Alle mie tre Sante
(proverbi XIX)
Il bene non è per sempre,
il male non è per sempre:
in mezzo c’è il tempo dell’attesa.
Non dobbiamo essere travolti
dal rattristamento, né dal dolore:
cerchiamo di imparare.
L’amicizia scavalca la possessione,
spazza via le macerie dell’anima,
la distruzione e la morte.
Una misteriosa luce
che viene d’altri mondi
mi tocca l’anima con nostalgia
e durerà finché i sensori fisici
non periranno.
Forse anche la sorgente perirà,
ma quella luce attraverserà
il buio dell’universo,
vivrà per tempi inimmaginabili
e non si spezzerà.
Sono la pianta che cresce sulla roccia
senza attendere le piogge di primavera,
maturo sull’asprezza e sulla nudità
del mondo superficiale,
attingendo in profondo
agli elementi primari della creazione.
Ascolto il canto delle sante
che mi amano: Giacinta, Teresa
e Caterina (lei sempre sta con me),
ed a loro affido la mia anima.
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