Stelle d’aprile.
In attesa di uno dei più piccoli
sciami meteorici dell’anno, le Liridi, circa una decina di meteore all’ora, tra
la Lyra ed
Hercules, vicino alla brillante Vega, che si potranno osservare intorno al 21
aprile (ma la data è variabile e non so bene quale sia quella esatta), mi sono
attardato a scrutare il cielo notturno, ad occhio nudo e con l’ausilio di un
piccolo binocolo, cielo particolarmente profondo e sereno. Purtroppo non ho
potuto individuare uno degli oggetti celesti più interessanti, la galassia M51,
una chiazza nebbiosa, benché lo spazio nella quale si trovava era facilmente
localizzabile nella costellazione dei Cani da caccia. Si tratta di una famosa
galassia a spirale chiamata Whirlpool Galaxy (Galassia Vorticosa), distante da
noi 18 milioni di anni luce. Tuttavia ho potuto veder bene l’Orsa Maggiore e le
sette caratteristiche stelle del Carro, tra le quali la penultima del timone,
Mizar, è una stella “doppia” ed ha vicinissima una compagna, Alcor, facilmente
visibile. Ma, spingendo lo sguardo ad est, ecco, ancora bassa sull’orizzonte,
la scintillante Vega, la quinta per
luminosità di tutto il cielo, nella costellazione della Lyra. Vega dista da noi
26 anni luce e la sua massa è di circa tre volte più grande del Sole, ma emette una radiazione luminosa 50
volte maggiore. Nel 1983 un satellite artificiale IRAS (Infra-Red Astronomy
Satellite), fece una scoperta sorprendente: Vega è circondata da un alone di
polveri oscure che si stanno condensando in un sistema di pianeti, un sistema
solare tutto nuovo. Avendo un’età di poche centinaia di milioni di anni,
l’astro è infatti molto più giovane del Sole. Forse, tra qualche miliardo di
anni, su uno dei pianeti che ora si vanno formando si evolverà la vita.
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