mercoledì 12 novembre 2014





LA GRANDE GUERRA, 1915 - 1918.

Il mio nonno materno morì nella ritirata italiana, sul Piave, cadendo dal mulo mentre guadava il fiume. Non fu colpito da un proiettile, ma dal calcio del mulo che lo prese proprio sul cranio! A casa rimase mia nonna con tre o quattro figlie, tutte femmine. Però non ho mai avuto una sua fotografia, perché la mia famiglia non ebbe legami stabili e mio padre e mia madre si separarono. Da pochi giorni ho trovato una bella immagine di quasi tutti i caduti del mio Comune, sono oltre cento. E' stata composta nel 1925, e, si presuppone, che ciò sia stato possibile per TUTTI i comuni d'Italia. Di quegli oltre 600.000 morti, il Partito Nazionale Fascista comprese ben poco, e dopo appena venti anni, l'Italia fu protagonista, prima di aggressioni ad altri popoli e poi, a fianco della Germania nazional-soscialista e del Giappone imperialista, dello scoppio della tremenda seconda Guerra Mondiale, con i suoi 50 milioni di vittime e la sperimentazione di armi atomiche, armi che con il loro sviluppo e crescente potenza distruttrice, possono mettere fine alla civiltà umana  sul pianeta terra.
Nell'affrontare l'avvento del 100° anniversario della Prima Guerra Mondiale, cerchiamo dunque di mettere da parte gli istinti bellicosi, i nazionalismi, la sete di dominio su altri popoli,  i fanatismi ideologici e religiosi, onorando i nostri morti e feriti, con le sole vere uniche parole degne dell' unica razza umana: LA PACE e LA FRATELLANZA, NELLA LIBERTA' e NELLA GIUSTIZIA SOCIALE. 

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