martedì 19 gennaio 2021

 


La Pieve di Morba.

Dai tempi in cui il mio compagno alle Scuole Aziendali, Sergio Rossi (siamo negli anni ’50), abitava alla Casanova, ho iniziato ad interessarmi della “Pieve di San Giovanni Battista a Morba”, che sorge poco distante. Credo di averne parlato ripetutamente nei miei libri:  Né latino, né tedesco, né lombardo né francesco” (1996) e nel successivo “Sopra le tombe vecchie è passato l’aratro” ((2000) che affrontano la storia di Castelnuovo, dalle origini al 1500. Più recentemente ci sono state due interessanti Tesi di Laurea che raccontano la storia di questa Pieve matrice e delle opere d’arte in essa un tempo custodite e venerate, una di Silvia Bianchi (1996-1997) e l’altra di Anita Scalzi (2009-2010). Anche la chiesa del SS.Salvatore di Castelnuovo dipendeva da questa Pieve che sembra risalire a tempi molto antichi perché risulta esistente già nel X secolo come “sede giudicaria”. Un documento del 22 giugno 971 riporta infatti: “infra iuditaria de plebe s. Iohannis et s. Alexandri sito Morbam”. La pieve di Morba fu ribassata e modificata nel corso dei secoli  e  fu sconsacrata probabilmente nella seconda metà del sec. XVIII, con il trasferimento delle opere d’arte e di culto alla chiesa castellana di  Montecerboli. Sullo stato attuale non mi pronuncio: basta andare a vedere! 

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