CRONACHE DELLA
II^ GUERRA MONDIALE.
29 giugno
1944: Liberazione del territorio comunale di Castelnuovo di Val di Cecina,
Toscana, da parte delle truppe della V Armata degli Stati Uniti d’America.
Parte II.
In questa
scarna cronaca, talvolta di non semplice comprensione, manca qualsiasi accenno
al ruolo svolto dalle bande partigiane, ritenute dagli americani di nessun peso
militare. La testimonianza diretta di Doc, un ufficiale della V^ Armata, sentito
nel 1989, uno dei primi americani ad entrare in Volterra, fornisce minime
integrazioni: "...mi dispiace che ci sia poco da raccontare al Sindaco di
Castelnuovo perchè ci furono pochissimi combattimenti nell'area compresa tra la SS. 1 e la SS. 2 a sud della SS.68. Dopo la
caduta di Roma, il 4 giugno 1944, i tedeschi si ritirarono più velocemente di
quanto noi potessimo avanzare al loro inseguimento con la V ^ e l'VIII^ Armata. I nostri
autocarri dovettero essere utilizzati per trasportare le provvigioni lungo
tutto il tragitto da Anzio fino a Civitavecchia e massimamente a Piombino. La
resistenza era limitata a piccole squadre, lasciate indietro dai tedeschi per
rallentare la nostra avanzata, queste squadre sarebbero poi fuggite come meglio
potevano. In alcuni luoghi furono lasciate unità più consistenti: a Cecina, per
esempio, i tedeschi combatterono duramente al fine di guadagnare più tempo per
distruggere il porto di Livorno. La nostra avanzata fu compiuta dalla 36^
Divisione sulla SS. 1, e dai francesi sulla SS. 2, l 'area intermedia era
coperta dalla Unità Operativa Howze, formata da diverse unità leggere. Il 21
giugno 1944 la 1^ Divisione corazzata, rinforzata dal 349° Reggimento di
Fanteria della 91^ Divisione, assunse il controllo del centro. Questo deve
essere accaduto quando Piombino venne conquistata e quando i paesi ai quali il
Sindaco si riferisce furono sotto il controllo della 1^ Divisione corazzata e
del 361° Reggimento. Da quanto posso vedere le uniche unità tedesche nel centro
furono quelle impegnate a distruggere i ponti, le strade e gli impianti
elettrici di Larderello. La 36^ Divisione e i francesi ripiegarono su Napoli
per essere poi impiegati nella Francia del sud e furono rimpiazzati dalla 34^
Divisione e dal 6° Reggimento sudafricano. Ci furono forti combattimenti per le
colline nelle vicinanze di Cecina e anche a Livorno. La resistenza nemica nel
centro si manifestò dopo la caduta di Pomarance. Il 4 luglio 1944, l '88° Reggimento
penetrò sulla linea tra Pomarance e Volterra e si preparò all'attacco per
conquistare Volterra e altre terre del nord e spingersi verso il fiume Arno. La
difesa tedesca svolse una azione di retroguardia su tutto il territorio: da
Fondi, dove rompemmo la "linea Hitler", fino alla "linea
Gotica". Essa aveva il compito di rallentare la nostra avanzata dando ai
tedeschi più tempo possibile per fortificare il nord appenninico. I tedeschi
combatterono duramente in diversi luoghi, ma non demmo loro la possibilità di
fermarsi ed organizzarsi tra Roma e la linea di Volterra...".
Anche
in questo documento nessun accenno alla presenza, al ruolo, delle formazioni
partigiane che nella mentalità di una guerra combattuta su vasta scala, con
imponenti mezzi motorizzati e centinaia di migliaia di soldati, dovevano
costituire più un impaccio che un valido aiuto alle truppe combattenti. Ne è
infine la riprova il fatto che quando gli americani giunsero a Montieri
(Gerfalco) ed ebbero il primo contatto con il comando della XXIII Brigata
Garibaldi, nulla sapevano ancora della presenza in zona delle formazioni armate
dei partigiani.
(continua)
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