lunedì 25 dicembre 2023
mercoledì 20 dicembre 2023
domenica 10 dicembre 2023
POESIE DI
CARLO GROPPI PUBBLICATE, AL 30 SETTEMBRE 2023: n° 332.
Anno di
nascita di Carlo: 1938 - Inizio scrittura poesie: 1952. Durante gli anni sono
andate disperse tra le 80 e le 100 poesie. Tutto il “Canzoniere” contiene oltre
1100 poesie, in 27 fascicoli rilegati. Esiste una copia a stampa con il PC, in
ordine generalmente cronologico + i testi su FB.
Poesie
pubblicate:
1963 – n°
2 – Libriccino con altri autori, in Italia.
1996 – n°
6 sulla Rivista trimestrale La Comunità di Pomarance. Molte altre sono state
pubblicate sulla Rivista negli anni successivi fino al 2023.
2007 – n° 29 in La cometa Swan: volumetto
rilegato.
2008 – n°
2 su il Foglio della Poesia di Volterra.
2008 – n°
10 in El poeta canta por todos, in lingua italiana-spagnola, con i testi di
Susana Ruiz Tarrias, volumetto rilegato.
2010 – n°
60 in La vita larga, volumetto rilegato.
2012 – n°
60 in Viandante nella memoria, volumetto rilegato.
2014 – n°
44 in Grazie alla vita, volumetto rilegato.
2016 – n°
34 in Notte che sgorghi e ti dilati, volumetto rilegato.
2018 – n°
7 in Nous sommes ici: 7 in lingua italiana-francese, con i testi di Luciana
Radi, e traduzione di Simone Lea Fayard, volumetto rilegato.
2019 – n°
22 in Poesie, con i testi di Luciana Radi, volumetto rilegato.
2021 – n°
20 in Non tutto morirò, volumetto rilegato.
2023 – n°
20 in La vita è sogno! In lingua italiana-tedesca, con i testi tradotti da
Doris e Wolfgang Ehrenstein, volumetto rilegato.
Tutti i volumi, pubblicati in 300-350 copie, sono esauriti!
venerdì 8 dicembre 2023
Per Mario, Anne e per l’arte!
Nei nostri tempi ipermoderni
tutto scorre con la rapidità della luce.
Compresa l’arte.
Il mondo magico della mente
abbraccia temi imperscrutabili,
e, forse, al di là dell’umano.
Ne era fermamente convinto
Mario Daniele, scultore e Accademico,
siciliano di nascita, approdato a Firenze,
ma cittadino europeo, e infine,
stabilitosi, con la moglie Anne Bruylants,
anch’essa premiata artista,
nell’antico Borgo di Castelnuovo,
a ridosso della Porta Fiorentina!
Mario è morto da pochi mesi,
il 16 giugno 2023,
lasciando un vuoto incolmabile
nella nostra piccola Comunità.
Rimangono di lui molte opere, inedite,
per una grande mostra antologica
che doveva esser allestita
presso l’Accademia
delle Arti del Disegno di Firenze.
Eravamo diventati buoni amici,
apprezzandomi più di quanto
meritassi.
Mario possedeva un altro dono:
sapeva apprezzare e valorizzare
pitture, sculture e poesie,
dei nostri paesani,
sempre pronto a commentarle,
esporle e lodarle.
Ricordo di Mario, tra i tanti,
un Festival artistico
di scultura, pittura, musica,
svoltosi nel settembre 2018
nel Borgo di Montecastelli Pisano,
da lui battezzato con il titolo di
“Il mondo magico della mente”,
del quale, con tanti collaboratori,
riuscì a coinvolgere ben 37 artisti.
Il bellissimo catalogo,
si avvalse del fotografo Fabio
Fiaschi
e di sua figlia Annalisa,
una mia splendida amica
che scruta le stelle!
In particolare, Mario apprezzava
le opere di un artista locale,
un pittore, il prof. Claudio Bruni,
il quale allestisce da anni,
insieme alla moglie Rosalia,
anch’essa pittrice,
nel suo grande spazio
al piano terra del Palazzo residenziale,
nella via centrale del paese,
le sue opere, antiche e moderne,
con ingresso libero.
Opere luminose e grandi,
dai brillanti colori,
quasi a renderle vive.
