MONTEROTONDO MARITTIMO,
IL LUOGO CHE NON HA MAI DIMENTICATO LA “RESISTENZA” .
Sabato 8 giugno 2019, “giornata del ricordo” della Resistenza
e dei suoi caduti. Una giornata intensa di incontri, di commozione ed anche di quell’orgoglio che
permea la piccola Comunità. I vivi si
sono nuovamente incontrati coi loro “eroi”, quelli che nel momento decisivo
nella storia d’Italia e dell’Umanità, si schierarono dalla parte del BENE
contro le forze del MALE, per la democrazia contro la dittatura, la fratellanza
contro la Shoah, la PACE contro la guerra. Onore dunque alla RESISTENZA ed alle
formazioni che combatterono nelle Colline Metallifere Toscane contro
preponderanti forze armate naziste e fasciste della Repubblica Sociale Italiana di Benito Mussolini: la Spartaco
Lavagnini, la 23^ Brigata Garibaldi “Boscaglia”, La 3^ Brigata Garibaldi con i
suoi distaccamenti, Camicia Bianca e Camicia Rossa. In questo territorio, ed in
quelli vicini, operò la Terza Brigata Garibaldi “Banda Camicia Rossa”, al
comando di Mario Chirici e Alfredo Gallistru. La Brigata ebbe numerose vittime,
e si coprì di gloria. Inoltre è a Monterotondo che nacque nel 1921 Norma
Parenti, uccisa dai nazifascisti il 23 giugno 1944 a Massa Marittima, eroina
della Resistenza, Medaglia d’Oro al Valor Militare. Alla cerimonia del mattino al
Teatro del Ciliegio di Monterotondo ed a quella del pomeriggio in Piazza Cheli,
di fronte al Monumento dei caduti, in Piazza Cheli, dove si sono esibiti i "cantori della Resistenza di Pardo Fornaciari, erano presenti due giovani
donne, due nipoti di Alfredo Gallistru, Medaglia d’Argento al Valor Militare alla
memoria, caduto durante la violenta battaglia ingaggiata contro impari forze
nazifasciste il 10 giugno 1944: Donatella e Giuseppina Gallistru. Giunte
appositamente dalla Sardegna, dal piccolo paese di Ruinas, dove Alfredo era
nato, hanno tratteggiato la figura dello zio, arricchendola di molti
particolari di intima familiarità. Sono
stato felice di averle incontrate, registrando ancora una volta il rispetto
senza odio che i familiari dei caduti
partigiani continuano a coltivare ed a trasmettere. Grazie Donatella, grazie Giuseppina. Ai miei amici, che mi concedono, pur i più
restandomi sconosciuti, un po’ del loro tempo, segnalo un’opera letteraria
importante, edita nella primavera 2019, scritta da Giacomo Mameli, anzi dal professore,
giornalista e letterato Giacomo Mameli, un sardo che ha saputo coniugare l’emotività del
narratore con la verità della storia. Si tratta di 7 storie di sardi e tra loro Vittorio Vargiu un partigiano
fucilato con altri tre suoi compagni il 14 giugno 1944 a Castelnuovo di Val di
Cecina e di Alfredo Gallistru, morto in battaglia a Monterotondo Marittimo il
10 giugno 1944, tratte dalle ricostruzioni che ne ho fatto nel volume “La
piccola banda di Ariano” ed in quello “Ora son fiore, albero, vento…”
attingendo, per quella di Gallistru, sia alle memorie del fratello Onorio, sia
quelle del suo amico e compagno partigiano Luigi Tartagli, ed quelle orali dello
scrittore Giuseppe Fiori, da me registrato a Monterotondo il 18 giugno 1995. Il
Libro di Mameli si intitola “La chiave dello zucchero” ed è edito da “Edizioni
il Maestrale, Nuoro”. www.edizionimaestrale.com
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