Omaggio a J. Seifert.
Quali labbra vorresti baciare?
Oggi
il tipografo ha dato il via alla stampa del mio nuovo libriccino di poesie “Notte
che sgorghi e ti dilati”. Tra circa una settimana sarà pronto ed inizierò la
distribuzione alle persone che l’hanno prenotato. A mano a coloro che abitano a
Castelnuovo di Val di Cecina, ed anche, tramite amici, alle persone
raggiungibili nei paesi del nostro territorio, da Volterra a Massa Marittima.
Ci vorrà un po’ di tempo, ma ormai il più è fatto! La tiratura finale sarà di
300 copie e le prenotazioni sono state
273. Ringrazio ancora una volta tutti coloro che mi hanno di nuovo
manifestato amicizia e stima. Spero soltanto di non deluderli del tutto. Già la
poesia in se stessa è una letteratura strana, anche quando è creata dai grandi
artisti, personalmente sono vecchio, non ho più quell’ardore della giovinezza,
e sono più propenso a guardare indietro che al futuro, con accenti abbastanza
usuali e malinconici, non certo invitanti per i lettori. Tuttavia seguo l’indicazione
del grande poeta Machado, cioè che solo camminando si traccia il cammino, anche
se il passo è stanco e la meta, ossia Itaca, l’sola della bellezza e dell’armonia,
irraggiungibile. Credo di essere perdonato.
Domandate che sanno fare
ancora le donne?
Ma tutto!
Se qualcuno distende sopra un
abisso
tre fili di paglia,
vi passano sopra con piede
leggero.
Come, non so spiegare,
ma ricordate
che i loro piedi hanno
inventato la danza.
Nei momenti liberi
lavorano a croce per il bosco
nero
le foglie di felce.
Se però càpitano nel bosco di
notte,
spengono con coraggio le
fiammelle fatue,
affinché neppure negli
acquitrini il viandante
abbia timore.
Hanno anche consigliato ai
timidi fiori
di riempirsi i calici
del familiare profumo.
Loro stesse sanno però come
di spada
far uso di profumi
pericolosi ancor più
che gli scorpioni velenosi
dei tropici.
Quel che è davvero
straordinario:
hanno inventato i seni,
ed essi sono belli
come i castelli della Loira.
Forse più belli ancora.
E che sanno fare gli uomini?
Non è molto.
Si sono inventati la guerra,
la miseria, la disperazione e
il gémito dei feriti.
Sanno forgiare folli cannoni,
ridurre città in macerie,
e intanto mettono bene in
mostra
il povero coraggio virile.
Hanno inventato le pompe di
benzina
e l’emancipazione delle
donne.
E in cambio di baci fra le
loro braccia
hanno progettato per loro sedili
speciali
che possano stare ancora
alle macchine
nell’ultimo mese di
gestazione.
Così è.
Ed è tutto, arrivederci,
adieu.
Volevate una cantilena da me
e ora c’è.