Consiglio di ammirare,
tra le tante,
due tele di piccolo formato,
tre volti di ragazze e un gatto:
i felini che piacciono a me!!!
sabato 2 dicembre 2023
PICCOLI INCONTRI LETTERARI (PIL).
ANNI FELICI.
Il progetto di questi “incontri” partì nel 2006 da
due-tre persone del Comune di Radicondoli, Lara, Rosella, Daniela e il luogo
prescelto fu l’allora Casa della Memoria “L’Aquilante” di Belforte. Lo scopo era quello di una socializzazione
intorno a temi creativi di scrittura, prosa, poesia, oroscopo, ed anche di
consumare un piccolo dolce e sorseggiare un bicchiere di spumante! Intanto stavamo
diventando amici! Gli incontri si svolgevano cosi: in ogni singola riunione c’era
un tema diverso (ma si poteva anche andare fuori tema) e, in senso rotatorio
ognuno poteva esprimersi. Seguiva una piccola discussione. Siamo partiti con un
incontro al mese, con qualche sfalsamento, fino all’inizio della pandemia che
ci ha bloccato per due anni. Cambiata la sede da Belforte a Radicondoli, persi
per strada alcuni del gruppo iniziale, i PIL sono ripresi nel 2023, ma qualcosa
era cambiato, sia nelle presenze, che nelle sedi, e, forse, anche per impegni
di lavoro delle storiche coordinatrici, così di incontri ne sono stati
effettuati soltanto tre. Il futuro rimane incerto. Nel 2017 fu pubblicato un
delizioso libriccino, con testi dei partecipanti e le originali locandine che
ogni volta annunciavano il PIL, vere e proprie piccole opere d’arte! Un inno
alla creatività!
Io, che fui “incoronato” poeta nel 2007 a Belforte da
una mia coetanea, scrittrice e poetessa, che non c’è più, Marta Liti, sono
stato un fedele partecipante, godendo, anche al ritorno, spesso nella sera e
nel buio, della magia del cielo, dei boschi, e delle presenze animali. Avevo
anche un ricordo lontanissimo, un amore adolescenziale al Mulino delle Cerbaie,
ormai sepolto tra le rovine e gli arbusti, lungo il fiume, e rallentavo la mia
corsa per mandare un saluto romantico a chi non c’era più! Ebbi anche un “apprezzamento”
letterario da una ragazza che aveva scelto come tema “Il Museo dell’Innocenza”,
parlando del mio viaggio a Istanbul, al mio amore per Orhan Pamuk e al suo
grandioso romanzo.
Il mio tema fu “Chinatown” e si svolse nella seduta dell’ottobre
2014:
“In Chinatown mi ci sono smarrito (e ritrovato) molte
volte. Dapprima, a scuola, nel disegno geometrico, cartografico e di macchine
industriali usando il Graphos e gli inchiostri di china nero e colorati, della Pelikan;
successivamente in quelli della Koh-I-Noor, negli anni cinquanta leader dei
prodotti per la grafica, con sede a Praga, per uso di ufficio; successivamente
in alcune letture fondamentali: Il bisturi e la spada e Stella rossa sulla
Cina, la storia della lunga marcia di Mao Tse Tung. Poi nelle poesie del fiume
Wang ed in quelle presentate da Montale, soprattutto dei poeti Tu Fu e Li Po
che tanta influenza hanno avuto nella mia evoluzione letteraria, infine in
quelle di Brecht e nei racconti di Lu Xsun, Premio Nobel per la letteratura
agli inizi del Novecento. Poi arrivarono il “libretto rosso” di Mao con le
edizioni delle sue opere tradotte in italiano e pubblicate dalle Edizioni
Oriente, presso le quali lavorava un mio compagno di partito, insegnante nelle
scuole di Milano, originario di Sasso Pisano. In quegli anni mi ero abbonato
alla rivista illustrata di propaganda cinese, stampata a Pechino in lingua
italiana, LA CINA e, anche grazie ai contatti con Dinucci, un comunista pisano
poi approdato, attraverso Tirana, in Cina. Ma l’incontro più affascinante fu
quello con una anziana giornalista, una americana-apolide, Anne Luise Strong, dimorata
a Pechino, che non solo scriveva sulle principali testate politiche del mondo,
ma inviava a qualche centinaio di amici una periodica “Lettera dalla Cina”, con
gli aggiornamenti e le considerazioni su quel periodo esaltante e controverso
della “rivoluzione culturale cinese”. Mi piacerebbe che qualcuno dei presenti
al PIL, se lo riterrete opportuno, leggesse una poesia “cinese” da me scritta e
pubblicata nel libriccino “Grazie alla Vita”.
