pastorella senese hanno il pregio raro di naturalezza e di potenza dell'originalità.” All'interno dell'anima di questa giovane, dotata dalla natura di grandi sensibilità creative, ogni esperienza fu tramutata in musica e poesia evocativa. Il critico perspicace aumenterà di valore il potere dello stile della ragazza di campagna. Lei porta un fresco piacere  agli amanti della poesia nella chiarezza della sua visione e nella musica pura che sgorga dal suo essere interno, senza l'artificiosità procreata da istruzione nell’arte della metrica. Lei ha quella che, come l’ha chiamata il quotidiano Tribuna: … una voce fresca che viene a rallegrare i cuori di coloro che hanno sete per semplice e naturale desiderio della bellezza, libera dalle regole e limitazioni della pignoleria. Il “Quaderno del nulla” è l'unico frutto esistente del suo lavoro, e questa è una grande fortuna per lettori nella lingua inglese, che la traduzione è delicatamente capace, e ammirabilmente eseguita,  per apportare nella nostra lingua le sfumature tenere dell'originale (BRUCE HUMPHRIES, Inc Boston, Stati Uniti 1933).

Ricordando.

Cadea la neve bianca,
c’era il vento roco.
Essa cuciva stanca
e crepitava il fuoco.

Di presso la fiamma
sedeva la mamma.
Cuciva, pensava…
la neve fioccava.


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