In primo piano, a sinistra, mio padre Renzo.
Ricordo del mio babbo.
L’agrifoglio [i]
A mio padre
Solo una volta, nel
tempo del Natale,
salimmo il sentiero
montano,
come eroi che non
conoscono il male,
sicuri e lieti d’un
antico amore.
Un albero grande
lassù ci attendeva,
le piccole bacche
brillavano rosse
sul lucente smeraldo
e c’era
una spruzzata di
neve…
Pareva quel luogo il
dolce sogno
dell’alba dell’uomo,
ove tutto è capito,
tutto perdonato,
e si ritorna bambini
felici e immortali.
Ora, forse, non
senti il vento
tra i rami
dell’agrifoglio
né il mio dolore che
sempre si rinnova
quando ritornano i
giorni incantati
e il suono dei
flauti
accarezza la sera
immota.
El acebo
A mi padre
Sólo una vez, en tiempo de Navidad,
subimos el sendero
montano,
como héroes que no conocen el mal,
seguros y dichosos de un vetusto amor.
Un gran árbol allá arriba nos aguardaba,
las pequeñas bayas brillaban rojas
sobre la deslumbrante esmeralda
de un manto de nieve…
Parecía aquel lugar del dulce sueño
del amancer del hombre,
donde todo es comprendido, todo perdonado,
y devuelve la alegría e inmortalidad infantiles.
Ahora, quizás, no sienta el rumor del viento
entre las ramas de acebo,
ni mi dolor que siempre vuelve
cuando retornan los mágicos días
y el sonido de las flautas
acaricia la noche
quieta.
[i] Le poesie:
L’agrifoglio, Io t’insegnavo a veder le stelle, Nella morte si dissolve ogni
dolore, l’anima mia è smarrita, dedicate a mio padre, Renzo (1915 – 1985),
successivamente alla sua morte avvenuta il 19 gennaio 1985 a Volterra, furono
pubblicate ne “Il Sillabario”, inserto letterario della rivista La Comunità di Pomarance, n.
2/1997. Per un profilo più ampio di mio padre si veda “Per mio padre” in La
vita larga, pp. 81-82, Grafitalia, 2010. Si veda anche: “Autobiografia di
Groppi Carlo, 1938-1963” ,
depositata al centro Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano (AR).
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