Vado la lepre
Oggi ho terminato di comporre
l'Antologia de Il Canzoniere, scegliendo 160 poesie delle oltre 800 che lo
compongono. Scelta molto ardua e problematica in quanto, scorrendole di nuovo
tutte, mi sono reso conto che sarei dovuto arrivare almeno a 280-300. Tuttavia
le dimensioni mi consigliano la scelta fatta, che potrebbe portare addirittura
ad escludere dall'Antologia altre 30-40 poesie. E' stato come ripercorrere
quasi sessant'anni della mia vita, memoria ancora viva, dalla quale, m'è
risultato doloroso eliminare "le scorie" ad essa funzionali. A tarda
sera son salito in uno dei luoghi a me più cari. Il monte che ad ovest sale
dolcemente, un tempo pascoli e brughiera, dove ho vissuto alcuni anni bambino
con madre e sorellina, quando i genitori si separarono. Ci vado spesso lassù,
per una comoda strada rotabile, senza sbocco. Si vedono il mare, l'Isola
d'Elba, le montagne degli Appennini dalle Alpi Apuane, al Cimone al Fumaiolo e
più raramente, nelle giornate limpide e freddissime d'inverno, anche il Terminillo!
Anche adesso qualche pastore vi pascola le pecore. E' un luogo di caccia, sia
per il "passo" dei migratori, sia alla lepre ed anche al cinghiale.
Vi ho seppellito la mia gatta "Cirilla" e ogni tanto vado a mettere
una pietruzza sulla sua tomba che ormai si amalgama alla perfezione con
l'ambiente naturale. Proprio sulla sommità vi fu costruito un Centro di
Telecomando ad onde radio per collegare la Sardegna , poichè avendo posato i cavi sottomarini
che trasportavano la corrente continua dall'Isola ad una sottostazione
elettrica nell'area di Larderello, per poi trasformarla in corrente alternata,
occorreva il controllo istantaneo del sistema. Adesso questo Centro non è più
in funzione e le imponenti parabole che caratterizzavano il territorio sono
state quasi del tutto smantellate. I ricordi affluiscono ancora incessanti. E
le emozioni che più di trent'anni fa provai a descrivere in una poesia non sono
morte. Le ripropongo adesso:
Vado la Lepre
Solo la notte e il vento
che inesausto l’abbraccia
nel grande concerto dei grilli;
come il vento la memoria si scioglie
e l’anima trema: luna, volpe, bacca,
bruma, stella, respiro, isola, capanna
e amori, sogni, errori, certezze,
carezze di sere antiche
tra donne languide e amiche…
Chi sono? e perché quale dove?
Ahi! prove sempre più ardue
e
nuove,
nella mia vita,
come siepi di pruni disseccati
sulle pasture di tenero smeraldo!
Nessun commento:
Posta un commento