lunedì 30 giugno 2014

CRONACHE DELLA II^ GUERRA MONDIALE.
29 giugno 1944: Liberazione del territorio comunale di Castelnuovo di Val di Cecina, Toscana, da parte delle truppe della V Armata degli Stati Uniti d’America.
Parte II.

            In questa scarna cronaca, talvolta di non semplice comprensione, manca qualsiasi accenno al ruolo svolto dalle bande partigiane, ritenute dagli americani di nessun peso militare. La testimonianza diretta di Doc, un ufficiale della V^ Armata, sentito nel 1989, uno dei primi americani ad entrare in Volterra, fornisce minime integrazioni: "...mi dispiace che ci sia poco da raccontare al Sindaco di Castelnuovo perchè ci furono pochissimi combattimenti nell'area compresa tra la SS. 1 e la SS. 2 a sud della SS.68. Dopo la caduta di Roma, il 4 giugno 1944, i tedeschi si ritirarono più velocemente di quanto noi potessimo avanzare al loro inseguimento con la V^ e l'VIII^ Armata. I nostri autocarri dovettero essere utilizzati per trasportare le provvigioni lungo tutto il tragitto da Anzio fino a Civitavecchia e massimamente a Piombino. La resistenza era limitata a piccole squadre, lasciate indietro dai tedeschi per rallentare la nostra avanzata, queste squadre sarebbero poi fuggite come meglio potevano. In alcuni luoghi furono lasciate unità più consistenti: a Cecina, per esempio, i tedeschi combatterono duramente al fine di guadagnare più tempo per distruggere il porto di Livorno. La nostra avanzata fu compiuta dalla 36^ Divisione sulla SS. 1, e dai francesi sulla SS. 2, l'area intermedia era coperta dalla Unità Operativa Howze, formata da diverse unità leggere. Il 21 giugno 1944 la 1^ Divisione corazzata, rinforzata dal 349° Reggimento di Fanteria della 91^ Divisione, assunse il controllo del centro. Questo deve essere accaduto quando Piombino venne conquistata e quando i paesi ai quali il Sindaco si riferisce furono sotto il controllo della 1^ Divisione corazzata e del 361° Reggimento. Da quanto posso vedere le uniche unità tedesche nel centro furono quelle impegnate a distruggere i ponti, le strade e gli impianti elettrici di Larderello. La 36^ Divisione e i francesi ripiegarono su Napoli per essere poi impiegati nella Francia del sud e furono rimpiazzati dalla 34^ Divisione e dal 6° Reggimento sudafricano. Ci furono forti combattimenti per le colline nelle vicinanze di Cecina e anche a Livorno. La resistenza nemica nel centro si manifestò dopo la caduta di Pomarance. Il 4 luglio 1944, l'88° Reggimento penetrò sulla linea tra Pomarance e Volterra e si preparò all'attacco per conquistare Volterra e altre terre del nord e spingersi verso il fiume Arno. La difesa tedesca svolse una azione di retroguardia su tutto il territorio: da Fondi, dove rompemmo la "linea Hitler", fino alla "linea Gotica". Essa aveva il compito di rallentare la nostra avanzata dando ai tedeschi più tempo possibile per fortificare il nord appenninico. I tedeschi combatterono duramente in diversi luoghi, ma non demmo loro la possibilità di fermarsi ed organizzarsi tra Roma e la linea di Volterra...".

            Anche in questo documento nessun accenno alla presenza, al ruolo, delle formazioni partigiane che nella mentalità di una guerra combattuta su vasta scala, con imponenti mezzi motorizzati e centinaia di migliaia di soldati, dovevano costituire più un impaccio che un valido aiuto alle truppe combattenti. Ne è infine la riprova il fatto che quando gli americani giunsero a Montieri (Gerfalco) ed ebbero il primo contatto con il comando della XXIII Brigata Garibaldi, nulla sapevano ancora della presenza in zona delle formazioni armate dei partigiani.



(continua)


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