Il giro del Canalino.
Per fare una breve
passeggiata urbana (evitando incontri spiacevoli, come i lupi), percorro il “giro
del Canalino”, che parte dalla mia casa, oltrepassa il Canale e prende il
secondo bivio a destra, in ripida discesa (adesso asfaltato, ma un tempo solo imbrecciato),
e raggiunge il Palazzo de Larderel ai Lagoni immettendosi sulla via principale che sale
verso il paese. Si può percorrere infine la passerella pedonale panoramica e
raggiungere i giardini del Piazzone e poi via Gramsci e via Fucini, da dove
sono partito. Ci sono molte cose da osservare in questo percorso, ed anche
molti ricordi. Le cose da osservare sono “brutture”, e non mi ci soffermo, mentre
i ricordi, seppur lontani, sono ancora vivi e luminosi: la caduta di bicicletta
con abrasioni in tutto il lato destro del corpo, il “Lagon de’ cani” ancora
ribollente di melma e fumante, l’Ortone dell’Azienda Agricola della Larderello
SpA, e, infine, il giardinetto con la fontanella, dove sbocciarono i nostri
primi amori; ed anche il muro al quale era addossato il capannuccio di Baldo,
che vi creava i suoi capolavori artistici, oggetti e strutture in ferro ed
acciaio, ed in più ci raccontava le sue vicende di guerra e di Resistenza! Un “piccolo
mondo antico” che non c’è più.
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