Ecco, si entra nell’85° anno di vita.
Il 3 settembre 1938 sono nato nel Vicolo del Serrappuccio a
Castelnuovo di Val di Cecina. Ma ci vollero alcuni anni per stabilire questa
data. In quanto sulle prime pagelle si trova scritto il 7 e in un’altra il 10
settembre. Comunque almeno il mese e l’anno sono certi. Dunque oggi s’entra
nell’85°. Una bell’età si direbbe. Poco dopo la mia nascita scattarono le
tristemente note “leggi razziali” in Italia, anticipo delle deportazioni degli
ebrei e dei Lager nazisti, alle quali contribuì il fascismo di Mussolini. Nel
pieno della guerra anche la mia famiglia si spezzò, uno zio materno, l’unico
maschio tra sei o sette sorelle partì con l’ARMIR in guerra sul fronte russo, e
non tornò più. Forse morto, forse accasato in una isba con una amorevole
contadina…Vissi tre anni in un podere tra i monti con mamma, nonni, sorellina e
contribuendo al lavoro, andando a parare le pecore sui poggi, perfino in
Pietralata! Certo le scuole elementari erano lontane, un paio di chilometri dal
podere, e dovevo percorrerli da solo, con grandi paure. Dovetti ripetere la
prima, perché ero a malapena riuscito a fare
“i bastoni” diritti! E dai, il secondo anno in prima, ma a metà anno
andai a bussare in paese ai miei nonni paterni
e così tagliai di netto i rapporti materni. Dopo le scuole elementari
feci l’esame di ammissione per le scuole medie che aprivano quell’anno a
Pomarance. Fui ammesso e mi piaceva studiare il latino ed il francese, ma mio
padre decise di farmela interrompere per prepararmi all’esame di ammissione alle
Scuole Aziendali della Larderello SpA. Eravamo in 100 aspiranti, tutti maschi,
e solo 33 lo superarono. Ed io tra loro. Fu così che dal 1951 al 1991 sono
andato ogni giorno a studiare e lavorare alla Società Larderello,
nazionalizzata nel 1963 nell’Enel. Ebbi
il prestigioso “Premio Bringhenti” alla fine del quadriennio alle
Aziendali e, pochi mesi dopo, fui immesso, come “manovale”, all’Ufficio
Geologico della Larderello SpA dove ebbi la fortuna di incontrare chi non solo
mi fu “collega”, ma “maestro”, come Lando Cellai, Lorenzo Dell’Agnello,
Ferdinando Battini e Renato Burgassi. Ma nei primi anni ’60 cominciarono a
diffondersi nuove teorie sull’organizzazione del lavoro, apparvero le prime
macchine al “centro meccanografico” e le schede perforate per la gestione del
personale. Furono anni di tumultuoso sviluppo della geotermia e di grandi
ritrovamento del vapore endogeno per alimentare centrali
geotermoelettriche. Fui avviato a
frequentare corsi di informatica e di programmazione lineare da applicare alla
costruzione di nuove e moderne centrali geotermiche, tra le quali quella di
Gabbro” a Larderello e quella di Piancastagnaio sul Monte Amiata. Devo molto ai
miei superiori che mi hanno valorizzato facendomi salire nella scala
professionale dalla più bassa categoria esistente a quella più elevata: geom
Carlo Chiavistrelli, geom Sergio Beneventi, ing. Anselmo Giovannoni, ing.
Giovanni Allegrini, ing. Ugo Cigni, ing. Palmerini. Ma, in più al lavoro, che
ho sempre amato, non mancai di svolgere attività sindacale, politica,
amministrativa, culturale, a vari livelli, locali e regionali, pubblicando
molti libri di storia, di letteratura e, infine di poesia. Quest’ultima si
colloca, come sappiamo, tra i “beni immateriali” e non ha bisogno di studi e ricerche ma
soltanto di emozioni e di ricordi lontani, vista l’evanescenza di quella
senile. Ebbene, entrando negli 85 anni di età, dopo circa 900 giorni di semi isolamento
dovuto alla pandemia da Covid, nutro ancora speranze per qualche pubblicazione
come un libriccino di poesie in lingua tedesca per non più di cento copie e un
contributo alla pubblicazione di un fascicolo a fumetti sulla poetessa Dina
Ferri. Ed oggi, 3 settembre 2022, ho ricevuto l’inaspettato dono da una amica
carissima, un mio ritratto! Il più bello che mi potessi aspettare! Grazie D.E.
Grazie!
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