lunedì 30 giugno 2014

CRONACHE DELLA II^ GUERRA MONDIALE.
29 giugno 1944: Liberazione del territorio comunale di Castelnuovo di Val di Cecina, Toscana, da parte delle truppe della V Armata degli Stati Uniti d’America.
Parte I.

Nei giorni immediatamente successivi all’eccidio dei minatori e dell’uccisione di altri 10 partigiani, sul territorio comunale (altri 3 saranno uccisi successivamente in territorio extracomunale), cioè fino alla data del 26 giugno, ormai nell’imminenza dell’arrivo dei soldati americani, i tedeschi operarono per ripristinare e proteggere la rotabile 439 Castelnuovo-Volterra, con il 162 Battaglione del Genio, un Battaglione dell’Est e da polizia militare. Si tratta di unità della XIV Armata di Von Senger che da Roma si ritira lungo la costa tirrenica e dalle trasversali  della Val di Cecina e della Val di Merse, tallonata dagli americani e di altre unità  della Wermacht inviate dalla Danimarca, dall’Olanda dalla Slovenia e dalla Russia. Anche il gruppo di armate del generale Von Zangen che presidia il Nord italia invia la 162^ Turkmene mentre dall’Ungheria arriva la 16^ Divisione panzer grenadier SS Reichfuhrer agli ordini di Walter Reader. Affluiscono inoltre dal sud della Francia i giganteschi carri armati Tigre del 504° Battaglione. In alcune di queste divisioni in ripiegamento in Toscana sono presenti soldati della RSI: La strategia è quella di ritirarsi gradualmente, per attestarsi, come sappiamo sulla linea Gotica appenninica.

Relativamente alle operazioni degli americani disponiamo di una memoria del Tenente Colonnello Chester G. Starr, che offre una succinta descrizione delle operazioni militari lungo la costa tirrenica in direzione di Cecina e lungo la strada 439 in direzione Massa Marittima-Volterra:


"...la battaglia di Cecina fu la più amara battaglia sino allora combattuta dagli americani a nord di Roma, in quanto costò alla 133^ Fanteria la perdita di 16 ufficiali e 388 soldati, tra uccisi, feriti e dispersi. Con gli altri reggimenti della 34^ Divisione, già al di là della S.S. 68, l'intera divisione era ormai pronta all'avanzata finale sul grande porto di Livorno, circa 20 miglia a nord sulla costa. Mentre la 34^ si stava spingendo a nord nella sua avanzata, il resto della 5^ Armata era ancora fermo sulla linea della S.S. 68 che fu raggiunta, lungo tutto il fronte, solo il 7 luglio 1944. Nella metà destra del IV° Corpo di Zona, la 1^ Divisione Corazzata si fece strada su un fronte vasto talvolta 20 miglia, in un territorio impervio e montuoso dove le strade erano scarse e tortuose. Inizialmente le truppe da combattimento "A", guidate dal Colonnello Daniel, e le truppe da combattimento "B", agli ordini del Generale Allen, stavano rispettivamente sulla destra e sulla sinistra della strada statale 439 Massa Marittima - Pomarance, ma il carattere morfologico accidentato dell'area suggerì l'impiego della divisione di riserva di zona, l'Unità Operativa Howze, al centro del settore. I comandanti approfittarono di ogni strada secondaria della zona per suddividere le loro unità in colonne più piccole e, a un dato momento, durante le prime tappe della avanzata, gli elementi della Divisione si muovevano verso nord lungo sette diverse strade e sentieri. Raramente più di due carri armati in testa a ogni colonna potevano trovare la posizione di tiro lontano dalla strada; l'avanzata dell'Unità corazzata fu caratterizzata principalmente da piccole scaramucce che duravano mezza giornata o anche meno. Alcuni soldati morirono, altri furono feriti, ma l'avanzata continuò. Agli inizi di giugno 1944 il fianco destro della Divisione era quello più avanzato, con la colonna sinistra delle truppe di combattimento "B" che controllava la strada statale 68, circa 7 miglia a sud-ovest di Volterra. Il resto delle truppe da combattimento "B", l'Unità operativa Howze e le truppe da combattimento "A", erano scaglionate sulla retroguardia destra. Durante i nove giorni precedenti la Divisione era avanzata di 33 miglia in linea d'aria e di quasi tre volte tanto sul percorso caratterizzato da strade strette e tortuose su terreno impervio. Nei nove giorni successivi furono guadagnate solo 6 miglia poichè il nemico si difendeva con ostinazione lungo la linea della S.S. 68. Ben lontano, sulla destra, le truppe da combattimento "A", trascorsero i giorni dal 1 al 4 luglio dinanzi alla cittadina di Casole d'Elsa, sulla cima di un colle, 10 miglia a sud-est di Volterra. Vi fu un primo tentativo nel quale si fece fuoco con due compagnie di fanteria: 6 carri armati medi, 8 carri armati leggeri e 2 carri armati anfibi nemici vennero distrutti. Il 4° giorno, di buon ora, dopo sette tentativi, la cittadina fu infine conquistata. Da allora la 1^ Divisione corazzata difese le proprie linee in attesa di rinforzi da parte dell'88^ Divisione e dell'Unità operativa Ramey...".  (continua)


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