Alice
Munro.
Un giorno qualunque, un incontro
a sorpresa illumina le loro solitudini…: “Peccato che non ci sia ancora la
luna, è proprio bello qui, seduti sotto il tiglio, quando c’è la luna. – E’
bello anche così…Gli passò un braccio
intorno alle spalle, fino a sfiorarle il seno, come se fosse un gesto
più che naturale, e come se avesse a disposizione tutto il tempo del mondo.
Avvicinò le sue labbra alle sue labbra, non propriamente un bacio sulla bocca, ma riuscì a percepire
un aroma di mandorle e di sale. A Jinny quella sembrò la prima volta che le
capitava di essere coinvolta in un bacio che era un evento in se. L’intera
vicenda, in sé e per sé. Il prologo delicato, la stretta sapiente, l’osare e il
ricevere disinvolti, l’indugio di un grazie, il ritirarsi appagato. “E’ per me
la prima volta che bacio una ragazza.” – Probabilmente ne avrai baciate
parecchie – disse lei, - prima di giungere a me.”- Eh, già – disse - si, è
probabile.” Quello che provava era una specie di leggerezza indulgente, quasi
una voglia di ridere. Un fremito di affettuosa ilarità, che ebbe la meglio su
tutto il dolore e il senso di vuoto, per il momento.
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