lunedì 19 dicembre 2016



In primo piano, a sinistra, mio padre Renzo.

Ricordo del mio babbo.

L’agrifoglio [i]

                      A mio padre                        

Solo una volta, nel tempo del Natale,
salimmo il sentiero montano,
come eroi che non conoscono il male,
sicuri e lieti d’un antico amore.

Un albero grande lassù ci attendeva,
le piccole bacche brillavano rosse
sul lucente smeraldo e c’era
una spruzzata di neve…

Pareva quel luogo il dolce sogno
dell’alba dell’uomo,
ove tutto è capito, tutto perdonato,
e si ritorna bambini felici e immortali.

Ora, forse, non senti il vento
tra i rami dell’agrifoglio
né il mio dolore che sempre si rinnova
quando ritornano i giorni incantati
e il suono dei flauti
accarezza la sera immota.

El acebo

            A mi padre

Sólo una vez, en tiempo de Navidad,
subimos el sendero montano,
como héroes que no conocen el mal,
seguros y dichosos de un vetusto amor.

Un gran árbol allá arriba nos aguardaba,
las pequeñas bayas brillaban rojas
sobre la deslumbrante esmeralda
de un manto de nieve…

Parecía aquel lugar del dulce sueño
del amancer del hombre,
donde todo es comprendido, todo perdonado,
y devuelve la alegría e inmortalidad infantiles.

Ahora, quizás, no sienta el rumor del viento
entre las ramas de acebo,
ni mi dolor que siempre vuelve
cuando retornan los mágicos días
y el sonido de las flautas
acaricia la noche quieta.




[i] Le poesie: L’agrifoglio, Io t’insegnavo a veder le stelle, Nella morte si dissolve ogni dolore, l’anima mia è smarrita, dedicate a mio padre, Renzo (1915 – 1985), successivamente alla sua morte avvenuta il 19 gennaio 1985 a Volterra, furono pubblicate ne “Il Sillabario”, inserto letterario della rivista La Comunità di Pomarance, n. 2/1997. Per un profilo più ampio di mio padre si veda “Per mio padre” in La vita larga, pp. 81-82, Grafitalia, 2010. Si veda anche: “Autobiografia di Groppi Carlo, 1938-1963”, depositata al centro Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano (AR). 

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