Canzone della dolorosa felicità.
Si
legge nel poema dei “salici azzurri”,
di
come misteriosamente il poeta Wang
s’innamorasse
di una leggiadra fanciulla
di
diciott’anni, mentre lui
stava
per varcare la soglia dei settanta,
e
di come fosse ricambiata
la
sua folle passione
Era
Wang d’animo generoso,
saldo
nelle membra che l’ubbidivano;
nella
lunga vita fortunato in amore,
non
disdegnando, tra le concubine,
amanti
aver serve e contadine
d’ogni
villaggio, sempre le più belle
e
bramose: a tutte regalava i fiori
della
sua poesia, prima di partire.
Instancabile
cercava la felicità
che
ancor non l’avea saziato.
Ma
la vergine d’ebano e avorio
portava
negli occhi una luce
divina e selvaggia, scudo e spada
del
suo cuore candido.
Wang
le rubò un bacio e Lù
rapida
s’asciugò le lacrime
con
la manica della sua veste fiorita,
e
fu in quel momento che il poeta
stringendola
a sé arditamente, le parlò:
<t’amo
per la tua gentile bellezza,
la
sottile sensualità delle movenze,
amo
i tuoi occhi ed i tuoi denti,
i
pomi dei tuoi seni ardenti
e
la morbidezza delle tue cosce,
se
sarai mia non avrai ricchezza,
né
figli, né gloria imperiale,
ma
solo il fardello dell’immortalità>.
Lù
l’ascoltava con piccolo tremore,
ma
quando tacque accostò le tumide
labbra
alla sua bocca, entrò infine
e
morse con voluttà, poi,
con
un gemito roco, disse le tremende
parole:
<mio amore inatteso e doloroso,
senza
futuro, vorrei mangiare
il
suono della tua voce!>
venerdì 1 dicembre 2023
MARIE CURIE.
Nel 2018 scrissi un breve saggio, con molte immagini, sulla vita di Marie Curie e sulla sua visita nella Regione Boracifera di Larderello, ed in altre poche località con fenomeni di acque termali, onde studiarne la radioattività e la presenza del radon. Chi si reca in visita al bellissimo Museo della Geotermia di Larderello potrà notare sul libro storico dei visitatori, aperto in una teca protettiva, la pagina con la firma autografa della Curie e dei suoi importanti accompagnatori. Marie compi molte analisi dei soffioni e dei lagoni boraciferi, a Larderello, Sasso Pisano e Lago Boracifero. Al termine della sua visita in Italia fu organizzato un Congresso Scientifico a Sanremo, che determinerà il progetto di costruzione dell’Università delle Scienze di Roma, nella quale studiò e insegnò Enrico Fermi, premio Nobel nel 1938, per la Fisica, prima di fuggire dall’Italia fascista, insieme alla moglie ebrea, causa l’entrata in vigore delle Leggi Razziali, per gli Stati Uniti d’America. Nel 2020, in luglio, apparve il film di Marianne Satrapi, RADIOACTIVE, con Rosamund Pike nel ruolo di Marie Curie. Passò anche su un canale televisivo. L’unico rimprovero che faccio a Marianne è quello di non aver accennato alla visita di Marie a Larderello, in Toscana, allora Centro Mondiale della Geotermia, e di aver eseguito rilevazioni sulla radioattività, in particolare sul Radon, a Larderello, Sasso Pisano e Lago Boracifero. La sua visita in Italia dette vita ad un Congresso Scientifico a San Remo, che porterà all’apertura dell’Università delle Scienze di Roma. Fermi ritornerà in visita a Larderello negli anni ’60, per valutare le possibilità di costruzione di una centrale nucleare, visitando la Centrale Tre, allora la più potente del mondo. Morirà poco tempo dopo negli Stati Uniti e, per fortuna, della centrale nucleare non se ne parlerà più. Ma il film RADIOACTIVE, un vero capolavoro, è stato ispirato dal libro di Lauren Redniss “RADIOACTIVE – Marie e Pierre Curie. Una storia d’amore e di contaminazione”, pubblicato in Italia da Rizzoli nel 2020, senza indicazione di prezzo.