sabato 25 gennaio 2020


Io e gli ebrei.

Nel 1962 avviai  rapporti epistolari con una giovane mamma appartenente alla borghesia di Zurigo, e, quasi contemporaneamente, con una ragazza di Praga e un anziano ebreo, il signor Fialka, di Plzen. Da questi contatti nasceranno amicizie durevoli  che avranno un ruolo molto importante nella mia vita. La figlia di Fialka, Jarka, aveva sposato Rudolf Loewy, un ex combattente della Legione Cecha in Inghilterra ed avevano due figli. Vivevano a Plzen. Rudolf aveva, tra gli altri parenti, un cugino, Edmond, che viveva  a Sidney in Australia. Anche lui aveva fatto parte della Legione Cecha. Dopo la guerra, laureato, aveva avuto un ruolo all’interno dell’ONU. Andato in pensione decise di lasciare Sidney e rientrare in Cecoslovacchia, anche per recuperare, insieme a Rudolf, il patrimonio di famiglia, dopo l’instaurazione della nuova Repubblica Cecha. Ci siamo frequentati assiduamente, con scambi di visite reciproche, fino al 2000. Dopo questa data i rapporti sono stati mantenuti epistolari, fino alla loro morte. Adesso ci sono figli e nipoti, ma ormai il passato e le storie lontane, ed anche drammatiche, non gli interessano più. Anche la giovane mamma zurighese è morta, all’età di 94 anni e un tenue rapporto è stato mantenuto con uno dei suoi figli che ha consentito alla riunificazione di tutto il nostro carteggio esistente.

Nell’anno 2003 dedicai il mio libro “La piccola banda di Ariano” a Rudolf Loewy, che contiene una sua succinta biografia.

In questi decenni di frequentazioni personali e scambio ho potuto raccogliere molto materiale storico sul tema della deportazione degli ebrei dalla Cecoslovacchia ad opera dei nazisti, che mi ha portato ad altre conoscenze, comprese molte biografie e autobiografie di ebrei  residenti in Toscana al momento dell’applicazione delle ”leggi razziali” di Benito Mussolini.

Ho raccolto molte testimonianze da parte di  Elie Lattes, Eugenia ed Elena Servi, Lydia Spizzichino Calò, e, in particolare da: Cesy Soldani, Memoria su “Le vicende degli ebrei nella provincia di Grosseto durante il periodo della Repubblica di Salò”, testo non firmato, di grande interesse; Racconto di Marisa Bemporad; Racconto di Cesare Nunes; Testimonianza di Bruno Desideri; Racconto di Sergio Servi; Racconto di Elio Levi; Racconto di Roberto Nizzi; Racconto di Aldo Paggi; Informazioni di Elena Servi, da suoi documenti; Racconto di Elena Servi; Luciana Rocchi, Shoah Grosseto; IL TIRRENO, Testimonianza di Ariel Paggi, Un bambino nella tempesta;  Edda Servi, Memorie; Marisa Bemporad Giugni, Dall’ostilità all’ospitalità; Francesca Fancello e Valentina Domeniconi La piccola Gerusalemme, storia e memorie della Comunità ebraica di Pitigliano; Pietro Felici,  Il salvataggio della famiglia Paserman; Lydia Spizzichino Calò, Reliving that period of anguish; Luciano Servi, Memorie; Alearda Lattes, Diario; Sonia Oberdorfer, A Marco; Filippo Zabban, Tremarono i Lungarni, Firenze tra il ’44 e il ’45; Gabriele Bedarida, Racconto; Marco Servi, Racconto; Angelo Biondi, Racconto; Cesare Nunes, Racconto; Sergio Servi, Racconto; Aldo Paggi, Racconto; Carlo Groppi, Lettera a T.K e YAD VASHEM di Gerusalemme.

Con Rudolf ho fatto ricerche  delle “liste” degli ebrei deportati dalla Boemia Occidentale, ho eseguito documentazione fotografica su antichi cimiteri ebraici abbandonati, ho visitato  e fotografato Terezin, disegni e poesie dei bambini. Sono stato ospite del Centro di Documentazione sulla Shoah di Simon  Wiesenthal  a Vienna. Ho conosciuto e parlato con alcuni  ebrei cechi.

La mia corrispondenza con Eugenia Servi ed Elie Lattes è stata intensa e prolungata negli anni, fino alla loro morte. Ho dato il mio contributo ad Ariel Paggi per la scrittura delle sue testimonianze ed a Laura Paggini per il suo libro “Leggero come una piuma” che tratta le vicende dei bambini che nel dopoguerra frequentarono l’ex Campo di internamento di Roccatederighi. Ho collaborato con la stampa ebraica italiana per la vicenda di questo Campo ed ho tenuto alcune conferenze nelle Colline Metallifere. Sono stato iscritto all’Associazione Italiana “I figli della Shoah” ed ho promosso e presentato la grande mostra-documentario su AUSCHWITZ a Castelnuovo di Val di Cecina.  Sono stato a Gerusalemme ed ho visitato Yad Vaschem. Ho visitato i lager di Mauthausen; Berger-Belsen; Dachao, Auschwitz-Birkenau; Lublino, Buchenwald. Ho visitato Musei dell’Olocausto a Parigi e Cracovia, Roma, Varsavia… 

Il GIORNO DELLA MEMORIA è anche il mio giorno. E vorrei che fosse patrimonio di tutti gli italiani.

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