Apparente isolamento.
Dal mio apparente isolamento
comunico ai miei amati ignoti lettori che, in realtà, le mie giornate sono
ricche di lavoro e di speranze. Nulla, o poco, influiscono sulla mia vita le
vicende della deriva della politica dell’Italia, alle quali, in ottanta anni di esistenza mi sono “vaccinato”, anche se
avrei voluto qualcosa di meglio, non per me, ma per il popolo italiano, nel
quale conteggio anche gli ultimi arrivati, extracomunitari e profughi. Forse ci
vorranno ancora alcuni decenni di pace per veder operante una nuova umanità. Lo
spero, ma non ci sarò a vederla. Come diceva un altro Karl, i vecchi possono
solo prevedere, ma non vedere, e il messaggio e la speranza li lascio ai nipoti
che amo. Intanto ho terminato la lettura
di un libro meraviglioso: Vita della signora Curie, scritto dalla figlia Eva
nel 1937 e pubblicato in tutto il mondo. In Italia Mondadori pubblicò il volume
nel 1938, proprio nell’anno non solo della mia nascita, ma della introduzione
delle tristemente note Leggi Razziali di Mussolini! Quale contraddizione con il
contenuto di questo affascinante libro! Si dice che molte volte non siamo noi,
esseri umani, a cercare, ma talvolta noi siamo i cercati! E me lo fa pensare
anche questo libro che ho potuto prelevare dalla quotidiana esposizione di
libri usati presso la COOP ITALIA alle
Grondaie di Siena, dove mi reco abitualmente a fare la spesa! Per un
modicissimo volontario contributo
economico. In più lavoro alla compilazione di un Dizionario (per uso
personale) ed oggi ho preparato la
scheda relativa a Pietro Leopoldo, Granduca di Toscana e poi Imperatore d’Austria,
colui che riformò la giustizia penale
nel Granducato abolendo per la prima volta nel Mondo la pena di morte.
Ho infine aggiunto un verso ad una vecchia poesia che m’è venuto a mente in
mezzo al sonno stanotte, la poesia finiva con sposa. E vi ho aggiunto il verso “portando in dote una appassita rosa”.
Ieri
ho steso la prima bozza di una lunga
poesia-prosa, L’anno della grande neve, il 1956, del quale mi ero occupato
circa trentacinque o quaranta anni fa’. Dunque la memoria è ancora viva e capace
di accendere nuove luci e per mia buona sorte anche la creatività continua a sostenermi..
Nessun commento:
Posta un commento