Madonne.
Nel territorio delle Colline
Metallifere Toscane ed in particolare nei Comuni di Pomarance, Castelnuovo di
Val di Cecina e Monterotondo Marittimo, il culto antico per la Beata Vergine Maria,
ossia, per la “Madonna”, è stato molto intenso, probabilmente irradiatosi tra
il V e l’VIII secolo dalla “madre” di tutte le pievi, la sede episcopale di
Volterra che sotto Carlo Magno fu fissata nel complesso di Santa Maria, “intra moenia”, che poi diventerà la Cattedrale di “Santa
Maria Assunta in cielo”. Tale culto antico sul territorio è testimoniato dalla
presenza di numerose chiese ed opere d’arte a Lei dedicate, toponimi geografici
e di casolari, “fonti del latte”, “madonnini votivi”, da un Santuario mariano,
da leggende e canti sacri, nonché da una miracolosa apparizione e dalla
conservazione nella Chiesa di Montecastelli Pisano, nel Comune di Castelnuovo
di Val di Cecina, di una sua reliquia (oggi scomparsa), ossia “il sacro
capello”. I riferimenti mariani più noti e importanti sono: la Chiesa della Madonna della
Casa nei pressi di San Dalmazio, in Comune di Pomarance, la Chiesa della Madonna del
Libro alla Leccia, in Comune di Castelnuovo di Val di Cecina, nei pressi di
quella che nel secolo XV era la “selva lecciatina” nella quale, nel 1474, la Madonna apparve ad una
ragazza di 14 anni. Miracolosa apparizione che la Chiesa , pur avendo
celermente avviato il processo canonico presso il tribunale vescovile di
Volterra, non ha ancora convalidato. L’unico vero Santuario Mariano, custode
della statua lignea della Madonna attribuita a Luca Evangelista, portata nel VI
secolo in Maremma dai Santi Africani tra i quali Ottaviano, Giusto, Clemente,
Cerbone e Regolo, dopo varie vicissitudini e trasferimenti, non sempre
beneaccetti dall’interessata, si trova adesso nella borgata del Frassine, in
Comune di Monterotondo Marittimo nella Chiesa-Santuario a Lei dedicato dove si
festeggia solennemente il 25 aprile e il
lunedì’ dopo Pentecoste. Come si legge sulla nota informativa appesa
all’esterno “…ancora oggi in Santuario, per intercessione di Maria, si
constatano grandi grazie che Dio opera nei corpi e nei cuori di coloro che
confidano in lui”. Mi ci sono fermato per una breve sosta stamattina, tornando
a casa da Suvereto. Mi son tornati alla mente i racconti di mia suocera, Anna,
(1917-2008), di quando ragazza andava una volta all’anno in pellegrinaggio a
questo santuario su un carro tirato da bovi e in parte a piedi…ed alla sua
profonda ingenua fede. Proprio a lei dedico questo piccolo post.
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