domenica 23 giugno 2013

Vado la lepre

Oggi ho terminato di comporre l'Antologia de Il Canzoniere, scegliendo 160 poesie delle oltre 800 che lo compongono. Scelta molto ardua e problematica in quanto, scorrendole di nuovo tutte, mi sono reso conto che  sarei dovuto arrivare almeno a 280-300. Tuttavia le dimensioni mi consigliano la scelta fatta, che potrebbe portare addirittura ad escludere dall'Antologia altre 30-40 poesie. E' stato come ripercorrere quasi sessant'anni della mia vita, memoria ancora viva, dalla quale, m'è risultato doloroso eliminare "le scorie" ad essa funzionali. A tarda sera son salito in uno dei luoghi a me più cari. Il monte che ad ovest sale dolcemente, un tempo pascoli e brughiera, dove ho vissuto alcuni anni bambino con madre e sorellina, quando i genitori si separarono. Ci vado spesso lassù, per una comoda strada rotabile, senza sbocco. Si vedono il mare, l'Isola d'Elba, le montagne degli Appennini dalle Alpi Apuane, al Cimone al Fumaiolo e più raramente, nelle giornate limpide e freddissime d'inverno, anche il Terminillo! Anche adesso qualche pastore vi pascola le pecore. E' un luogo di caccia, sia per il "passo" dei migratori, sia alla lepre ed anche al cinghiale. Vi ho seppellito la mia gatta "Cirilla" e ogni tanto vado a mettere una pietruzza sulla sua tomba che ormai si amalgama alla perfezione con l'ambiente naturale. Proprio sulla sommità vi fu costruito un Centro di Telecomando ad onde radio per collegare la Sardegna, poichè avendo posato i cavi sottomarini che trasportavano la corrente continua dall'Isola ad  una sottostazione elettrica nell'area di Larderello, per poi trasformarla in corrente alternata, occorreva il controllo istantaneo del sistema. Adesso questo Centro non è più in funzione e le imponenti parabole che caratterizzavano il territorio sono state quasi del tutto smantellate. I ricordi affluiscono ancora incessanti. E le emozioni che più di trent'anni fa provai a descrivere in una poesia non sono morte. Le ripropongo adesso:

Vado la Lepre

Solo la notte e il vento
che inesausto l’abbraccia
nel grande concerto dei grilli;
come il vento la memoria si scioglie
e l’anima trema: luna, volpe, bacca,
bruma, stella, respiro, isola, capanna
e amori, sogni, errori, certezze,
carezze di sere antiche
tra donne languide e amiche…
Chi sono? e perché quale dove?
Ahi! prove sempre più ardue
                                   e nuove,
nella mia vita,
come siepi di pruni disseccati
sulle pasture di tenero smeraldo!


Nessun commento:

Posta un commento