IL QUADRATO MAGICO “SATOR”
L’acropoli di Volterra è un luogo
magico e il Parco Fiumi il suo gioiello. Cammino solitario, vedo solo la
bellezza, anche se l’incuria degli uomini e lo scorrere del tempo la feriscono.
Gli scavi archeologici sono interrotti, chiusa l’affascinante cisterna romana…non c’è
un’anima viva quassù ed anche i lieti ricordi mi
appaiono freddi e lontani. Un piccolo cippo, che non avevo notato prima, mi
incuriosisce. E’ stato donato alla gemella Volterra da Wunsiedel “Citta del
Teatro” il 1° settembre 2007. Ah! Wunsidel, lassù ad Est nell’Alta Baviera,
dove trascorsi due giorni felici! La sommità del cippo marmoreo ha
forma di quadrato, e un quadrato v’è tracciato contenente su cinque righe orizzontali cinque parole di cinque lettere
ciascuna
SATOR
AREPO
TENET
OPERA
ROTAS
Ma cosa vorranno dire queste
parole concatenate magicamente che si leggono sia in orizzontale che in
verticale ed anche a ritroso? Si tratta di un misterioso “quadrato magico”
fatto di parole scoperto, o almeno portato alla ribalta, nel 1936 da uno
studioso di graffiti Pompeo Della Corte. L’aveva individuato in una colonna
della Grande Palestra, nelle vicinanze dell’Anfiteatro di Pompei. Da allora
molti studi sono stati compiuti su questo quadrato magico dal nome di SATOR,
addirittura riunendo le cinque parole in sequenza in una frase palindroma, cioè
che può essere letta in senso inverso:
SATORAREPOTENETOPERAROTAS
Il
seminatore Arepo tiene tra le mani le sue opere
?
Molte sono le derivazioni e le
interpretazioni del quadrato SATOR,
dagli anagrammi cristiani, a quelli diabolici, a quelli spiritosi…fino a
giungere alla croce dei Cavalieri Templari unendo le due parole TENET e
congiungendo A con A ed O con O di ogni parola. Dalle lettere il passaggio ai
numeri si sbizzarrisce in complicate formule della Kabbala ebraica. In ultimo:
la ricerca dei luoghi dove compare il quadrato magico” sviluppa anche un po’ di
turismo ed a tutte le località note vorrei adesso aggiungere quella di Volterra
che in Toscana si unisce a Campiglia Marittima (LI) e Siena. Rino Camilleri,
in un suo bel saggio, “Il quadrato magico", edito da Rizzoli, 1999, offre una versione attendibile e letterale
della frase latina: il seminatore
dell’Areopago detiene le chiavi dell’Opera . L’Aeropago era la collina di
Marte (dio che i greci chiamavano Ares). Ma qual'è il significato filosofico? Mille
e mille sono le possibili soluzioni, specialmente considerando che da
talismano dei pagani s’è tramutato in oggetto di mistero esoterico per i
cristiani.
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