Se di lassù mi vedi
a mio padre Renzo, grande musicista (1915-1985)
Natale era alle porte
quando un mio caro amico
venne a trovarti
e la morte era ormai vicina.
Entrammo dal piccolo giardino
che aveva qualche
rosa ancor fiorita
mostrando facce sorridenti,
e tu ci accogliesti lieto,
mentre al petto
stringevi la tua fisarmonica.
Ti chiesi, babbo suonaci
il Carnevale di Venezia,
e vidi occhi spenti riaccendersi
all’improvviso. Fu l’ultima volta:
scese la neve ed anche gli uccellini
abbandonarono il cipresso antico,
come tu la vita.
La Filarmonica con pochi musicanti
ti accompagnò fino al Canale,
la marcia funebre che sfidava il vento,
fece gli occhi
traboccar di pianto, caro babbo,
credimi, in tanti ti amavano.
Forse sarai stato contento
di morir senza
tormenti
in un bianco lettino di ospedale,
e, se di lassù mi vedi,
che io spolveri ogni tanto
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