CASTELNUOVO NELL’OTTOCENTO
Ho visitato con
attenzione la bellissima Mostra iconografica allestita nella “Villa Ginori” di Castelnuovo di Val di
Cecina, nei giorni 20 e 21 ottobre 2018 in occasione della annuale “Castagnalandia”,
la Festa che richiama il simbolo stesso dello Stemma Comunale, quale identità
di un popolo che dal 1213 seppe conquistarsi l’autonomia dal potere degli
Alberti e proclamarsi “Libero Comune”, naturalmente sotto la protezione del
Comune di Volterra. I “lambardi”, terrazzani,
si dettero uno Statuto e si innalzarono ben al di sopra degli altri
popoli vicini, spartendosi terreni, acque e castagneti e boschi, si che la
piccola Comunità non fu assoggetta ai grandi latifondisti, ma seppe diffondere
idee di partecipazione alla cosa pubblica e benessere tra gli abitanti.
Dobbiamo quindi andare fieri delle nostre origini.
Di questi 800 anni di
storia, quest’anno si è intesi rappresentare il secolo XIX, con un allestimento di immagini, dipinti, oggetti,
documenti originali, strumenti musicali ecc.
La Mostra si svolge in
un percorso “didattico” ricco di novità e suggestioni. Le Associazioni promotrici
della Festa, Enel Green Power, ed il Comune in primis, nella persona del Sindaco
Dott. Albero Ferrini, il quale, come sappiamo, è un esperto della storia
locale, e non solo, di questo periodo,
hanno lavorato con passione e sapienza e con gusto negli arredi.
Anche la parte
terminale della Mostra, con le fotografie delle attività geotermiche, risalenti
soprattutto agli inizi del Novecento, ed
alle suggestioni delle immagini artistiche in grande formato delle grandi
strutte tecnologiche e impiantistiche, degli ultimi decenni, ben si innestano
sulle peculiarità di Castelnuovo di Val di Cecina, che fu tra i primi, con
quello di Monterotondo Marittimo, a veder nascere imprese di sfruttamento dei “lagoni”
per la produzione di acido borico, già dal 1810, prima con Paolo Mascagni e Santi-Tastoni, poi con
le Ditte Durval, Fossi, poi Belga, che saranno riunite alla Ditta dei Larderel,
soltanto nel 1912. E la “Villa Ginori”, in puro stile fiorentino, fu la sede
della Ditta Fossi e solo dopo questa data,
passò a Piero Ginori Conti. Ed è nei “lagoni”
di a Castelnuovo e Monterotondo che Hoefer e Mascagni scoprirono la presenza
dell’acido borico. Mentre nel 1787, il Granduca di Toscana Leopoldo I, in transito verso le Maremme a dorso di una
mula di gran pedaggio, di fronte allo spettacolo dei “lagoni” di Castelnuovo
che dalle sommità delle Bertole scendevano
ininterrottamente, ai fianchi e nel letto stesso del fosso "Riputido", fino alla “Buca del Tommi”, ebbe a pronunciare le
famose parole: “in questi fummacchi risiede un grandissimo tesoro”.
Anche, e soprattutto loro, fanno parte di diritto delle Celebrazioni dei
Bicentenario della Geotermia, non solo i Larderel e i Ginori.
Nessun commento:
Posta un commento