Queste
giornate lunghe…
In questo periodo mi
sono riavvicinato alla poesia mettendo la fine ad una raccolta iniziata nell’anno
2000 e proseguita fino a questa data, “Non tutto morirò”, composta da 38 testi. Alcuni di essi saranno
inseriti nei quattro numeri del trimestrale “La Comunità di Pomarance”, nell’anno
2021, mentre la maggior parte dei rimanenti dovrà attendere tempi migliori
nella fine “sicura” della pandemia, per un’edizione privata in un centinaio di
copie. Va’ bene! Finché c’è vita c’è speranza! Forse, dopo una attenta
correzione del testo, ne inserirò qualcuna su questo blog, strada facendo.
Adesso, non avendo
timore di essere coinvolto né contaminato, leggo con grande interesse i testi
di alcuni poeti che occhieggiano su un ripiano alla mia destra: R.M. Rilke,
Poesie 1907-1926; Gabriela Mistral, Sillabe di fuoco; e Louise Gluck, Ararat.
Di questa ultima
poetessa metto un testo in lingua inglese, per le mie affezionate parenti
americane!
Confession
To say I’m without fear
-
It wouldn’t be true.
I’m afraid of sickness,
humiliation.
Like anyone, I have my
dreams.
But I’ve learned toh
ide them,
to protect myself
from fulfillment: all
happiness
attracts the Fates’
anger.
They are sisters, savage
-
in the end, they have
no emotion but envy.
Louise Gluck è autrice
di dodici libri di poesie e due raccolte
di saggi. Ha vinto il premio Nobel per
la letteratura nel 2020. Ha vinto molti altri premi internazionali e nazionali.
Insegna a Yale e Stanford e vive a Cambridge, nel Massachusetts. Il volume
ARARAT, dal quale ho tratto questa poesia, è stato pubblicato nel 2021 da “Il
Saggiatore”
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