venerdì 3 luglio 2020






Bella Follonica

Bella Follonica in questo giorno chiaro
di grecale, che scende dai monti
di neve e s’adagia sul mare.

Lieve cammino sulla sabbia d’oro
in un riflesso di sole e di gabbiani,
attento a non calpestare le orme
effimere che lasciano,
dove muore il mare.

Sempre gli stessi gesti
in questa città arcana,
gli stessi sguardi ai crinali oscuri
delle colline, oltre la marina,
tra Punt’Ala e Cala Violina,
tra le spine dei cactus e la scogliera
dove sbocciò l’amore.

L’amore è come l’orma e come il grido,
l’una preda dei flutti della dimenticanza,
l’altro del vento che non lascia ricordanza.

Ma il bacio non lo potrò scordare:
invano chiedo alle pietre di parlare,
invano al passato ritornare,
pietre e passato muti piangono
senza lacrime.

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