Io e gli ebrei.
Nel 1962 avviai
rapporti epistolari con una giovane mamma appartenente alla borghesia
di Zurigo, e, quasi contemporaneamente, con una ragazza di Praga e un anziano
ebreo, il signor Fialka, di Plzen. Da questi contatti nasceranno amicizie
durevoli che avranno un ruolo molto
importante nella mia vita. La figlia di Fialka, Jarka, aveva sposato Rudolf
Loewy, un ex combattente della Legione Cecha in Inghilterra ed avevano due
figli. Vivevano a Plzen. Rudolf aveva, tra gli altri parenti, un cugino,
Edmond, che viveva a Sidney in Australia.
Anche lui aveva fatto parte della Legione Cecha. Dopo la guerra, laureato,
aveva avuto un ruolo all’interno dell’ONU. Andato in pensione decise di
lasciare Sidney e rientrare in Cecoslovacchia, anche per recuperare, insieme a
Rudolf, il patrimonio di famiglia, dopo l’instaurazione della nuova Repubblica
Cecha. Ci siamo frequentati assiduamente, con scambi di visite reciproche, fino
al 2000. Dopo questa data i rapporti sono stati mantenuti epistolari, fino alla
loro morte. Adesso ci sono figli e nipoti, ma ormai il passato e le storie
lontane, ed anche drammatiche, non gli interessano più. Anche la giovane mamma
zurighese è morta, all’età di 94 anni e un tenue rapporto è stato mantenuto con
uno dei suoi figli che ha consentito alla riunificazione di tutto il nostro
carteggio esistente.
Nell’anno 2003 dedicai il mio
libro “La piccola banda di Ariano” a Rudolf Loewy, che contiene una sua
succinta biografia.
In questi decenni di
frequentazioni personali e scambio ho potuto raccogliere molto materiale
storico sul tema della deportazione degli ebrei dalla Cecoslovacchia ad opera
dei nazisti, che mi ha portato ad altre conoscenze, comprese molte biografie e
autobiografie di ebrei residenti in
Toscana al momento dell’applicazione delle ”leggi razziali” di Benito
Mussolini.
Ho raccolto molte
testimonianze da parte di Elie Lattes, Eugenia
ed Elena Servi, Lydia Spizzichino Calò, e, in particolare da: Cesy Soldani, Memoria
su “Le vicende degli ebrei nella provincia di Grosseto durante il periodo della
Repubblica di Salò”, testo non firmato, di grande interesse; Racconto di Marisa
Bemporad; Racconto di Cesare Nunes; Testimonianza di Bruno Desideri; Racconto
di Sergio Servi; Racconto di Elio Levi; Racconto di Roberto Nizzi; Racconto di
Aldo Paggi; Informazioni di Elena Servi, da suoi documenti; Racconto di Elena
Servi; Luciana Rocchi, Shoah Grosseto; IL TIRRENO, Testimonianza di Ariel
Paggi, Un bambino nella tempesta; Edda Servi,
Memorie; Marisa Bemporad Giugni, Dall’ostilità all’ospitalità; Francesca
Fancello e Valentina Domeniconi La piccola Gerusalemme, storia e memorie della
Comunità ebraica di Pitigliano; Pietro Felici, Il salvataggio della famiglia Paserman; Lydia
Spizzichino Calò, Reliving that period of anguish; Luciano Servi, Memorie;
Alearda Lattes, Diario; Sonia Oberdorfer, A Marco; Filippo Zabban, Tremarono i
Lungarni, Firenze tra il ’44 e il ’45; Gabriele Bedarida, Racconto; Marco
Servi, Racconto; Angelo Biondi, Racconto; Cesare Nunes, Racconto; Sergio Servi,
Racconto; Aldo Paggi, Racconto; Carlo Groppi, Lettera a T.K e YAD VASHEM di
Gerusalemme.
Con Rudolf ho fatto
ricerche delle “liste” degli ebrei
deportati dalla Boemia Occidentale, ho eseguito documentazione fotografica su
antichi cimiteri ebraici abbandonati, ho visitato e fotografato Terezin, disegni e poesie dei
bambini. Sono stato ospite del Centro di Documentazione sulla Shoah di
Simon Wiesenthal a Vienna. Ho conosciuto e parlato con
alcuni ebrei cechi.
La mia corrispondenza con Eugenia Servi ed Elie Lattes è
stata intensa e prolungata negli anni, fino alla loro morte. Ho dato il mio
contributo ad Ariel Paggi per la scrittura delle sue testimonianze ed a Laura
Paggini per il suo libro “Leggero come una piuma” che tratta le vicende dei
bambini che nel dopoguerra frequentarono l’ex Campo di internamento di
Roccatederighi. Ho collaborato con la stampa ebraica italiana per la vicenda di
questo Campo ed ho tenuto alcune conferenze nelle Colline Metallifere. Sono
stato iscritto all’Associazione Italiana “I figli della Shoah” ed ho promosso e
presentato la grande mostra-documentario su AUSCHWITZ a Castelnuovo di Val di
Cecina. Sono stato a Gerusalemme ed ho
visitato Yad Vaschem. Ho visitato i lager di Mauthausen; Berger-Belsen; Dachao,
Auschwitz-Birkenau; Lublino, Buchenwald. Ho visitato Musei dell’Olocausto a
Parigi e Cracovia, Roma, Varsavia…
Il GIORNO DELLA
MEMORIA è anche il mio giorno. E vorrei che fosse patrimonio di tutti gli
italiani.
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